Capitolo 11 - Anime negate

269 22 56
                                    

Aaron mi guarda sorridendo appena, poi posiziona il suo sguardo sulle mie labbra, che ormai da secondi sto torturando con i denti. Quando riporta gli occhi su i miei non riesco a controllarmi. Mi avvento su di lui e lo bacio.

Non so cosa sto facendo, ma non riesco a fermarmi. Lui sembra totalmente sorpreso dal mio gesto, ma non mi rifiuta. Socchiude le labbra e ricambia quel bacio che tanto stavo desiderando. La sua lingua incontra la mia e le sue mani si posizionano lungo i miei fianchi. Lo sento avvicinarsi sempre di più. Proprio come immaginavo sa di tabacco, ma la sua lingua mi da una punta di freschezza, al sapore di menta.
Il ragazzo fa passare lentamente i suoi baci al lato delle mie labbra, fino ad arrivare al collo. Resto con gli occhi chiusi e il viso rivolto verso l'alto, per la sensazione di piacere, il mio cervello in questo momento è perso. Mi lascia qualche bacio vicino l'orecchio, ma automaticamente il mio viso si sposta di lato, in cerca delle sue labbra che tanto mi erano mancate. Era da molto che non baciavo in quel modo Nathan. Mi era mancato.

Mantenendo gli occhi chiusi mi stacco leggermente, ho bisogno di riprendere fiato, ma lui non mi lascia nemmeno un secondo per respirare che riprende il bacio in modo più agressivo, non aveva mai fatto così. Passa lentamente la sua mano sul mio corpo avvolto nei vestiti e per un momento, un pensiero erotico mi sfiora la mente.
-Cassidy..- sento sussurrare tra i baci, ma a chiamarmi non è la voce di Nathan.
La mente inizia come a riprendere conoscenza.
Cosa sto facendo.. questa non sono io.

-Aaron, aspetta.. - dico piano mentre cerco di allontanarlo, ma non sembra funzionare.
-Aaron!- borbotto a voce più alta e si stacca dal mio viso per guardarmi negli occhi. Ha lo sguardo duro e confuso. Non sembra condividere la mia reazione.
-scusami, non avrei dovuto..- dico portandomi una mano sulla fronte. Mi sento terribilmente stupida, ho davvero pensato a Nathan in questo momento?
-baciarti?- completa ciò che volevo dire e si rimette al suo posto sorridendo.
-si beh.. forse avresti dovuto chiedere il permesso, invece di baciarmi contro la mia volontà- dice guardandomi.
-contro la tua volontà? ma se mi hai baciato anche tu- mi alzo in piedi, incredula nell'ascoltare le sue parole.
-sarebbe stato difficile non farlo- mi scruta divertito e si alza a mia volta. Le sue parole mi feriscono, ma non ho intenzione di starmene zitta. Questo ragazzo tira fuori il peggio di me.
-sai che c'è? avevi ragione, sono solo una pazza a fidarmi di te!- lo guardo con disprezzaro, ma a lui non sembra importare.
-ho sempre ragione, Cassidy- mi fa un lieve occhiolino e mi passa accanto per rientrare in casa. Dio lo detesto così tanto. Perché fa così. Perché è così. Perché mi fa certi effetti. Questo ragazzo mi fa terribilmente incazzare, ma allo stesso tempo mi provoca sensazioni indescrivibili e in più in mezzo si mette anche Nathan. Sono così confusa.

Entro in casa, lo vedo appoggiato al bancone della cucina, ma gli passo in parte senza guardarlo e senza dire nulla. Devo trovare un modo per tornare a casa. Trevor sarà furioso, ne sono certa. Ma non è colpa mia se ho perso i bus e se il cellulare si è scaricato del tutto. Raccolgo lo zaino da terra, pronta per uscire dall'abitazione.
-se vuoi puoi restare qui stanotte- interrompe nella stanza e lo guardo avvicinarsi, ma resto zitta. Forse se lo ignoro cercherà la mia attenzione.
-d'accordo lo prendo come un si- gira la chiave sulla porta d'entrata e la estrae.
-cosa? no!- dico e lascio cadere a terra lo zaino, per fiondarmi su di lui.
-Aaron dammi la chiave!- mormoro ma lui senza ascoltarmi porta in alto il braccio.
Non lo capisco proprio questo ragazzo, prende tutto per gioco, oppure fa il serio arrogante e ogni tanto si preoccupa per l'incolumità degli altri. Qual'é il suo problema?
Inizio a saltare per prendere la chiave, ma l'unica cosa che ottengo è la faccia divertita del ragazzo. Non smetto di saltellare e in poco tempo la risata di Aaron mi contagia, fino a quando mi blocco davanti di lui.
-Cass non puoi uscire ora, hai visto cos'è successo prima, non voglio che ti succeda nulla di male- forse non si rende nemmeno conto di ciò che dice. È così strano sentiro parlare così, come se fosse davvero preoccupato per me.

Semplicemente TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora