Capitolo 4 - Siamo solo noi

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Negli ultimi 20minuti resto seduta su un piccolo divanetto situato in un angolo del giardino di quella grande villa. Intorno a me vedo ragazzi che si divertono, che bevono fino allo svenimento, altri per divertirsi si buttano nella grande piscina. Io mi soffermo a guardare l'ambiente in cui mi trovo, adoro studiare nei minimi dettagli ciò che mi circonda. L'abitazione e il giardino sono circondati da una alta staccionata bianca, in questo momento decorata con varie luci natalizie, forse per dare atmosfera alla serata dato che siamo solo a settembre e a natale manca ancora molto.
Mentre inizio a guardare altri particolari di quell'ambiente una voce conosciuta attira la mia curiosità.

-Trevor- sento dire ad alta voce da un ragazzo con i capelli chiari, sono a qualche metro di distanza da me.
- Crawford- fa mio fratello, sono davvero brava a farmi gli affari miei.
-vedo che sono venuti tutti- dice Trev ridacchiando e subito dopo mi guarda, probabilmente ha notato che li sto fissando.
-già- risponde all' affermazione dell'amico ma non sbatte ciglio mentre mi osserva e entrambi mi si avvicinano.
-Crawford,tu sei?- si presenta sorridendo il ragazzo e intanto mi porge un bicchiere pieno di vodka, forse quello con cui ha bevuto per tutta la serata.
-mia sorella- Trevor si intromette guardandolo male, la sua voce è ancora bassa, segno che si deve ancora dare alle spalle quello che era successo prima.
-Cassie- rispondo alla domanda e rifiuto la bevanda non avendo nessuna voglia di bere. Crawford strorge il naso a causa del mio rifiuto ma senza darci tanto peso porta il bicchiere alle labbra e con un solo sorso beve tutto il contenuto.
Il ragazzo sembra più grande di Trev, almeno di uno o due anni, ma non si nota molto, forse sono solo io che penso troppo.

Tengo fissi i miei occhi in un punto indefinito, non penso a nulla, in quel momento niente mi preoccupa, mi sento come in un piccolo trans da cui mi sveglierò in poco tempo, infatti quel momento non tarda ad arrivare.
Mi sento afferrare il braccio con forza e un senso ti terrore inizia a bruciarmi la mente. Qualcuno mi prende di peso e mi posiziona sulla propria spalla. Ho la testa in giù e vedo soltanto una possente schiena e il terreno. Cerco di divincolarmi con le gambe ma con scarisi risultati, dato che qualcuno stringe di più la presa su di esse. Il mio fiato inizia a velocizzarsi, non capisco quello che sta succedendo. Entro qualche secondo la persona che mi aveva trattenuto mi rimette a terra. Matthew. Quello che durante la cena sembrava un ragazzo innocuo, ora mi ha agguantato contro la mia volontà.
-scusami Cassie - mi guarda per un secondo negli occhi e dalla sua espressione capisco che vede la confusione nei miei.
-cosa vuoi far.. - non riesco nemmeno a dire che mi porta le mani sulle spalle, mi spinge leggermente all'indietro e una sensazione di vuoto mi avvolge. Cerco in qualunque modo di aggrapparmi a qualcosa, ma nulla è intorno a me, nulla mi può salvare. Chiudo gli occhi di scatto e lascio che le cose accadano.
Un suono spiacevole udisco appena il mio fragile corpo colpisce con violenza la superficie, poi apro gli occhi. L'acqua mi circonda e ci metto poco a capire che me ne stavo nella piscina, il silenzio regna in quella vasca così azzurra, non avevo mai provato una sensazione così piacevole sott'acqua. Mi guardo un po' intorno e alzando leggermente il viso riesco a vedere l'ammasso di persone che si era creato attorno la piscina, ma subito sono costretta a tornare in superficie, avendo finito l'ossigeno. Appena esco con il busto dall'acqua un grandissimo baccano di urla e esulti prende il sopravvento nel giardino. In seguito vedo molti ragazzi e ragazze lanciarsi nella piscina, a parer mio gelata. Seriamente, quale strano problema hanno gli abitanti di questa città.

Mi avvicino al bordo piscina e cerco di uscire, fortunatamente Trevor si avvicina e mi aiuta, dopodiché una volta uscita mi mette un asciugamano intorno alle spalle e ridacchia appena. Io mi stringo tremante a quel tessuto cosi morbido, che copre solo due quarti del mio corpo fradicio.
-ti avevo detto di starmi vicino durante questa serata- borbotta lui mentre passa più volte la sua mano sulla mia schiena per riscaldarmi.
-no.. non me lo.. lo avevi detto- batto i denti tra le parole che pronuncio, poi vedo avvicinarsi Matthew.
-scusami Cassie, davvero.. ma sono stato costretto- i suoi occhi sembrano sinceri ma il rancore per avermi fatto prendere paura è più alto, cosi mi limito ad annuire e Trevor smette di riscaldarmi.
-dai su Cass sorridi, volevano farti un piccolo scherzo- il mio sguardo fulminante lo travolge, credo che abbia capito che lo scherzo non è stato per nulla aprezzato da parte mia. Lui mi scruta con sguardo innocente, quando lo fa mi fa sempre ridere, è troppo buffo mentre sporge il labbro inferiore in avanti e fa gli occhi da bambino. A quella visuale roteo gli occhi e accenno un sorrisetto. Trevor mi esamina in modo caotico, conosce quel sorriso.
Mi volto verso di lui e con tutta la forza che ho nelle braccia premo sul suo petto per farlo cadere nell'acqua ghiacciata. Lui perde l'equilibrio e automaticamente si piega verso la piscina pronto a precipitare, ma di fretta mi tira a se dal braccio e ci ritroviamo entrambi nella piscina, non avevo calcolato questa opzione.
Ascendo di nuovo dall'acqua ma questa volta accompagnata da mio fratello che ride di gusto, mentre mi guarda.
-ti odio.. - dico in modo scherzoso mentre mi allontano continuando a nuotare, dato che non tocco le piastrelle della piscina. Nel frattempo lui si avvicina velocemente e mi abbraccia da dietro, finalmente smetto di nuotare e le mie gambe si rilassano, insieme al resto del mio gracile corpo. Mi tiene stretta a se e mi lascia un bacio tra i capelli zuppi.
-ti voglio bene anch'io Cassidy.. - sussurra talmente vicino al mio orecchio tanto che quel suono mi provoca un leggero solletichio.
-Cassie- lo correggo, sa benissimo quanto odi il mio nome per intero, infatti si mette a ridacchiare e mi appoggia a bordo piscina.

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