Capitolo 26 -Ci vediamo al lido di Ostia-

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Domenica 11.52

Ieri non avevo praticamente mai guardato il cellulare, quindi appena lo prendo in mano vedo una lista infinita di chiamate perse e messaggi. In effetti molti dei miei amici di sempre mi aspettavano per fare serata ieri, dato che era un po' che non tornavo a casa. Ma preso dal giro con Bea, sono sparito. Ero disconnesso in tutti i sensi: concentrato sulla bellezza di Roma e di questa ragazza con le lentiggini. Rispondo ai messaggi del broth che minaccia di chiamare Chi l'ha visto e a quelli di un paio di amici: avviso che sto bene e che sono in compagnia di una bella rossa e che stasera poi mi faccio sentire. Faccio una chiamata veloce a Martha, che mi ricorda che domani mattina manda la macchina a prendermi, sempre se le faccio sapere dove (e noto una certa ironia nel tono della sua voce): abbiamo un servizio fotografico per una rivista di moda e nel pomeriggio registriamo un'ospitata per un programma tv. Avevamo stabilito di suonare un solo pezzo e il prescelto è Limits, dato che dobbiamo lanciarlo come nuovo singolo. Mentre faccio la chiamata Bea e Federica stanno parlottando e ridacchiando, sedute sul sedile dietro del taxy. Anche i ragazzi mi hanno cercato: ho diverse chiamate perse di Vic e, nella chat di gruppo, si sono scatenati lei e il Cobra, dandomi per disperso. Ethan ovviamente ha scritto una delle sua frasi serafiche: se non ci risponde significa che è impegnato in qualcosa di particolarmente interessante. Mi viene da ridere pensando a come pronuncerebbe dal vivo una frase così ricca di r... Parrrrticolarrrrmente interrrressante! Faccio un veloce squillo anche a Vic e, dopo qualche incomprensibile insulto (secondo me sta usando un'altra lingua, oppure ha arricchito il solito repertorio danese), mi chiede con chi sono. Ovviamente io cambio discorso e le chiedo se le va di raggiungerci sul lungomare di Ostia, dove sto andando con le ragazze. -Aaaa stronzaaa, quali ragazze, scusa? Se devo venì, vojo sapè con chi cazzo stai, aooo- il tono di Vic è finto incazzato, in realtà si capisce che è solo morta di curiosità. Mi giro verso Bea e Federica e mostrando il cellulare faccio segno di dire qualcosa: loro recepiscono subito e cominciano ad urlare ciaooooo Viccccc mentre il tassista fa una faccia come per dire questi era meglio se non li avessi caricati...

Domenica 13.32

Ci siamo dati appuntamento con Vic ad un ristorante che ha delle belle vetrate sul mare: è una trattoria in cui venivo anche da piccolo e mi piace tornarci ogni tanto. E' un posto rustico ma si mangia bene e i proprietari mi conoscono, quindi, appena ci vedono entrare, mi fanno un sacco di feste. In effetti dal dopo X Factor non ho più avuto molto tempo libero e non venivo qui da un bel po'. La signora mi abbraccia e poi abbraccia anche Bea e Federica, come se fossero anche loro delle vecchie clienti o amiche. Loro sono un po' imbarazzate ma stanno al gioco. Ci fa sedere ad un tavolo di legno, vicinissimo alla vetrata così possiamo goderci il mare: è una giornata ancora freddina e il sole è seminascosto dalle nuvole ma si vede la schiuma del mare che si protende verso la spiaggia. Dato che non ci sono ancora lettini ed ombrelloni, la vista è libera: sembra quasi di starci dentro, al mare. La signora ci porta i menu e, mentre decidiamo che cosa prendere, si apre la porta ed entra Vic, avvolta da una lunga giacca di pelle rossa. Dietro di lei ci sono anche Thomas e Anna: la signora corre ad abbracciare anche loro. Vic la conosce da qualche anno, perché è venuta qui a mangiare con la mia famiglia più di una volta. Quando riescono ad arrivare al tavolo le ragazze ed io ci alziamo a salutarli: Bea mi guarda di sottecchi, come se si sentisse in imbarazzo. Vic è la solita casinara e abbraccia Bea con entusiasmo, poi si presenta a Federica, anche lei un po' intimidita. Intervengo io, alzandomi in piedi e presentando Thomas ed Anna: -loro sono Cobranna, il nostro duo inseparabile!- e poi rivolgendomi a loro presento prima Bea e poi Federica. Bea guarda Anna e poi scoppia a ridere: corrono ad abbracciarsi come se fossero delle care amiche. Anche Federica si aggiunge all'abbraccio e noi le guardiamo perplessi. Bea si gira verso di me -Guarda che noi ci conosciamo da un sacco eh!-. Anna annuisce e sembra felicissima. -In effetti sapevo che ci sarebbero state anche loro, per quello ho buttato Thomas giù dal letto e vi abbiamo raggiungi!- ci svela Anna, strizzando l'occhio alle sue amiche. Poi presenta Thomas a Bea e Federica: lui le saluta con un gesto della mano e Anna gli da una specie di spinta, facendogli capire che deve essere un po' più affettuoso. Thomas si sistema il ciuffo con la mano e poi si avvicina, per baciarle entrambe: Bea sembra molto contenta di conoscerlo ma non se lo aspettava e arrossisce leggermente sulle guance. Ma si sa che il Cobra è un timidone e quindi arrossisce più lui di lei: ovviamente ce ne accorgiamo tutti e io gli do un buffetto sulla guancia per prenderlo in giro, lui si gira a guardarmi male ma interviene Vic, la solita scimmia curiosa, che vuole sapere da quanto si conoscono, dove si sono incontrate e comincia a fare domande a raffica. Ci sediamo tutti e Anna comincia il racconto di quando ha fondato il fan club con le amiche storiche, Carmen e Nik, di come poi abbia legato con altre ragazze che si erano iscritte, dei mille e passa messaggi su whatsapp che si scambiavano al giorno e dei primi concerti, a cui erano venute insieme. Si crea subito una bella atmosfera, molto complice e vedo Bea illuminarsi, sentendo raccontare la loro storia: ogni tanto la ferma e interviene per aggiungere particolari divertenti e così ci facciamo tutti un sacco di risate. La signora chiede scusa per l'interruzione ma viene a raccogliere la comanda: chiedo agli altri se hanno preferenze o se sono d'accordo nel lasciare che sia lei a portarci le loro specialità. Tutti sono entusiasti all'idea di non dover scegliere e di non interrompere il discorso quindi ricominciamo a fare casino, mentre un giovane cameriere ci stappa una bottiglia di bianco fresco. -Un brindisi alle amicizie, ragazze- dico, facendo il finto formale, e alzando il mio bicchiere. -Ai cazzoniiii- risponde Vic alzando a sua volta il bicchiere. Ci mettiamo tutti a ridere e brindiamo coi bicchieri di vetro da osteria. Bea è seduta vicino a me e, anche se non siamo proprio attaccati, sento la sua presenza, il suo profumo, guardo le sua mani che gesticolano mentre si infervora nell'aggiungere cose al racconto di Anna e i ricci rossi che sembrano avere un colore ancora più intenso. Dopo poco arrivano i piatti con l'antipasto e applaudiamo tutti, mentre la signora ce li mette davanti, aiutata dal ragazzo di prima. Vedendo il piatto mi accorgo di avere davvero fame e, mentre sto per prendere in mano la forchetta e cominciare a mangiare, un pensiero mi attraversa la testa: non è l'unica fame che ho.

Rockstar (This is not music /This is life/This is what i live for)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora