Capitolo 38 - Maneskin house-

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Lunedì 8.30

Finalmente una giornata di sole, dopo una settimana di pioggia. Mi sono svegliato abbastanza presto e ho voglia di fare un bagno in piscina, anche se a quest'ora l'acqua di sicuro è ancora fredda. Mi infilo il costume e scendo al piano di sotto, in soggiorno. Siamo nella Maneskin house già da un po' e ci siamo ambientati bene, ci diverte vivere tutti insieme. C'è molto feeling tra noi, come quando siamo andati in Danimarca a partecipare ad un concorso e abbiamo fatto il nostro primo viaggio come gruppo: anche se allora eravamo più cazzoni, meno consapevoli. Adesso abbiamo un sacco di responsabilità in più, non siamo più solo noi, ma ci sono le persone che ci seguono e che aspettano che i nostri pezzi siano sempre più belli., c'è la casa discografica che ha investito moltissimo su di noi...  Sento profumo di caffè: credevo di essere stato il primo a svegliarsi ma deve esserci qualcuno più mattiniero di me. Di sicuro non è Vic perchè ho sbirciato dalla porta socchiusa della sua camera e stava decisamente dormendo. Vado in cucina a curiosare e trovo Ethan, in pigiama, che sta facendo colazione. -Daje Ethan!- lo saluto e lui risponde con un cenno della testa. Sempre un gran chiacchierone il nostro Pocahontas. -Che ce né ancora de caffè?- chiedo, mentre mi avvicino al fornello. -Si, ho preparato la macchinetta grande e dovresti trovarne ancora parecchio- risponde composto e con la sua inconfondibile erre moscia. Una buona notizia: in effetti posso versarmene una tazzina piena e poi Ethan, è il più bravo a fare il caffè. Anche Lellino se la cava, mentre Thomas e Vic è meglio se si tengono al largo dalla cucina: sia perchè non conoscono neanche le basi sia perchè potrebbero tranquillamente mandarla a fuoco. Sorseggio il caffè ma finisce in fretta.         -Ethan, vieni a farti un bagnetto?- gli chiedo, mentre risciacquo la tazzina. -No, grazie Damiano. E' ancora troppo fredda l'acqua per me- La domanda in effetti era retorica: so benissimo che non è un grande amante dell'acqua e, se poi è fredda, se ne tiene alla larga. Prendo un asciugamano che trovo abbandonato sul divano e vado in giardino: questo paese di campagna è piuttosto tranquillo, in effetti ci sono poche distrazioni. Certo noi siamo qui per tirare fuori un altro album pazzesco, che lasci a bocca aperta tutti, sia quelli che già ci amano sia quelli che ci sputano addosso. In realtà ho scritto molto, anche nei ritagli di tempo durante il tour e quindi abbiamo già parecchio materiale su cui lavorare, anche se, sul versante della musica, siamo ancora un po' indietro. Ci stiamo concentrando per trovare dei riff che spacchino, che si fissino in testa ma che siano anche interessanti, non banali. Da quando ho conosciuto Bea ho scritto meno, sia perchè gli impegni sono stati tanti, sia perchè la mia attenzione in effetti si è concentrata su di lei. Mentre mi tuffo in piscina e, cerco di contrastare i brividi di freddo nuotando, penso che sto trattenendo qualcosa dentro e che, forse, è arrivato il momento di affrontare il demone. Le voglio bene, è indubbio. In questo periodo di reclusione qui, nella Maneskin house, sento la sua mancanza, anche se so che anche lei è impegnatissima, ci sentiamo poco, ci scriviamo agli orari più improbabili ma comunque sento la sua presenza. Pensarla mi scalda, mi fa venire voglia di scrivere qualche testo più intimo, più sentimentale. Eppure è come se fossi bloccato: dover tirar fuori il groviglio di sensazioni che, lei e la nostra situazione, mi provoca, è complicato. Smetto di nuotare e galleggio, cercando il sole. Chiudo gli occhi e mi godo questo momento, in cui sono solo. Coi ragazzi siamo una grande squadra e ci piace stare insieme: siamo amici. Però a volte non avere uno spazio personale, tranne quando andiamo nelle nostre camere a dormire, costringe un po' a rimandare alcuni pensieri, alcuni discorsi interiori.

Sento un rumore e mi giro, con un occhio chiuso per via del sole e del fatto che ho gli occhi bagnati. Vedo Vic, che mi sorride. Le faccio segno di buttarsi e lei col dito fa segno di no, si siede sulla sdraio a prendere il sole. Esco dalla piscina e la raggiungo . -Ben svegliata core- le dico sorridendo e dandole un bacio sulla guancia. -Bella, guarda che sò sveglia da due ore- mi risponde, infilandosi gli occhiali da sole. Sono freddo e bagnato penso: quale occasione migliore per far urlare Vic? Faccio come per sdraiarmi sopra di lei e Vic caccia un urlo e cerca di sottrarsi. -Abbella, sei l'unica donna che scappa se la metto sotto!- le dico ridendo mentre la inseguo. -Ma che sei scemo Damià??- mi risponde facendo dei risolini. Alla fine riesco a prenderla e la stringo, mentre cerca di divincolarsi. Poi scivoliamo entrambi dal bordo della piscina e finiamo dritti nell'acqua gelata. Sapete già che mi ha insultato in tutte le lingue del mondo, vero?

Lunedi 10.07

Mi faccio una doccia e infilo una maglietta a righe orizzontali, bianche e nere. Jeans e barbetta lunga. Sto facendo crescere anche i baffetti e mentre mi guardo allo specchio, lavandomi i denti, penso che sembro un incrocio tra Zorro e Popeye. Cerco l'iphone e mi scatto un selfie da pubblicare su Ig: poi penso che un video sarebbe ancora meglio e così sfodero uno dei miei sorrisi seducenti e poi posto subito. Mentre finisco di sistemarmi i capelli, sento bussare alla porta del bagno e, senza avere il tempo di rispondere, mi trovo davanti Lellino, appena sveglio, con i boxer verdi e i capelli in piedi. - Aabbello te devi repijà però, mica puoi stare a dormì fino a questora- gli dico sfottendolo, mentre lui mi passa davanti, senza rispondermi , ma facendomi il medio e va verso il wc. -Bona la scusa del jet lag eh!- continuo e mentre esco dal bagno sento che mi sta insultando.

Lunedi 10.18

Mi accorgo che mi ha scritto Bea e apro il messaggio: è una foto di lei sul palco, mentre mantiene col corpo una posizione piuttosto elaborata. Mi scappa un sorriso a guardarla, così concentrata, coi capelli legati e la tuta. Le rispondo di getto: Se volevi fare le acrobazie... bastava chiedere :))  Invio il messaggio in risposta e poi vado in sala prove, dove Ethan si sta già scaldando con la batteria e Thomas, con gli occhi ancora semichiusi e una tazza di caffelatte in mano, cerca di riprendersi. -Di sera leone e di mattina cojone - gli dico, ridendo. Oggi ho una buona parola per tutti. Mi siedo su uno sgabello alto e quando arriva anche Vic, coi capelli ancora bagnati dalla piscina, le faccio una specie di inchino: finalmente è arrivata la Regina. Ride e va a scegliere il basso da usare. Cominciamo a riscaldarci tutti e a provare: ieri abbiamo trovato un giro di chitarra che ci piace e che potrebbe adattarsi al pezzo che ho in testa. Il nuovo singolo lo abbiamo già scelto, è una canzone che avevamo già pronta anche prima di X Factor, quasi un lento, in italiano, anche se l'argomento non è propriamente romantico. In effetti il video che ho postato poco fa con questa maglia da marinaio e l'accenno a Popeye dovrebbero aver fatto capire, a chi ci conosce bene, cosa abbiamo perfezionato e cosa siamo quasi pronti a donare. Ma adesso pensiamo ad un'altra canzone, probabilmente in inglese. So che voglio dire qualcosa di diverso, di nuovo. Che voglio arrivare dritto nel cuore di chi ha dei dubbi, di chi ha delle paure. Anche al mio, che è asserragliato dal timore di perdersi e di non essere più in grado di ritrovarsi. Le parole ancora non mi sono del tutto chiare, sono sfuggenti. Ma sono sicuro che le troverò. Penso alle acrobazie di Bea sul palco e penso a quanto è difficile restare in equilibrio, essere flessibili col corpo ma ancora di più con la mente. E penso alla fatica di raggiungere un certo risultato, che quasi contrasta con la forza di gravità. L'impegno, i sacrifici, le paure, quella fiamma che spinge. Forse scriverò una canzone su questo. Forse sarà una canzone che parlerà anche di Bea.


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