Capitolo 52

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Il dolce cinguettio degli uccellini mi costrinse ad aprire gli occhi. Mi voltai dall'altra parte del letto e vidi che Logan non c'era. Lanciai un occhiata all'orologio e realizzai che dovevo alzarmi. Nella maniera più goffa di sempre, mi alzai e mi diressi giù in cucina per fare colazione. Che impressione assurda, la casa è così silenziosa e vuota senza i miei. Logan molto probabilmente avrà già fatto colazione, mattiniero come è, si sarà alzato almeno un ora prima di me. Quindi, per la prima volta in 18 anni, avrei dovuto far colazione da sola. Presi posto nell'immenso tavolo, troppo grande per una sola persona. Clara fece capolineo nella stanza. << buon giorno signorina, cosa desidera questa mattina>> disse facendomi il più dolce dei sorrisi. Ricambiai con un sorriso debole e sbilenco. << del thè>> sibilai. Lei annuì << glielo porto subito>> disse per poi sparire nell'immensa cucina di villa Bennet. Con mio stupore vidi che tornò indietro con un pacco tra le mani. << questa mattina è arrivato questo pacco per lei signorina>> disse per poi sparire nuovamente in cucina. Lo scrutai per bene fino a quando un bigliettino non attirò la mia attenzione. Lo afferrai con decisione e ne lessi il contenuto. "So che è in ritardo, ma spero ti piaccia comunque. Davis". Non appena lessi il suo nome, un sorriso ebete si formò sul mio viso e iniziai a scartare il pacco. Non appena ne vidi il contenuto quasi mi commossi. Era una foto, incorniciata da una cornice d'argento pregiato che ricordava esattamente il colore dei suoi occhi. La foto raffigurava noi al ballo in maschera. Sicuramente l'avrà scattata il fotografo dei Kyle, me lo dovevo immaginare. Nonostante sia stata fatta a tradimento, devo ammettere che siamo venuti bene. Davis aveva il solito sorriso malizioso sul volto, il sorriso sexy che adoro tanto, quello con un angolo della bocca alzato. Mentre io avevo un espressione a dir poco sconvolta. Deduco che l'abbia scattata nel preciso istante in cui capii con chi stavo ballando. Feci un enorme sospiro.Oh quanti ricordi mi fa fiorire nella mente questa foto. Mentre la mia mente vagava nei ricordi, il suono di notifica del mio cellulare che mi avvisava di un nuovo messaggio, mi riportò sulla terra. Afferrai il mio cellulare e vidi che il messaggio era da parte di Davis. "Buon giorno bocconcino, spero che la sorpresa sia stata di tuo gradimento, perdona il ritardo ma il nostro fotografo ha avuto alcuni problemi e le ha potute sviluppare solamente adesso" sorrisi e risposi " buon giorno a te Boss, si, la sorpresa è stata gradita molto. Mi ha fatto tornare in mente tanti ricordi...." Bloccai il cellulare e in quel preciso istante arrivò Clara con il mio thè. Iniziai a bere quando sentii i passi di Logan in lontananza. Spalancai gli occhi e mi affrettai a nascondere la foto. Due grandi braccia si intrecciarono nella la mia vita. <<buon giorno tesoro>> disse per poi darmi un bacio sulla guancia. << buon giorno>> risposi io con un sospiro. Lui si staccò da me e prese posto alla mia destra accarezzandomi una guancia. << hey, so che sei giù di morale per nostro padre, se non te la senti chiamo Jhon e gli dico che ti prendi il giorno libero.>> Scossi la testa << me la sento>> lui mi guardò preoccupato << sicura?>> annuii nella maniera più credibile possibile. Sospirò pesantemente << daccordo, mi attendo, ci ho provato>> mi sfuggì una risata e gli scompigliai i capelli. << sempre il solito idiota tu, riesci a tirarmi sù di morale sempre>> lui sorrise << ne sono contento tesoro>> disse dandomi un bacio sulla fronte prima di dirigersi nelle scale. Finii il mio thè e presi la foto, dirigendomi nella mia camera. La nascosi con cura nel cassetto dell'intimo per assicurarmi che Logan non ci scansi mai. Mi preparai e scesi nel salone dove Logan mi aspettava. <<pronta?>> annuii e mi aprì il portone d'ingresso. Davanti a noi c'era la nostra limousine e Fred che ci salutò con un gesto educato del capo. Noi ricambiammo il saluto e lui ci aprì la portiera. Il viaggio fu silezioso senza i nostri genitori. << hey Logan, secondo te la mamma è sveglia a quest'ora?>> lui fece spallucce << penso di si>> afferrai il mio cellulare. << allora la chiamo, vediamo come stanno>> dissi digitando il suo numero. Al terzo squillo rispose <<pronto, tesoro>> << mamma, come stai?>> << bene tesoro, e tu e Logan?>> <<stiamo benissimo....papà invece?>> << tutto apposto cara, si sta riposando>> feci un sospiro di sollievo << pomeriggio vengo mamma>> <<va bene tesoro ti aspetto, buon lavoro a tutti e due tesorini miei>> <<grazie a pomeriggio>> <<a pomeriggio tesoro>> disse prima di chiudere la telefonata.
Una volta arrivati ci separammo come sempre. << a dopo piccolina>> disse dandomi un bacio sulla fronte. Non ebbi nemmeno il tempo di salutarlo che scappò verso il suo ufficio. Sospiraie andai da Davis. Bussai e udii la sua voce vellutata <<avanti>> aprii la porta ed entrai. Davis era a telefono e appena mi vide mi fece un sorriso dolce <<si...va bene>> disse per poi farmi cenno con la mano di sedermi <<si, voglio quello e basta...decido io>> mi avvicinai alla sua scrivania e mi accomodai << va bene, adesso sono occupato, ne riparliamo dopo>> disse per poi staccare la chiamata. Alzò lo sguardo verso di me << buon giorno piccola>> disse alzandosi con immensa grazia, avvicinandosi verso di me,prendendomi dolcemente la mandibola e alzandomi il viso verso di lui per poi poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie. << piaciuta la sorpresa?>> disse con voce premurosamente dolce, accarezzandomi con il suo pollice affusolato la mia guancia sinistra. Sorrisi e annuii contenta << oh si tantissimo, non potevo ricevere un buon giorno migliore>> Lui tornò a prendere posto dietro la sua immensa scrivania. << ne sono contento>> disse per poi prendere le pratiche tra le mani. << se non te la senti poss....>> non lo feci continuare perchè avevo intuito cosa volesse dirmi. << non ti preoccupare, me la sento>> dissi tutto d'un fiato con voce decisa, raddrizzando la schiena in una posizione più autoritaria. Lui restò sorpreso e spalancò gli occhi e alzò le mani al cielo in segno di resa << come vuoi tu bambina>> scoppiai a ridere per la sorpresa che gli provocai e per la sua espressione buffa.
Mi diede direttive su quello che avrei dovuto fare, consegnandomi le pratiche.
Una volta finito di darmi direttive, ci alzammo nello stesso secondo. Mi venne incontro allacciando le sue braccia alla mia vita dandomi un bacio a stampo. << dove vuoi che ti porti a pranzo?>> sussurrò tra le mie labbra prima di baciarmi nuovamente. <<italiano>> lui mi morse il labbro inferiore prima di staccarsi dalle mie labbra. << ogni tuo desiderio è un ordine>> disse per poi sciogliere le sue braccia dalla mia vita. << vado>> dissi voltandomi per dirigermi verso il mio ufficio. << a dopo piccola >> disse ritornando al suo posto. Io mi voltai prima di sparire dietro la porta dicendogli << a dopo Boss>> scoccandogli un occhiolino. Lui scosse la testa scoppiando in una risata fragorosa.
Durante il lavoro cercai di concentrarmi e di non pensare a mio padre. Verso metà mattina andai da Davis a consegnare il mio lavoro.
Lui controllò concentrato le mie pratiche, e sul suo viso si formò un cipiglio. 'Accidenti, avrò sbagliato qualcosa?' pensai tra me e me. Lo guardai con ansia aspettando che dicesse qualcosa. Ad un certo punto riposò le pratiche sulla sua scrivania e gettò un sospiro pensante. Io degludii, accidenti, si, misà che ho sbagliato qualcosa. Indietreggiò con la sedia e diede una pacca sulle sue gambe << vieni qui>> disse con voce dolce. Mi alzai e mi andai a sedere sulle sue gambe. Lui mi scostò i capelli lateralmente in modo di avere accesso al mio collo. Poggiò le sue magnifiche labbra sul mio collo dandoci un dolce bacio. <<sono un disastro vero?>> dissi guardandolo con occhi da cucciola. Lui sorrise << oh dai, non guardarmi così piccola, non ti preoccupare. Hai fatto solo qualche errore.>> disse accarezzandomi i capelli << piccola, non sei molto concentrata e ti capisco, se vuoi posso darti il giorno libero>> scossi la testa << no Davis, ti prometto che correggerò tutto e a fine giornata vedrai che non ti deluderò>> lui sospirò << certo che sei proprio testarda accidenti. Però mi piace, sei sempre determinata in tutto>> sorrisi e lo baciai. << lo so che ti piaccio lo stesso>> sussurrai nelle sue labbra prima di baciarlo di nuovo. Poi mi accoccolai sul suo torso guardando tutto l'ufficio. Era grande, anche troppo grande per un uomo solo. Mi dilungai sulla sua scrivania e notai una nuova presenza. Non ci posso credere! In bella mostra c'era la nostra foto del ballo. Lui si accorse che la fissavo << vedi? Ti ho messo in un posto onorevole. Così posso ammirarti tutte le volte che voglio quando mi manchi>> disse dandomi un bacio sul collo. << oh,è un grande onore per me, essere nella tua scrivania....Boss>> dissi strusciandomi su di lui provocandolo. Lui si irrigidì e afferrò i miei fianchi per fermarmi. << Grace cosa stai facendo?.....fra 20 minuti devo ricevere un cliente>> disse con voce roca mista a eccitazione. Mi alzai in maniera lenta e sensuale, sporgendo un pò di più il sedere, sbattendoglielo letteralmente in faccia. Udii un verso di approvazione da parte sua e mi voltai verso di lui. Allargai le gambe e mi sedetti nuovamente sopra le sue gambe, avvinghiandomi a cavalcioni su di lui. Questa volta quando mi sedetti sentii la sua presenza risvegliassi e chiedette prepotentemente di uscire dalla gabbia che erano i suoi pantaloni. Iniziai a muovermi su e giù per provocarlo ancora di più. <<Grace c-cosa stai...?>> le parole gli morirono in gola quando gli morsi il lobo dell'orecchio. << venti minuti ha detto?>> dissi seducentemente nel suo orecchio. <<p-piccola non....>> gli posai l'indice sulle labbra <<shh, possiamo fare tante cose belle in 20 minuti>> dissi per poi succhiargli il lobo. In tutta risposta gemette sul mio orecchio. << ho bisogno di sentirti dentro di me, ho bisogno di sentire che mi sei vicino, per favore, assecondami>> dissi guardandolo con occhi da cucciola. Le sue pupille erano dilatatissime, ormai l'argento dei suoi occhi si era ridotti in uno spessore di circa un millimetro. I suoi occhi erano praticamente neri, segno che il suo autocontrollo era giunto al limite. Era eccitato quanto me. Sussultai quando scattò e si protese verso la scrivania afferrando il telefono per chiamare la receptionist che si trova al di fuori del suo e del mio ufficio. << nessuno mi deve disturbare fino ai prossimi 20 minuti>> disse autorevolmente con voce roca e piena di eccitazione.
SO CHE SONO IN UN RITARDO ASSURDO. SPERO TANTO CHE VI PIACCIA. VI ADORO TUTTE COME SEMPRE.

Quegli occhi color argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora