Il terrore che Aaron abbia risposto alla chiamata mi assale. Non posso davvero immaginare cosa Nathan ora possa pensare di me, probabilmente dovrei chiamarlo e dirgli che è solo uno stronzo per aver baciato un'altra, ma mi sentirei solo una stupida, dato che ho fatto il suo stesso sbaglio una settimana fa.
«Aaron ti prego, dimmi che non hai risposto..» mi porto una mano sulla fronte disperata e mi siedo con velocità a causa dei continui giramenti di testa. Lui non risponde alla mia domanda, ma il suo sguardo rivela tutto, l'ha fatto.
Non so davvero come comportarmi, forse lo dovrei richiamare. Subito dopo non mi rendo nemmeno conto di star digitando il suo contatto.«Pronto?» sento la sua voce e mi viene una fitta allo stomaco.
«sono io..» sussurro piano e lui rimane in silenzio.
«..Nathan» lo cerco, sperando che sia ancora li.
«Cassie, davvero, io non ti capisco proprio!» la sua voce è ferma, non l'ho mai sentito così incazzato e deluso, mai.«Nat-Nathan.. ti prego ascoltami» balbetto, non so davvero con quale forza sto parlando con lui, mi sembra di essere in un vortice che gira senza fine.
«ma sei ubriaca?» mi domanda, accentuando la sua voce.
«no, certo che no-non lo sono..»
«non ti riconosco più Cass, non è da te» questa volta lo urla, i suoi modi crudeli mi stanno facendo sentire peggio di prima, i miei occhi non possono che riempirsi di lacrime.«eri sempre la prima a dire che l'alcol è un male, ti trasferisci da una settimana e ti ritrovo ubriaca magari a scoparti il primo che passa!» dice ancora più forte. Non riesco a trattenere la mia voce rotta, piena di singhiozzi per tutto quello che mi sta gridando contro.
«t-tu..non hai il diritto di trattarmi così..» borbotto tra le lacrime, mi sta spezzando, non avrei mai pensato che avesse tutta questa rabbia dentro. Alzo lo sguardo e vedo Aaron fissarmi, il suo sguardo è incazzato, sembra che stia sentendo tutto, perfino l'altro capo del telefono.«hai sempre cercato di essere diversa da tua madre! ma ora mi rendo conto che siete la stessa persona!» strilla.
«Nathan ti prego.. basta» dico sofferente, le lacrime scendono continuamente, senza fermarsi per un istante, una delle poche persone a cui tenevo, lui, mi sta distruggendo lentamente, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, non mi può dire tutto questo in un momento di rabbia, non può farlo davvero!«Cassie, credevo di conoscerti..» si sofferma. La testa non smette di farmi male, ma cerco di contrappormi alle condizioni dell'alcol per restare a parlare con lui, anche se questo mi infligge un immensa situazione di dolore.
«..credevo di amarti!» sento provenire da lui e mi mordo violentemente il labbro inferiore per non scoppiare in un pianto disperato, soprattutto non posso indebolirmi davanti Aaron, ne al telefono con Nathan.
Stacco l'apparecchio dall'orecchio, non ho nemmeno la forza di chiudere la chiamata, o fare qualsiasi altra cosa.
«ma ora basta Cassie, torna a fare la puttana per le strade della tua adorata Los Angeles!» sento le sue ultime parole, anche se ho il telefono sulle gambe.
Poi Aaron si alza di scatto con i pugni serrati, mi prende con forza il telefono e risponde a Nathan.
«senti testa di cazzo!» fa furente il ragazzo dagli occhi blu.
«Aaron ti prego, lascia stare!» cerco di alzarmi, è tutto cosi scuro e strano intorno a me, non riesco nemmeno a sentire quello che dice Nathan, mi sembra di essere nel luogo in cui ho sempre paura di tornare.
Mi manca il respiro, tutto l'odio che ho sempre subito, in un attimo mi travolge. Cerco di tenermi alla sedia e mi sforzo di fare dei sospiri, ma i miei polmoni non sembrano più percepire l'ossigeno.
Sta succedendo di nuovo, e non lo posso fermare.
Poi è l'ora della voce di Aaron, che grida contro quello che credevo fosse il mio ragazzo, la sua voce si fa sempre più lontana, fino a sparire.
Prende spazio al mio udito un suono infernale, un urlo. Il mio urlo, la mia richiesta d'aiuto, che nessuno ha mai sentito. La nausea mi riempie la bocca e i miei occhi iniziano a chiudersi, sento la mia coscienza smaterializzarsi in me, allontanandosi dal mio corpo e lasciando soltanto il nulla.
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Semplicemente Tu
ChickLitCassidy è una tranquilla ragazza di San Francisco, spesso insicura e sempre troppo paranoica, è spaventata da quello che la vita le riserverà. I demoni del passato la perseguitano continuamente e l'unica cosa che vorrebbe davvero è bruciare i ricord...