Diario del Cacciatore - Giorno 32

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Luna...

Ero sospeso nel vuoto chiaro...
Durante la caduta sono stato aggredito da 1000 domande, punti interrogativi andavano formandosi intorno a me, trovando il loro posto su di un dipinto che a poco a poco, attraverso l'esperienza, le frasi, le letture e lo studio, stava formandosi...

Tutto era cominciato dagli studiosi di Byrgenwerth... Giusto?
Loro erano stati i primi a tentare di attingere a questa Conoscenza Superiore, ad entrare in contatto con i Grandi Esseri, seguendo le idee di Maestro Willem riguardo ai piani d'Esistenza.
Dopo aver scoperto il Labirinto Phtumeriano, i suoi abitanti, la "lumaca di perla", e i calici del sangue come come mezzo per i loro intenti, hanno continuato ad analizzare la cosa, sfruttando questo nuovo sapere per raggiungere un nuovo livello evolutivo. Fino a che il suddetto maestro non ha smesso di credere in questa strada, spostando tutte le ricerche verso la "Vista" o "Intuizione". Quello che aveva appreso con l'uso del sangue, probabilmente non andava bene. La prima biforcazione d'idee.
Uno dei suoi alunni o compagni Laurence, la pensa diversamente. Nel liquido rosso vede tutte le possibilità. Così decide di separarsi, fondando la Cattedrale di Oedon.

Questi nuovi studi, incentrati sul sangue portano al diffondersi della piaga e alla conseguente formazione dei cacciatori e della Chiesa della Cura, con annessi gradi e strade...

Non avevo controllo su queste informazioni durante la caduta, eppure sentivo un po' più di chiarezza dentro. Tutto mutò con l'atterraggio. Ero in una sorta di pozza, un lago d'acqua bassa nel bel mezzo del nulla bianco. Circondato da quello che sembrava essere un luogo irreale. Davanti a me uno strano essere.
Un insetto gigantesco, una sorta di ragno in sovrappeso blu. Sulla sua schiena una rigogliosa schiera di vegetazione azzurra, brillante. Le sue zampe erano minuscole contrariamente a tutto il resto.

Il viso simile ad altri visti in precedenza. Aveva moltissimi occhi, tutti aperti, le pupille puntate in ogni direzione. Mi avvicinai per analizzarlo da vicino... Non sembrava aggressivo...
Una schiera di ragnetti, sempre grandi ma non tanto quanto lui, mi circondò. Erano inquietanti e lenti. Non attaccavano diretti, indietreggavano per studiare la situazione. Erano letali.

Fu uno scontro strano. Non come i precedenti. Dovetti analizzare per bene tutto quanto: le mosse, i movimenti... Una volta compreso il meccanismo generale, mi sono mosso di conseguenza.

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