Capitolo 21

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Capitolo 21.

La mattina arrivò troppo svelta per i gusti di Seth, ma nonostante tutto non aveva voglia di alzarsi dal letto.

Voleva restare a letto tutto il giorno e poltrire come non mai, ma sapeva che non era così semplice così a fatica si mosse cambiando posizione.

Dean che passava da quelle parti con un secchio d'acqua nelle mani entrò nella stanza: «Seth?»

Il lupacchiotto si voltò a guardarlo: «Dean...»

«Come stai?» chiese il cacciatore osservandolo attentamente.

«Non sto bene. Ogni tanto sento male per via dei cambiamenti del mio corpo, poi passo la metà del tempo a sonnecchiare invece di stare con voi» ammise il lupacchiotto con voce stanca.

«Poverino. Allora dovremmo svegliarlo!» esclamò il cacciatore mostrandogli il secchio dell'acqua fredda.

Seth lo guardò con occhi da cucciolo abbandonato: «No. L'acqua gelata no...»

«Se non ti alzi ti faccio la doccia» disse il cacciatore minaccioso, ma dentro di sé rideva come un matto e il lupacchiotto lo sapeva benissimo per questo si mosse verso di lui allungando le braccia: «Vieni qui?»

«No. Daniel è geloso» disse il cacciatore giocando con il lupo.

«Per favore. Solo un pochino...» rispose lui guardandolo triste.

«Se ti faccio le coccole poi ti alzi?» gli chiese il cacciatore.

Sapeva bene che stava male, ma stare a letto non lo aiutava.

Seth alle parole del cacciatore annuì: «Va bene»

«Poche coccole» lo ammonì ancora una volta il cacciatore per poi raggiungerlo e distendersi vicino a lui per poi abbracciarlo e coccolarlo.

Seth sorrise felice scodinzolando mentre il cacciatore lo coccolava.

«Sei impossibile» borbottò il cacciatore senza, però, lasciarlo andare.

«Mi piacciono le coccole quando sto male o ho paura» ammise il lupacchiotto.

Dean sorrise a quelle parole: «Non devi avere paura. Xander ha sistemato tutto Daniel ti è vicino...»

Seth gli sorrise incerto: «Lo so, ma ho paura per lui...» si toccò la pancia per poi aggiungere: «Sai ieri sera ho avvertito la sua forza vitale. È così piccolo»

«Lui starà bene» lo rassicurò il cacciatore.

«Avrà una famiglia vicino che lo proteggerà» disse ancora una volta il lupo.

Dean lo strinse un po' di più a sé: «Anche tu lo sei. Non ti scordare che adesso hai un branco. Come ti senti dopo le coccole?»

Rassicurato da quelle parole il lupacchiotto si fece coraggio: «Sto meglio dopo che mi hai fatto le coccole e abbiamo parlato. Sai questa notte il cucciolo mi ha svegliato e ho fatto una torta solo per te»

«E la posso mangiare?» chiese lui guardandolo con occhi da cucciolo.

«Certo che la puoi mangiare» rispose il lupacchiotto sorridendo.

Il cacciatore rise divertito, il lupo era riuscito a metterlo di buon umore anche se quel giorno c'era qualcosa che gli pesava anche se non voleva darlo a vedere per non far preoccupare le persone vicino a lui.

«Dean, grazie per avermi aiutato ieri» non aveva potuto ringraziarlo prima.

«Dovere e piacere. Sei di famiglia adesso e se posso aiutarti lo faccio volentieri» disse il cacciatore.

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