Capitolo 36 - Drogata di te

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Non credevo potessi spezzarmi ancora di più di così, ma a quanto pare mi sbagliavo, per l'ennesima volta mi sono sbagliata.
La sua voce calda e roca, le sue forti parole, sono tutto ciò che ho desiderato per tanto tempo e in un attimo hanno cessato di esistere, lasciando soltanto un forte vuoto. Come potevo minimamente pensare di poter diventare qualcosa per lui, magari il suo primo amore, diventare la medicina che lui tanto necessita, e lui la mia, senza darmi la possibilità di allontanarmi, come se questo ragazzo dagli occhi blu e misteriosi fosse una droga talmente potente da mandare tutto all'aria.

Ormai l'ho provata, mi ha trasmesso tanto, ne ho voluta sempre di più.. ma forse è arrivato il momento di attraversare l'astinenza e tutti gli effetti collaterali che si porta dietro, per arrivare finalmente alla disintossicazione.

Ma ancora non so, se tutto questo sia vero, se Aaron è davvero tutto questo per me, una medicina per i miei demoni e la porta per la felicità, oppure soltanto un mezzo. Un'auto che sfreccia via dal mio passato, offuscando tutto quello che è stato, per una vita nuova.
Forse desidero entrambe.
Forse desidero semplicemente lui.

Aaron resta per qualche secondo ad osservarmi. Non dice niente, è troppo concentrato a mischiare i blu differenti dei nostri occhi, cercando di integrarli in una cosa sola, con lo solo scopo di tenerli insieme. Come se non volesse che questo momento smetti di esistere, e onestamente è ciò che desidera una parte remota di me.
Ma d'altra parte, voglio una risposta, ma non qualcosa di vago. Desidero solo la verità, anche se possa significare altra sofferenza. La verità è sempre la via giusta.

«ti prego Aaron.. ho bisogno di una risposta» sussurro a pochi centimetri dal suo viso, portando lo sguardo verso il basso, tenebrosa di una risposta da parte sua.

«perché? perché hai bisogno di mettere un'etichetta a quello che siamo diventati.. » afferra la mia mano, ancora sul suo viso e se la porta fra le labbra, lasciandomi un dolce bacio.

Un bacio così delicato e intimo da pervadermi il corpo di brividi, seguiti da un innefrenabile calore.

«qui non si parla di etichette, ma di che cosa tu voglia fare.. perché non posso sopportare che succeda di nuovo.. quella cosa fra noi» sussurro l'ultima parte, ma lui mi lascia la mano contrariato dalle mie parole.

«puoi dirlo Cassidy, ci siamo baciati, più volte, non è mica una bestemmia..» si ritrae.
«tu pretendi di avere delle risposte» imita un sorriso tutt'altro che divertito, forse frustrato.
«ma probabilmente non ti stai nemmeno rendendo conto che tutto quello che è successo, lo stai negando a te stessa.. non lo vuoi accettare» sbotta.

«non è vero!» lo guardo.
«ah, non lo è? Allora perché non vuoi ammettere che provi qualcosa per me!» alza la voce, marcando il suo potente accento, facendomi indietreggiare.

Ora vorrei soltanto nascondermi, sento le mie guance andare a fuoco e i miei occhi diventare lucidi. Perché mi fa questo effetto.

«perché non è la verità!» mi esce così, forse più forte di quanto volessi.

«sai cosa? La verità è che non sai nemmeno prendere delle stupide decisioni per te, come puoi pretendere di aiutarmi, provare ad entrare nella mia vita e pensare di risolvere tutto.. mi dispiace avvertirti di questo Cassidy, ma forse dovresti dare ascolto agli altri e lasciare perdere, questo non è posto per te, io non sono per te»

«quindi hai deciso di andartene un'altra volta?» questa volta è una lacrima a tradirmi, mi scivola via lungo la guancia, fino a soffermarsi accanto le mie labbra.

«no, questa volta non lo farò, non voglio vederti stare così per causa mia.. e com-» lo blocco immediatamente.

«potremmo..» sussurro piano cercando la forza di dirlo.

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