<Ti porterò con me se non ti farai notare da nessuno, hai capito?> disse Shigaraki alla figlia.
<Certo padre.>
<Bene, allora, quando saremo arrivati la, tu cosa dovrai fare?> le chiese in tono di sfida: come a vedere se avesse realmente capito.
<Nascondermi in una zona dove possa sia riuscire a vedere sia a nascondermi.>
<Esatto. Kurogiri, andiamo!>
Kurogiri fece apparire dei portali che li teletrasportarono all'interno di una strana struttura che la ragazza non aveva mai visto.
Era molto grande e aveva tante zone diverse: una zona assomigliava ad una montagna, un'altra era un lago con al centro una barca e via dicendo.
Non ebbe molto tempo dato che un uomo che si trovava in cima alle strutture si accorse di loro.
Si sentì una voce dire <N° 13, tieni i ragazzi. Sono entrati dei villain.> e subito dopo la figura da cui proveniva la voce si lanciò giù per la discesa che lo collegava con il centro dell'Usj.
<KUROGIRI! DIVIDI I RAGAZZI! E VOI METTETELI FUORI GIOCO! E tu...> Shigaraki, che aveva appena impartito ordini a tutti i villain che aveva reclutato, si girò verso la figlia e le disse <sai cosa fare.>
La ragazza annuì e cominciò a correre alle spalle del padre, dirigendosi verso un albero che aveva intravisto dopo essere uscita dal portale creato da Kurogiri.
Vi salì sopra e si mise a mo' di appostamento.
Capì poco dopo che, la voce che aveva gridato di mettersi al riparo era nientemeno che del pro hero EraserHead.
Ma si rese conto molto presto che l'hero non era solo.
Ad accompagnarlo nei suoi attacchi vi era il pro hero MoonLight. Una donna che Sakae aveva visto molte volte in televisione: era etichettata come una dei professori che prestavano servizio da più tempo nella scuola.
Infatti, da quello che aveva capito, erano 10 anni che l'eroina lavorava li.
Notò che i due andavano molto in sintonia: lei attirava a se i villain e lui gli metteva fuori gioco il quirk.
Shigaraki non era per niente contento.
Lo aveva percepito da un po' visto che si stava grattando il collo compulsivamente.
C'era un motivo della loro presenza li?
Si c'era.
Loro dovevano uccidere il simbolo della pace.
Dovevano uccidere All Might.
Ma dell' hero n° 1 non vi era traccia.
Possibile che le informazioni che erano riusciti a prelevare erano false?
Non ebbe il tempo di trovare una risposta che un urto fece tremare l'albero su cui la nostra protagonista stava appostata, talmente tanto che la fece cadere all'indietro.
Si mise seduta massaggiandosi la schiena con il viso contorto dal dolore.
Alzò lo sguardò e notò EraserHead avvicinarsi velocemente verso la causa dell'urto: MoonLight.
Infatti l'eroina era accasciata all'albero: era completamente ricoperta di sangue e le articolazioni non davano segni di funzionamento, ma nonostante ciò non dava segni di cedimento: era semplicemente li, morente, nell'attesa di qualcosa o qualcuno.
Quel qualcosa; anzi, qualcuno, non tardò ad arrivare: Eraser Head si accasciò sul suo corpo e le prese la testa tra le mani.
Sakae si mise in modo da riuscire ad ascoltare i due ma anche in modo da non farsi vedere dall'hero.
<Shota...> disse lei, con un filo di voce.
<Non ti sforzare, stupida. Resisti> disse lui, cercando di non far sentire alla collega la sua voce rotta dal dolore.
<Prima che me ne vada devo dirti una cosa che non ho mai avuto il coraggio di dire a nessuno> disse tra un colpo di tosse e l'altro. Al secondo sputò sangue.
<Non dire cazzate. Non te ne puoi andare. Non puoi lasciare Yamada, Kayama. Non puoi lasciarmi. Ti prego. Lo so che ce la puoi fare, tu sei forte, sei la donna più forte che conosca> stava esitando ad ogni frase, come se quelle parole gli morissero in gola, ora che la sua amata stava per lasciarlo.
<Se dovesse succedere. Trova mia figlia e salvala. Non ti chiedo altro...> chiuse gli occhi. Non dava segni di vita ma il suo cuore batteva ancora.
Eraser Head si alzò, infuriato più che mai ma anche addolorato.
In un ultimo sussurro che Sakae riuscì a percepire disse
<Se ti dovessi risvegliare. Giuro sulla mia vita che andremo a vivere insieme. Io, te e tua figlia.> detto ciò, corse verso Tomura, pronto a distruggerlo ma venne bloccato.Tra di loro si era messo il loro asso nella manica: Noumu, o come lo aveva chiamato lei, il distruttore di mondi.
Quella strana bestia era una creazione in laboratorio creata dal "sensei" per poter distruggere All Might.
Il mostro prese per il braccio l'hero e lo sbattè a terra, dopodiche vi ci si sedette sopra, gli prese la testa tra le mani e cominciò a sbatterla ripetutamente contro il terreno.
Mentre l'hero veniva brutalmente torturato, Sakae era li, vicino al corpo apparentemente senza vita di MoonLight.
Non poteva fare nulla, non si sarebbe mai messa contro il padre.
Così non potè fare altro che osservare l'eroina affianco a lei.
Era davvero una bella donna.
I lineamenti del viso, i capelli argentati che le ricadevano sulle spalle.
Certo; sarebbe stata ancora più bella se non fosse stata "rotta" e ricoperta di sangue.
Sakae, molto incuriosita, avvicinò il suo viso a quello della donna e le aprì una palpebra: i suoi occhi, ora vitrei, erano del colore dei più bei diamanti.
"Mia figlia..." pensò confusa.
Non aveva mai accennato ad avere una figlia, o almeno in televisione non lo aveva mai detto.
"Fortunata lei. Sarebbe una bella vita quella dell'hero." Pensò Sakae sedendosi vicino a MoonLight.
Non fece in tempo ad appoggiarsi all'albero che le porte dell' Usj si spalancarono rivelandone un All Might diverso dal solito: non stava sorridendo.
Questo non era un buon segno.
Sakae si alzò e corse verso il padre e Kurogiri ed esclamò
<È arrivato.>
Shigaraki si sorprese ma subito tornò irritato.
<Kurogiri, riportala a casa. Adesso>
<Certo, Tomura Shigaraki>
Non fece in tempo a controbattere che il padre la prese per la maglietta e la buttò dentro il portale.
Finì nella sua stanza, al buio, da sola.
Uscì da essa e si sedette su uno dei posti davanti al bancone.
"Chissà che starà succedendo.
E per quale motivo papà ha voluto riportarmi qua?"Non ha ancora avuto risposta alla seconda domanda ma alla prima si.
Nei giorni seguenti, tutti i telegiornali non parlavano d'altro.
Questo fece felice mio padre ma un'altra cosa lo rese ancora più contento: la sua nuova spia.
<Cerca di rendermi orgoglioso per una volta. Sakae>
<Certo padre. Non fallirò.>
Detto ciò uscì di casa e attraversò un portale creato da Kurogiri, che l'avrebbe portata in un vicolo.
Uscita da quel vicolo si ritrovò davanti a quell'edificio immenso.
"U.A. sono arrivata" pensò dirigendosi verso l'entrata.
Era passata una settimana dall'attacco all'Usj.
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Words I never told you {Bnha ff}
FanfictionSakae Shimura, una ragazzina dai lunghi capelli azzurri, gli occhi azzurri che sembrano diamanti e la corporatura esile, viene mandata nella scuola per hero più famosa di tutto il Giappone. Una ragazza dalla poca voglia di fare ogni cosa, imparerà c...