Diario del Cacciatore - Giorno 31

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Storia moderna...

Attraversando un arco in pietra,  a nord della tomba delle ombre il paesaggio è cambiato.
Il sentiero era avvolto da grandi alberi scuri impreziositi dall'argento della luce lunare, a disegnare la via...
Sembrava tutto più fatato, almeno fino a che non ho incontrato gli esseri che infestavano quei luoghi.

Da lontano tanti occhietti d'insetto stavano fissandomi. Era umano? Era stato umano?
Una mutazione?
Il suo corpo era gracile e scarno, consumato, passo dopo passo disegnava i lineamenti fini dell'indecisione di razza. Tutto culminava in una grande testa sproporzionata, simile a quella di quel gigantesco Essere, il ragno che avevo affrontato. Che fossero collegati?

Mi difesi dalla sua morsa, era resistente. Non a sufficienza per me.
Più avanti c'era un grande edificio che sembrava sussurrarmi qualcosa... Non so come ma lo capii.

Ero a Byrgenwerth.

Era tutto molto strano...
Avevo così tanto letto e sentito parlare di quel luogo, degli studiosi che ci vissero, e delle loro ricerche che... Il ritrovarmi lì mi ha emozionato.
Mi ha fatto uno strano effetto.
Un luogo siggillato e i suoi segreti.

In cielo la luna chiara sembrava vicinissima e viva ad illuminare un giardino pieno di bestie e insetti.

Erano loro esperimenti?
Erano gli studiosi stessi tramutati per qualche oscuro motivo?
Non me avevo idea.
Tutto ciò mi affascinava.

Ho trovato il modo di entrare, l'interno era, in un certo qual modo, identico ai luoghi di studio in cui ero stato teletrasportato: libri ovunque, gabbie con esseri dentro, contenitori con bulbi oculari...
Poi una donna mi ha attaccato, all'improvviso. Una cacciatrice vestita di bianco. Anche lei aveva una sorta di potere nascosto legato ai serpenti... O... Tentacoli.
Era impetuosa, studiai la situazione e me ne liberai, col dispiacere di aver evitato un approccio amichevole.

Con la chiave del lunarium ho aperto una porta bloccata ritrovandomi su una zona rialzata, una sorta di balconata che si affacciava sull'acqua e la luna. Vicino a me un vecchio su di una sedia a dondolo, era vestito in abiti "cerimoniali" e...
Sembrava lo stesso identico della visione dopo Amelia! Senza proferire parole che fossero sensate mi ha indicato un punto della balconata.
Al di sotto, nell'acqua, una strana luce chiara. Non era il riflesso della luna, ma qualcosa di più torbido e strano.
Un portale?

Mi sono voltato.
Il vecchio ancora lì.
Non avevo nulla da perdere.
Alle brutte mi sarei bagnato un po' e...
Sangue freddo.
Mi sono lanciato.

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