Sakae si diresse verso gli spogliatoi, incazzata nera.
"Come si permette di darmi della codarda?! Ci conosciamo da secoli, sa quanto odio quelle parole." Pensò la ragazza mentre tirò un calcio alla porta per aprirla.
Spalancata la porta, vi entrò, si sedette su una sedia libera, si mise le dita sulle tempie e chiuse gli occhi.
Non poteva credere che Hitoshi fosse stato così stronzo, solo perchè non aveva preso parte alla sua squadra, se realmente fosse stato così, era davvero un bambino.
Un cigolio fece voltare Sakae nella direzione della porta: appoggiata allo stipite della porta, vi era una ragazza con le braccia incrociate.
<Ehi, tutto ok? Ti ho visto camminare in questa direzione e mi sembravi parecchio arrabbiata> le chiese in tutta tranquillità e quasi in confidenza, come se la conoscesse da sempre.
La ragazza aveva dei bellissimi capelli lunghi e argentati, i suoi occhi erano azzurri con un accenno di verde nella parte superiore. Indossava la divisa della scuola ma non aveva la giacca color polvere e aveva delle parigine nere.
Il suo viso era tranquillo e non accennava a smettere sorridere.
<Niente di preoccupante, un ragazzo mi ha provocato e ho deciso di andarmene> disse quasi svogliata, non voleva gente curiosa intorno.
Ma la ragazza non accennava ad andarsene, anzi, entrò nella stanza e si sedette di fronte a Sakae.
Si portò una mano sotto al mento e cominciò a fissare la nostra protagonista.La osservava con occhio attento, quasi a non volerla dimenticare, il sorriso era sempre presente.
Ad un certo punto chiuse gli occhi, sospirò e inaspettatamente: si mise a ridere.<Che hai da ridere?> chiese Sakae, alzando un sopracciglio.
La ragazza agitò le mani in segno di negazione ma continuava a ridere.
<No, niente, è solo che sei davvero carina><E ti metti a ridere perchè sono carina?> le chiese Sakae, non era convinta della sanità mentale del suo interlocutore.
<Ti consiglio di non dare troppa importanza a quello che ti ha detto il tuo amico, se lo ignori gli dimostrerai di essere migliore lui, in più, faresti una bella figura a non riempirlo di botte: ti ricordo che sei davanti a tutto il Giappone, se sbagli ora, per te è finita> la ragazza dai capelli argentati, si alzò e si diresse verso la porta ma prima di uscire, Sakae la chiamò.
<Aspetta, come ti chiami?> le chiese alzandosi dalla sedia.
La ragazza si voltò e le regalò un bellissimo sorriso.
<Il mio nome non è importante, buona fortuna Sakae Shimura> si voltò e uscì dalla stanza.Sakae fece per seguirla ma sulla porta si presentò un ostacolo e lei ci sbatte contro.
<Ehi, che hai da correre?> chiese l'ostacolo: Bakugo.
La ragazza lo osservò ancora scossa dall'urto ma subito si ricordò per quale motivo era scattata giù dalla sedia.
Spostò Bakugo di lato e scrutò il corridoi alla ricerca della ragazza.
Ma nessuno era presente nel corridoio.<Che stai cercando?> chiese Bakugo incuriosito.
<Non hai percaso visto una ragazza uscire da questa stanza prima che ti venissi addosso?> gli chiese lei, sapendo che Katsuki era arrivato subito dopo.
<Ehm, non è uscito nessuno a parte te>
Sakae sgranò gli occhi ma subito trovò una giustificazione: il suo quirk potrebbe essere il teletrasporto.
STAI LEGGENDO
Words I never told you {Bnha ff}
FanfictionSakae Shimura, una ragazzina dai lunghi capelli azzurri, gli occhi azzurri che sembrano diamanti e la corporatura esile, viene mandata nella scuola per hero più famosa di tutto il Giappone. Una ragazza dalla poca voglia di fare ogni cosa, imparerà c...