Capitolo 23

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Ero lì in trappola, la corporatura possente di quel demone, stava schiacciando il mio corpo, che in confronto al suo non era niente. Con un movimento brusco, prese i miei polsi e li scaraventò contro il muro. << Ahi>> mugolai di dolore. La sua presa era stretta e decisa, arrivai al punto di pensare che da un momento all'altro avrebbe rotto le ossa dei miei polsi esili. Il suo sguardo vagava per tutto il mio corpo tremante. Si passò la lingua sulle labbra in un modo estremamente eccitante. Poi fece il suo sorriso sensuale incurvando in un solo lato le labbra. Ero calda, caldissima e non sapevo se la mia era paura o eccitazione. Finalmente si decise a guardarmi negli occhi << oh bocconcino sei così sexy quando tremi e arrossisci nello stesso tempo>> disse con voce vellutata e con un velo di eccitazione. Poi si avvicinò al mio collo e inspirò profondamente. Un verso di approvazione provenne dalla sua gola. << Mmm hai un profumo così eccitante>>. Poi alzò lo sguardo << vedi quella corda? Aggrappati ad essa e guai a te se la lasci hai capito?>> disse con tono minaccioso. Io spaventata, spalancai gli occhi,annuii frettolosamente e mi aggrappai a quella corda. Lui sorrise << brava bocconcino, mi piace quando mi ascolti, stai imparando>> lo guardai male e mi voltai dall'altra parte. << quando ti parlo devi guardarmi sempre, SEMPRE hai capito?>> disse scandendo la parola sempre. In quel momento trovai interessante il muro laterale di quello stanzino. Lui fece un verso di frustrazione e con un movimento brusco, mi afferrò la mascella e mi voltò dalla sua parte. << forse ti ho lodata troppo, tu non mi ascolti! Se non lo hai ancora capito vedi di prendere provvedimento altrimenti lo sai cosa faccio ma sopratutto cosa TI faccio>> disse minaccioso. Lo guardai con occhi di sfida << eh sentiamo, cosa mi fai?>> dissi con la faccia tosta. << se non mi obbedisci, ti sculaccerò con le mani oppure con qualcosa di più doloroso tipo la frusta di cuoio, dipende dalla gravità della situazione>> disse con altrettanta faccia tosta. Mi spaventai alle sue parole, avrei voluto reagire, avrei dovuto impedirgli di farmi certe cose ma non potevo perchè quel demone tremendamente sexy mi minacciava. << adesso tieniti forte, ho intenzione di assaggiare il tuo prezioso nettare direttamente dalla mia bocca>> spalancai gli occhi, questo significava che voleva che le venissi in bocca. Mi dimenai e feci non con la testa. << Non costringermi a legarti>> disse con occhi di fuoco. Spalancai gli occhi e feci no con la testa. << allora obbedisci>> disse per poi inginocchiarsi davanti a me. << no Davis ti prego non farlo!>> << devi stare zitta>> << perchè devi umiliarmi in questa maniera?>> lui alzò un sopracciglio << è solo piacere bocconcino, vorresti dire che non è bello farsi leccare la patata? A voi donne dovrebbe piacere>> alzai gli occhi al cielo << non è questo il punto Davis, il punto è...>> mi interruppe << taci, non posso aspettare più!>> con un gesto brusco mi sollevò in maniera indecente la gonna e si fermò. I suoi occhi osservarono le mie mutandine e mi sentii le guance in fiamme. << oh Grace, non ho mai trovato così sexy le mutandine di cotone, ma devo dire su di te sono così dannatamente arrapanti!>> chiusi gli occhi in segno di resa << basta Davis, fai quello che devi fare ma sbrigati!>> lui alzò la testa di scatto, si sollevò e mi sorrise << brava bambina stai iniziando a capire>> disse per poi accarezzarmi la guancia. Io scansai quel gesto come se mi stesse toccando con del fuoco, e mi voltai dall'altra parte. Lui si inginocchiò e mise i suoi pollici ai bordi delle mie mutandine. Con un gesto veloce e selvaggio mi strappò le mutandine. Lui spalancò gli occhi << oh finalmente! non sai quanto mi era mancato questo paradiso!