Capitolo 2- Alla radio-

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Sabato 14.30

Il cellulare suona. E vibra. Deve essere da qualche parte nel letto perché sento il movimento sussultorio. La mano lo cerca tastando tra i grovigli del lenzuolo e lo trova. Sento la mia voce che canta follow me, follow me now ma è solo la suoneria. Sono megalomane seeeee. Rispondo cercando di riprendere lucidità.

- aaa stronzaaaa ndo stai??-la voce di Vic, squillante ed inconfondibile

-aaaa gnoccaaaa boh, me so appena svegliato. Ma che cazzo di ore sono?-

Sento che Vic ride- Princess ti sei dimenticata l'intevistaaaaa? Aoooo, l'i-n-t-e-r-v-i-s-t-a- Adoro Vic quando mi fa lo spelling delle parole. Anzi adoro Vic e basta.

- aaaa biondaaaa ti ho mai detto che ti adoroooo???- rispondo ridendo.

Intanto ho recuperato l'orologio dal comodino e quando vedo l'ora sudo freddo. Cazzo alle tre dovevo essere già alla radio! Vic mi sta insultando, un misto di parolacce universali, di insulti in romanesco e ogni tanto ci mette anche qualche termine danese così io non capisco un cazzo.

-Te devi moooovere- grida e sento in sottofondo anche gli insulti del Cobra. Non sento Ethan ma lo so, lui mi starà insultando con la forza del pensiero. Anzi no, lui è buddista, si siede sulla riva e mi aspetta per ricordarmi che bisogna essere seri nella vita. Mentre Vic continua a sproloquiare mi sono infilato in bagno.

-ahoooo Princess ma stai a piscià?????? - Avvicino il microfono al water come risposta e sento che ricomincia la litania degli insulti. E rido.

Mi doccio e arrivo Capo. Pigliatevi una camomilla mentre aspettate!-

Chiudo la telefonata prima che possa coniare qualche neologismo volgare. Entro nella doccia e lascio che l'acqua fresca mi levi l'odore del Dompe e del sesso dal corpo e dalla faccia. E canto. Del resto sono una Rockstar.

Sabato 16.40

Ci si immagina che gli studi radiofonici siano belli, o almeno io prima di frequentarli ne ero convinto. Invece poi ho scoperto che di solito sono degli stanzini, quasi degli sgabuzzini. Spesso ti fanno stare in piedi perché non c'è posto neanche per mettere degli sgabelli: ma qui è diverso, perché trasmettono anche in tv. Quindi lo studio è più grande, più luminoso e ci sono degli sgabelli di velluto rosso perfino comodi. Mi sono messo i pantaloni color erba, anzi color maria come li chiama Vic per sfottermi. In effetti trovo che il contrasto di colore col rosso ci stia: non abbiamo schermi visibili dalla postazione, ma spero che l'effetto babbo natale sia scongiurato. Camicia coi lustrini, cerchi d'ordinanza alle orecchie, capelli sciolti in cui passo spesso la mano, che poi non è mica un tic eh, chiariamo, trovo solo che faccio figo. Le ragazze lo adorano, ormai lo so. Facciamole sbavare un po' penso ridendo e lo rifaccio mentre la telecamera mi inquadra.

Sabato 16.45

Abbiamo chiesto dei caffè e lo staff ce li ha fatti portare dal bar proprio sotto la stazione radio. Abbiamo 2 minuti e 12 secondi, il tempo della pubblicità e si torna in onda. Io ho chiesto un caffè doppio perché in fondo mi devo ancora svegliare. Sono sempre stato un animale notturno, prima delle sei di pomeriggio la giornata potrebbe non esistere neanche. Alla mia sinistra c'è Vic, i ricci biondi gonfissimi: Jenny, la parrucchiera, stavolta si è superata penso mentre ne prendo uno tra le dita e glielo tiro per giocare un po'. All'altro capo del tavolo c'è il Cobra, anche lui con la mano a sistemarsi il ciuffo biondo: Jenny gli ha fatto un boccolo ribelle e lui cerca di lisciarlo. Ethan, alias Poca (Si avete capito bene, è il diminutivo di Pocahontas!) è il più vicino alla porta e quando entra la ragazza del bar le sorride, con quel suo sorriso imbarazzato come se si scusasse per il disturbo. La ragazza è molto seria, tiene il vassoio con entrambe le mani come se avesse paura di rovesciare qualcosa. Il conduttore la saluta - ciao Sam, tutto bene?- capisco che la conoscono, si vede che dal bar mandano sempre lei. Lei sorride, sempre con lo sguardo basso e appoggia il vassoio sul tavolo.

- tutto bene grazie- risponde con un filo di voce. E arrossisce. Mi accorgo delle lentiggini perché adesso ha il viso illuminato dalle luci dello studio. Ha i capelli rossicci, con la coda. Credo abbia gli occhi verdi però non ne sono sicuro, non mi guarda. Mentre un assistente allo studio distribuisce le tazzine, lei riprende il vassoio e tenendo lo sguardo basso fa per uscire.

- ehi, Sam, se vuoi un autografo? non hai che da chiedere!- mi sorprendo a dire.

Si sa, sono io lo sfrontato del gruppo. E sorrido increspando le labbra. Lei mi guarda, dritto negli occhi stavolta e ricambia il sorriso, ma si vede che non è a suo agio. Mi accorgo che da sotto il vassoio tira fuori una foto, una di quelle promozionali, che Marta porta sempre dietro per regalare in giro. Sam porge la foto ad Ethan, che è il più vicino. Lui resta come sospeso per qualche secondo e poi prende un pennarello dal tavolo e firma. Firmiamo sempre Maneskin, dai primi firmacopie che abbiamo fatto. All'inizio ci eravamo messi d'impegno e ciascuno firmava col suo nome, ma poi quattro firme volevano dire dei tempi quadruplicati e si sa lo show deve essere veloce. Quasi senza rendermene conto mi sono alzato e mi sono avvicinato ad Ethan: gli tolgo il pennarello dalla mano mentre ha appena finito la n e disegno un cuore sulla foto. E firmo: Rockstar. Pausa finita: il conduttore sta già introducendo la nostra presenza come ospiti al programma e io torno di corsa alla mia postazione e metto le cuffie. E comincia la solita sfilza di domande. Sam se ne è andata e non l'abbiamo neanche salutata.

Rockstar (This is not music /This is life/This is what i live for)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora