Mandorla...Ero immerso nell'acqua verdognola. Il veleno dappertutto: sui capelli, sulle mani, nei vestiti.
Cominciava a girarmi un po' la testa mentre un ronzio indefinito s'impadroniva delle mie orecchie.
Con gli antidoti che avevo con me ho cominciato ad esplorare la zona sottostante, cercando una via verso le rocce di prima.
Lì sotto c'erano prevalentemente creature dal'aspetto marino, sembravano "mante-polipo", qualcosa di indescrivibile e pericoloso. Continuando a vivere in quei luoghi erano diventate loro stesse velenose... O c'erano nate?
Al loro fianco giganti dalla forza disumana pronti, in qualsiasi momento, a lanciarmi pietre monumentali addosso.
Mi feci strada con la mia spada, cercando di non consumare troppe risorse e, al contempo, di aprirmi un varco.
Giunto in una zona nuova, davanti a me c'era un ponte verso una torre, mi sono imbattuto in altre creature, molto più pericolose.
Da lontano sembravano quasi aliene, dei giganteschi cervelli su un gracile corpo, cui fuoriuscivano tante piccole bocche pronte a tritarti la carne.
Il loro attacco più temibile, però, non era affatto fisico. Nel momento stesso in cui uno di loro riusciva a vedermi, la mia testa cominciava a scoppiare senza sosta. Come se avessero una sorta di controllo su di me. Come se stessero tentando di dirmi troppe cose, tutte insieme.Indescrivibile. Inevitabile.
Superato, a stento, il ponte, ho varcato la soglia di un arco in pietra ritrovandomi in uno spiazzo contornato da gigantesche radici di albero avvolte intorno alle pareti di roccia, incavate, sembravano antiche. Non c'era nessuno. Silenzio.
Dopo qualche passo è apparso dal nulla un essere identico a quello che mi aveva spedito in quei luoghi. Qualcosa di terribilmente spaventoso. Il suo colossale corpo di ragno avanzava veloce e aggressivo nella mia direzione, continuando a fissarmi dal viso scolpito come quello delle statue di cui ho parlato giorni fa...
Guardandolo meglio non era proprio identico, mancavano i tentacoli... O forse li aveva semplicemente retratti??Ero pietrificato.
Non avevo idea di quello che avrei dovuto fare.
Era uno dei grandi esseri?
Mi trovavo al cospetto di una divinità?
Sudavo freddo...Quando fu a pochi centimetri presi coraggio, cominciando a schivare i suoi attacchi.
Non era molto veloce, eppure micidiale.
Spaventosa/o.
Era tutta una questione di immagine...
Ho smesso di pensare e avvolto nell'istinto ho cominciato a lanciare fendenti.Il suo punto debole erano le mani, una volta razionalizzata la situazione ed eliminata la Paura, non aveva più scampo.
Mentre svaniva come ogni altra preda...
Tantissime domande hanno invaso la mia mente:Che cosa ho fatto?
Perché tutto questo?
Dove mi trovo?
Cosa c'entra con la mia caccia?Poi sono svenuto, ero sfinito.
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Diario di un Cacciatore
FanfictionLe vicende che dipingono le cacce e la sopravvivenza di un giovane cacciatore lungo le strade di Bloodborne.