>> disse per poi vedere la sua faccia sparire tra le mie gambe. Iniziò ad attaccare l'interno coscia, prima con baci leggeri accompagnati da un tocco di lingua, poi iniziò a succhiare. << AAAAHHH Davis cosa fai?!>> lui sorrise soddisfatto prima di dare un ultima leccata nel punto in cui succhiava. << ti sto marchiando bocconcino, questo è il mio marchio per farti capire che mi appartieni>> non posso crederci! mi ha fatto un succhiotto! Dannato! << non ho ancora accettato la tua proposta! Non appartengo a nessuno, ne tanto meno ad un verme viscido come te!>> Mi morse nello stesso punto. << non chiamarmi mai più in quel modo!>> disse per poi aggredire il mio clitoride. Fu un gesto così inaspettato che inarcai la schiena e spalancai la bocca. << oh piccola guarda come sei bagnata, e ti ho solamente sfiorata.Iniziò a fare movimenti lenti e circolari su di esso. Quella lentezza era davvero straziante. Poi iniziò a leccare più velocemente. Non riuscii a trattenere i gemiti, era troppo intenso. Odio ammetterlo ma quel demone ci sapeva fare con la bocca. Poi iniziò a prendere il clitoride tra le labbra e a tornare a leccare velocemente. << Ah basta Davis>> lui non si fermò. Mi uscì un gridolino stridulo dalla gola quando iniziò a succhiare il clitoride. Sentii incurvare le sua labbra nel mio punto debole in un sorriso soddisfatto. Mille scosse percorsero il mio corpo. Venni con un verso animalesco mentre Davis si prendeva tutto il mio nettare, fino all'ultima goccia. Poi si stacco dal clitoride e con un sorriso stampato sulla faccia si leccò in maniera sensuale le labbra senza staccare gli occhi, che adesso avevano uno sguardo di eccitazione selvaggia, dalla mia vagina. << fantastico, fantastico! Hai un sapore così buono bocconcino. Ne voglio ancora!>> non ebbi nemmeno il tempo di protestare che ritornò su di me. I miei fianchi ondeggiarono senza vergogna contro Davis in cerca di un contatto maggiore. Questa volta leccò dal clitoride fino all'ano. Mi dimenai come una pazza, era una sensazione stranissima, nessuno aveva mai sfiorato il mio ano nemmeno Jack il mio ex. <<Mmm un giorno ti prenderò anche da dietro bocconcino>> << scordatelo non mi prederai mai nè dietro nè davanti>> << staremo a vedere bocconcino, a costo che ti rapisca e ti leghi ad un letto, un giorno ti scoperò!>>. No Grace non avere paura, non ne sarebbe capace, vuole solo spaventarti. Ripetei questa frase nella mia mente. << Sarebbe una vista magnifica, già ti ci vedo legata nel mio letto nuda, sudata e ansimante che mi chiedi di averne ancora di più>> << sognatelo!>> sussultai quando tornò ad aggredire il mio punto debole. Iniziò a leccare con più intensità l'ano mentre con il pollice e l'indice torturava il clitoride. Venni una seconda volta. L'orgasmo mi travolse come non aveva fatto mai prima d'ora e più a lungo del solito. Inarcai ancora di più la schiena e spalancai la bocca ansimando mentre Davis succhiava avidamente il mio succo. Decise di non fermarsi, continuo a torturarmi fino a quando non venni una terza volta. Al terzo orgasmo urlai, era un urlo misto tra frustrazione e piacere. Non ero mai venuta tre volte di fila, non pensavo fosse possibile. Mi accasciai in avanti, debole e stanca di quella tortura. Lasciai la corda e cercai di sostenermi con le braccia al tavolo. Davis mi guardo soddisfatto << di tutte le fighe che ho assaggiato la tua non ha prezzo>> la mia non ha prezzo? Adesso basta! Presa dall'ira che provavo per quel demone scesi da quel tavolo e lo schiaffeggiai con tutta la forza che avevo. Lui rimase girato dalla parte del muro con gli occhi spalancati per lo shock. << TI ODIO SEI UN BASTARDO! NON VENIRE A CERCARMI MAI PIÙ, MAI PIÙ CHIARO? TI SEI APPROFITTATO DI ME, MI HAI USATA COME UNA PUTTANA E MI HAI UMILIATA SENZA FARTI PROBLEMI! ADESSO BASTA! FOTTITI>> dissi per poi scappare da quello stanzino.

Quegli occhi color argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora