Capitolo 1 - Rockstar-

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Sabato ore. 12.20

Apro un occhio a fatica, ma l'altro proprio non ne vuole sapere. C'è luce nella stanza, sembra proprio che sia giorno. Richiudo gli occhi e penso che non è ancora ora, che posso dormire ancora un po'. Ieri sera il concerto è stato grandioso e all'after party non mi sono risparmiato. Pieno di belle ragazze, come al solito. Musica a palla, drink a volontà, neanche ricordo quante sigarette ho fumato e quante ne ho scroccate. Mi viene in mente l'espressione di una tipa che prima di darmi la sigaretta ne ha voluttuosamente leccato il filtro: ovviamente l'ho fumata con gusto. Una bella serata, un venerdì alla grande. I ragazzi se ne sono andati prima: Ethan sembrava triste, il Cobra voleva tornare dalla sua ragazza. Solo Vic è rimasta, ma poi l'ho persa di vista. C'era una biondina sexy e io avevo voglia di portarmela in camera.

Mi giro di lato, sento il lenzuolo che non mi segue, con una mano cerco il lembo ma sotto le dita sento uno strano calore. C'è qualcuno di fianco a me. C'è qualcuno nel mio letto. Anzi, qualcuna. E mi viene da ridere, non so perché, sarà il gin di ieri sera: c'era decisamente troppo gin in quel bicchiere e pochissima tonica. Ma c'era la tonica?! Forse avevo chiesto al barista di non metterla, conoscendomi è probabile. E rido ancora, RIDO, RIDO! Adesso sento che rido a voce alta, che la stanza si riempie della mia stupida risata. Sento una voce femminile, come se arrivasse da un altro pianeta. –ehy baby, cazzo ridi?- Baby? BABY? Non credevo fosse possibile ridere così, il mio corpo sembra avvolto dai singhiozzi e comincio anche a piangere. Non smetto di ridere, piango, rido. C'era troppo gin, lo so. Troppo.

Sabato 13.48

Sto sognando, si. Sogno di essere su una spiaggia caraibica, anche se non ci sono ancora stato ai Caraibi. Però sono sicuro che le spiagge sono così: sterminate e bianchissime. Fa caldo, molto caldo e non vedo ombrelloni o alberi sotto i quali ripararmi dal sole. Così cammino sulla sabbia e mi dirigo verso il mare. L'acqua è cristallina, così limpida che mi ci posso specchiare: vedo i mie capelli un pò arruffati, le labbra increspate in un mezzo sorriso, il corpo snello. Decido di tuffarmi e finalmente sento refrigerio. Acqua, fresca, accogliente. Bagnata.

-Ma che cazz?????- Gli occhi stavolta li ho aperti anche se fatico a vedere, perché sono bagnati e impiastricciati di kajal. Non mi ricordo mai di struccarmi la sera! Ho tutta la faccia bagnata.Mi tiro su di scatto dal letto e mi accorgo che anche il lenzuolo è bagnato. Cerco qualcosa per asciugarmi la faccia ma non trovo nulla a portata di mano. Però riesco a vedere che c'è una tipa di fronte a me, una biondina, nuda con in mano una bottiglia verde. Sta ridendo, credo e sta anche bevendo a canna. Passo la lingua sulle labbra e sento il sapore dello champagne. Mi ha lavato col Dompe che abbiamo avanzato ieri sera... Che cogliona penso, potevamo finirlo per colazione. Lei improvvisa un balletto, poi mima delle pose oscene con la bottiglia in mano e io mi ricordo anche come si chiama: Laura. No Lara. Tendo una mano verso di lei e mi passa la bottiglia. –buongiorno Baby- sogghigna. Non ho ancora voglia di parlare, sposto il lenzuolo bagnato e le faccio capire come può darmi il buongiorno. Lei afferra il concetto e si mette d'impegno. Se chiudo gli occhi mi sembra di stare ancora su quella spiaggia ai Caraibi. –Forse volevi dire Buongiorno Rockstar, vero bella?- Quasi non mi sono reso conto di aver parlato. E lei non può rispondere. Ma mima un si con la testa. Ricomincio a ridere.


Rockstar (This is not music /This is life/This is what i live for)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora