Capitolo 6

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Capitolo 6.

La mattina dopo nonostante Seth non si fosse ancora ripreso Dean e Buffy decisero di tornare a casa.

Il cacciatore dopo aver fatto salire in macchina la moglie tornò a prendere il lupacchiotto, accogliendolo tra le sue braccia senza fargli del male, più di quello che sapeva avergli fatto, lo condusse fino al mezzo dove lo mise disteso sul sedile posteriore domandandosi: Quando ti risveglierai Seth?

Salito sul mezzo mise in moto e pochi minuti dopo furono davanti a casa, ma questo non gli aveva impedito di guardare insistentemente sullo specchietto retrovisore per vedere come stesse veramente Seth.

Buffy senza dire niente, una volta che Dean ebbe parcheggiato, scese dalla macchina e andò ad aprire la porta di casa.

Il cacciatore sospirando prese di nuovo tra le braccia il lupacchiotto che nel sonno strinse la mano attorno alla sua maglietta mentre nuove lacrime scorrevano sul suo volto domandandosi: Seth, a cosa stai pensando? Perché continui a piangere e non ne parli con me? So che ti ho ferito prima a chiederti di fare questo patto e poi di spezzarlo, ma siamo una famiglia usciremmo anche da questa situazione.

Una volta varcata la soglia di casa Dean distese Seth sul divano, dopo essersi liberato dalla sua presa, per non fargli prendere freddo gli mise sopra la coperta.

Con delicatezza lo prese per mano: «Sono qui, Seth»

Si allontanò dal salotto solo per pranzare, ma tenendo i sensi all'erta a volte che Seth non si svegliasse, cosa che avvenne nel tardo pomeriggio, ma ormai Seth non era più il ragazzo solare che avevano conosciuto.

«Seth...» lo chiamò il cacciatore cercando di essere il più gentile possibile.

«Dean...» rispose lui leggermente assonnato.

«Cos'è successo? Perché stai così?» gli domandò preoccupato.

Seth lo osservò per un attimo e sospirò: «Abbiamo spezzato il patto e la mia anima si è congelata»

«Non hai mantenuto la parola, Seth!» si alzò di scatto facendo sobbalzare anche il ragazzo per la paura di quella sua reazione improvvisa.

«Dean, va tutto bene. Sapevo che sarebbe successo» disse il mutaforma mettendosi seduto a fatica dato che ogni muscolo e osso del suo corpo era scosso da fitte di dolore tanto forti da costringerlo a stare immobile.

«No! Mi hai tradito!» esclamò il cacciatore risentito.

Seth, allora, sbottò stizzito da tutto quel casino che stava succedendo: «Stupido! Non voglio che tu soffra troppo! Ti sembra illogico da parte mia?» avevano pagato il prezzo al cinquanta per cento, ma a lui non andava bene, non capiva proprio cosa potesse renderlo felice o meno.

«Non volevo che fossi tu a pagare. Ho una strega, un demone superiore, un cacciatore di nascosti oltre ad un angelo e un nephelim come amici. Pensi che non avrei riavuto l'anima?» gli domandò lui preoccupato e arrabbiato.

«Sono certo che l'avresti riavuta, ma non potevo permettere che facessi tutto da solo» rispose lui avvicinandoglisi incerto sulle gambe.

Adesso, però, toccava a Dean cercare la sua anima, quella stessa anima che risiedeva nel corpo del ragazzo: «Lo sai che ci sono dei patti peggiori, vero?»

«Sì, lo so. Avevamo detto che avremmo pagato il prezzo al cinquanta per cento e così ho fatto ho usato la tua anima e la mia per spezzare il patto che ci legava. La mia anima, però, in confronto alla tua...» avvicinò una mano al suo petto senza, però, osare posarla su di esso: «Attorno al tuo cuore c'è il ghiaccio, mi dispiace. Non volevo che ti succedesse questo...» sospirò tristemente non sapeva davvero come risolvere quella cosa.

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