Diario di un Cacciatore

Diario del Cacciatore - Giorno 38

Principessa...

Tutti quei corpi ammassati...
Aperti...
Esposti ad un qualcosa di inumano derivato dalla curiosità umana.

Quelle immagini continuavano a tormentarmi, così decisi di tornare nei boschi per distrarmi un po'.
Nei pressi di un villaggio conosciuto ho trovato una strana grotta, al suo interno serpenti dai colori pallidi, acqua velenosa ed esseri giganteschi.

Almeno non pensavo più a nulla.

Seguendo una lunga scaletta in legno mi sono ritrovato sui tetti di Yharnam, era tutto collegato!
Non mi era nuovo quel luogo...
Scendendo verso il basso sono entrato in un edificio tipico del luogo: pavimenti in legno, mura chiare e... Attrezzi vari...

Le stanze erano scure, dipinte dal sangue di parecchi cadaveri spenti su lettini d'ospedale...
Sembrava avessero fatto esperimenti contronatura su di essi. Durante il cammino mi sono imbattuto in una creatura incontrata in precedenza, un simil fungo blu. Cominciavo a pensare che fosse legato alla conoscenza, al cosmo ed al Coro.

Dopo aver sbloccato una piccola porta ho realizzato...
Mi trovavo nella Clinica di Iosefka!
Allora...
Questa...
Io...
Cosa diamine?

Non sembrava affatto una clinica.
Non avrei mai dovuto fidarmi di quella donna.

Proseguendo verso l'alto l'ho trovata!
Era china su di un lettino, non sembrava più in sé, continuava a farneticare frasi senza senso dal gusto "megalomane", lo sguardo vuoto, la testa che pulsava.
Ho deciso di porre fine ai suoi deliri.
Aveva con sé un oggetto curioso... Un Cordone Ombelicale appartenuto ai... Figli dei Grandi Esseri??

Era incinta??
Di cosa...??

Oltre a questo ho rinvenuto una busta con all'interno un invito a mio nome...
Ero atteso al Castello di Cainhurst.
Avrei dovuto recarmi ad Hemwick e... Così ho fatto.

Nella stessa valle esplorata in passato, scura e rinsecchita dai continui lamenti e risate, questa volta vi era una sontuosa carrozza con strani cavalli ad attendermi. Nessun cocchiere.
Sembrava trainata da una forza superiore.
Sono entrato senza esitare.
Mi sentivo come una principessa al ballo.