Diario del Cacciatore - Giorno 45

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La via...

Dopo la pulizia generale di ragni sono giunto su un ponte esterno. La notte avvolgeva ogni cosa e la luna, gigantesca, era l'unica fonte di luce ad illuminarmi la via. Era chiara, brillante, non come quella di Yahar'gul. Sembrava di essere in un posto differente, un "piano d'esistenza nuovo".
Come se in quel luogo non esistessero le normali logiche di tutti i giorni.

A dirla tutta quelle logiche le avevo dimenticate da tempo.

Davanti a me un cacciatore... O forse no.
I suoi abiti erano particolari, quasi eleganti.
Questa volta non ho tentato neanche di instaurare un dialogo. Ho atteso la sua mossa.
Mi ha attaccato...
Era agile...
Non è stato sufficiente.

Nell'oscurità di un grande salone abbandonato mi sono imbattuto in creature del tutto nuove. Sembravano persone.
Forse bambini o... Nani.
Erano nudi, la testa interamente coperta da maschere in ferro.

I passi dei loro piedi scalzi nei silenzi di quelle sale era l'unico segno di vita. Monotono. Ripetitivo.
Non erano aggressivi.
Non tutti almeno e non sempre.

Ho eliminato i più grandi e feroci per poi salire in alto con un "ascensore".
Una gabbia piegata da una forza sconosciuta, sollevata da alcune catene.
Dov'ero capitato?
Era tutto reale?

Volevo arrivare fino in fondo.

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