PUNTO DI VISTA DI GRACE
Eravamo a due centimetri di distanza. Il cuore mi batteva a mille. I suoi occhi color argento erano fissi sui miei. Il modo in cui si muoveva,con grazia animalesca e arrogante, era una delle cose che mi eccitava di più. Non riuscivo a immaginare che non scopasse bene e in modo aggressivo, prendendosi quello che voleva in una maniera da rendere una donna vogliosa di soddisfarlo. La forza e la determinazione della sua volontà, emanavano un campo di energia quasi palpabile. Si fece abbastanza vicino da circondarmi, chiudendomi lì con lui. Ogni cosa al di fuori di noi cessò di esistere, mentre tutto il mio corpo si tendeva verso di lui. Il fatto che avesse quell'effetto profondo su di me, e al tempo stesso dannatamente irritate, mi confondeva. Come potevo eccitarmi tanto per un uomo? Chiusi gli occhi, travolta dall'ondata di eccitazione che la sua vicinanza mi faceva provare. Dio, aveva un'odore così buono. Il suo fisico possente emanava calore e brama, stimolando il desiderio selvaggio che provavo per lui. Lo volevo. Terribilmente. Ma non sarebbe stato un bene per me. In tutta onestà, potevo benissimo incasinarmi la vita da sola, non avevo bisogno di lui. Strofinò le labbra dietro il mio orecchio, poi mi premette una mano sulla schiena, allargando le dita per spingermi contro di sè. Era eccitato quanto me, il suo pene duro e grosso era contro il mio addome. Davis era chino su di me, con gli avambracci puntellati contro la porta che lo tenevano ancora più vicino. Non avevo quasi lo spazio per respirare. La mano con cui mi aveva premuto la schiena adesso si era spostata sulla curva del mio fianco e mi stringeva, facendomi impazzire. Lui mi fissava con sguardo intenso. << Baciami>> disse con voce roca << lasciati andare>>. Ansimando debolmente mi passai la lingua sulle labbra secche. Lui gemette, piegò la testa di lato e sigillò la sua bocca sulla mia. Rimasi scioccata dalla morbidezza delle sue labbra decise e dalla dolcezza della pressione che esercitavano. Sospirai e la sua lingua si immerse in me, mi assaporò a lungo, leccando lentamente. Il suo bacio era sicuro, esperto e con quella giusta dose di aggressività che mi mandava fuori di testa. Le mie mani vagarono librerie tra i suoi capelli. Afferrai quelle ciocche setose e le usai per dirigere la sua bocca sopra la mia. Lui gemette e il bacio divenne ancora più profondo, la sua lingua accarezzò con movimenti lussuriosi la mia. Sentii il battito furioso del suo cuore contro il mio petto. Si scostò dalla porta mettendomi una mano dietro la testa e l'altra sulla curva del sedere, mi sollevò da terra. << ti voglio Grace. Che tu lo voglia o no, non posso fermarmi>>. Avvinghiata a lui con tutto il corpo, ero dolorosamente consapevole della sua eccitazione. Risposi al bacio come se potessi mangiarlo vivo. Avevo la pelle d'oca e i miei seni erano turgidi e morbidi. Il clitoride mi pulsava con lo stesso ritmo della furia del mio battito cardiaco. Senza quasi accorgermene mi ritrovai sul divano del suo salone. Davis si sollevò sopra di me, tenendo un ginocchio sul cuscino e il piede opposto a terra. Il braccio sinistro mi sosteneva mentre la mano destra mi stringeva il retro del ginocchio, scivolando verso l'alto sulla mia coscia con una carezza decisa e possessiva. Si lasciò sfuggire un sospiro, quando raggiunse il punto il cui la giarrettiera che indossavo si agganciava alla calza. Distolse lo sguardo dal mio, spostandolo verso il basso, mentre mi sollevava la gonna spogliandomi dalla vita in giù. << Maledizione Grace>> Un brontolio si levò dal profondo del suo petto, e quel suono primitivo e selvaggio mi fece venire i brividi. << le giarrettiere mi eccitano da morire>> disse con voce roca e eccitata. Vidi il corpo di Davis abbassarsi suo mio, le mie gambe si aprirono per accogliere i suoi fianchi. I miei muscoli si tesero per l'urgenza di sollevarmi verso di lui, per aumentare quel contatto tra noi che bramavo fin dalla prima volta che lo vidi in quel locale. Abbassando la testa mi baciò di nuovo facendomi quasi male alle labbra con quel suo modo violento. All'improvviso si staccò bruscamente da me, barcollando per rialzarsi. Io rimasi lì ansimante e bagnata, così vogliosa e pronta. Poi capii il motivo di quella sua reazione tanto brutale. C'era qualcuno nella stanza.
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Quegli occhi color argento
RomansaLei figlia di un imprenditore e lui figlio del più importante imprenditore di Manhattan si incontreranno in un ballo in maschera organizzato dalla madre di lui