Capitolo 8 - Tu vuoi sapere dove sono -

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Domenica 14.30

Il van è tornato a prenderci e Big Jimmy carica dietro i pacchi delle cose che abbiamo comprato. Vic quando si tratta di shopping si scatena, anche se abbiamo solo un'ora libera è capace di svaligiare tre negozi. Io ho trovato una collana d'argento antico, troppo bella: ha delle foglie come intrecciate l'una nell'altra. Appena l'ho vista mi sono illuminato e ho pensato fosse perfetta per il prossimo concerto. Sempre che io resista a non metterla prima. Anche Ethan e il Cobra hanno comprato qualcosa ma non abbiamo il tempo di guardare, perché, come sempre, ci mettono fretta. Saliamo sul van e Vic mette la sua playlist a palla, mentre io comincio a ballare sul sedile e il Cobra fa un video per ig. Ethan con le mani mima il suonare la batteria seguendo il ritmo: non smette mail di allenarsi il nostro Poca! Il tragitto verso la Rai è breve e mi ricordo che non mi sono neanche truccato. Ci fanno entrare dal retro e poi prendere un ascensore. Ci mandano direttamente nel camerino dove ci aspettano i parrucchieri, le truccatrici e una fotografa. Carina. Ha i capelli corti, con alcune ciocche blu e ad un orecchio ha un orecchino a piuma che sembra uno dei miei così butto li la battuta - ehi, ma quello me l'hai rubato?- strizzandole l'occhio. Lei non fa una piega e mi scatta una foto quasi a tradimento mentre mi sto specchiando. Lisa, la truccatrice, mi avvisa -guarda che non sa l'italiano- e sogghigna - è appena sbarcata dagli States per un master- Annuisco e ringrazio per l'informazione. Va beh potrei ripetere la battuta in inglese ma forse è meglio di no: l'occhiolino è un linguaggio universale e se non mi ha dato corda meglio battere in ritirata. -Lisa, vai pesante col kajal mi raccomando- sorridendole. -Certo, caro, a patto che mi fai una dedica sul cd- risponde ridendo. -Ci sto!- rido e lei calca la riga nera.

Domenica 15.22

Mentre sono sotto le mani del parrucchiere ho il cellulare in mano e controllo i messaggi. Tra poco esploderà, penso e cazzo non ho richiamato il broth. Col rumore che c'è nel camerino non sentirebbe nulla, quindi lo farò dopo. Devo mettere un memo per ricordarmi o stavolta mi manda a cagare davvero. Mi scappa l'occhio su whatsapp e vedo che la ragazzina mi ha scritto. Mi ero quasi dimenticato di lei, ma poi mi tasto la tasca dei jeans e sento qualcosa di morbido: l'unicorno c'è. Mi scappa un sorriso anche se quasi contemporaneamente il ragazzo che mi sta facendo la piega mi tira i capelli e mi scappa un lamento. Lui si scusa sorridendo ma continua. Apro la chat di Sam: mi aspettavo mi avesse tempestato di messaggi, invece ne trovo solo uno delle 8.04 Dove sei? Di solito quando mi fanno domande così la butto sul ridere e rispondo a cazzo: tipo sto sul cesso o cose così. Ma non so stavolta non mi viene la solita risposta idiota. E' come se percepissi una richiesta diversa, più profonda. Rispondo: Tu vuoi sapere dove sono... Mi portano il vestito che devo mettere, un completo molto figo, una giacca nera di velluto e i pantaloni di pelle. Non sono comodo i pantaloni di pelle lasciatemelo dire, però hanno una marcia in più e io li adoro. Ai concerti non li metto mai perché non potrei muovermi liberamente, saltare, zompare a destra e a sinistra come faccio sempre. Mentre quando so di dover stare seduto, a riposo insomma, allora sono sempre felice di indossarli. La sensazione di pelle contro pelle mi piace molto. E poi sono rock, molto rock. L'assistente della costumista arriva trafelata con la t shirt da mettere sotto alla giacca: in effetti mi pareva strano di apparire sulla Rai, di domenica pomeriggio a petto nudo. Oddio, sarebbe stato bello vedere le reazioni sui social e mi viene da sorridere. Prima di mettere la t shirt però mi faccio un selfie e mentre ho il telefono in mano vedo dalla chat di prima che Sam è connessa. Non ci penso e le mando la foto e scrivo (Only) for you, babe.

E' ora di andare in scena.

Domenica 16.26

Abbiamo spaccato anche stavolta, lo sento. E lo vedo dallo sguardo di approvazione di Marta, dietro le quinte dello studio. La canzone è venuta bene, il Cobra ha fatto un assolo della madonna e io sono gasatissimo. Come sempre quando canto, come dalla prima volta. Come quando ho cantato nell'Aula Magna del Montale: avevo una paura fottuta, ero terrorizzato dall'idea di esibirmi davanti a tutti i miei amici, alle ragazze... Ma avevo anche una carica, un'energia addosso che riprendono possesso di me ogni volta che mi trovo su un palco. E comincio ad averne calcati parecchi di palchi. E spero sia sempre così, spero di provare quel brivido lungo la schiena ogni volta, quel misto di paura e tremenda eccitazione che mi fanno essere Damiano dei Maneskin. L'intervista è stata noiosa, domande sempre banali e una certa insistenza del conduttore per sapere se sono fidanzato, se esco con qualcuna e cose così. Vic è intervenuta ripetendo il nostro motto: noi non siamo impegnate, siamo impegnative! e il pubblico in studio si è messo a ridere. Ma si saranno accorti che ha usato il femminile anche per me? Me la rido. E poi l'ultima domanda, la peggiore: ma Damiano, tu interpreti un personaggio? Non interpreto un personaggio (caro conduttore del cazzo), io SONO il personaggio.

Rockstar (This is not music /This is life/This is what i live for)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora