XVIII-Tsubaki Okajima

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La professoressa era appoggiata al muro aspettando i ragazzi, immersi nei loro pensieri alla ricerca di un nome che gli possa piacere o che non suoni così male.

Tutti, tranne Sakae.

"Non posso scegliermi un nome da hero: non sono una di loro" pensò tristemente lei, guardando il foglio sul quale avrebbe dovuto scrivere il nuovo nome.
Era molto tesa: se l'avessero scoperta, solo Dio sa cosa le avrebbero fatto; l'avrebbero espulsa e avrebbe fatto scoprire il piano del padre, e se il padre fosse stato scoperto, le avrebbe fatto cose orribili.
Che vita orribile!

Si prese la testa fra le mani per scacciare quei pensieri poco tranquilli e diede una veloce occhiata alla prof: come fa ad essere così tranquilla?

Infatti, l'hero, era appoggiata al muro e dava sguardi rassicuranti alla classe: davvero una donna felice.

Donna: mica tanto.
Anche se aveva l'aspetto di una ragazzina non troppo alta, sarà stata sul metro e sessanta, quella ragazza aveva trent'anni.
Incredibile ma vero!
Per un intervento riuscito male, il suo corpo si era ristretto, ignorando ogni legge dell'anatomia umana.
La donna osservava la classe con occhi attenti ma dopo poco che Sakae posò il suo sguardo su di lei, ella abbassò lo sguardo sulla cattedra e incuriosita si avvicinò.

Aprì leggermente gli occhi, sorpresa, prese un foglio tra le mani e diede le spalle alla classe, cominciando a scrivere dei nomi.

Il gessetto sulla lavagna sibilava costantemente mentre la donna riportava i dati stampati sul foglio.
In poco tempo la classe si arrestò dal pensare ai propri nomi e si concentrò sull'azione della donna.

Finito di riportare i dati, arretrò e diede uno sguardo al suo lavoro, sorrise e si scostò, mostrando il contenuto della lavagna.

Osservando sempre il suo lavoro parlò
<A quanto pare sono arrivata nel momento sbagliato: Shota non aveva nemmeno scritto quante persone sono state scelte per i tirocinii> aveva un tono di voce allegro ma allo stesso tempo, colpevole.

Sulla lavagna era riportata una classifica dei nomi di chi aveva ricevuto più chiamate da parte degl'hero.
L'attenzione di tutti ricadde su Todoroki e su Bakugo: avevano avuto un numero esagerato di chiamate.

Sakae osservò il grafico e notò che aveva ricevuto anche lei alcune chiamate: circa trenta.

Si sentì subito felice all'idea che qualche hero l'avesse notata ma non durò per molto, se il padre lo avesse saputo non sarebbe potuta restare: era, e sempre è, una spia.

Ritornò con gli occhi sul foglio, triste, pensando al più presto ad un nome decente.

Ma non lo trovò.

Skip time

I quindici minuti erano passati e la professoressa richiamò la classe con un suo caldo e felice sorriso.
<Bene. Suppungo abbiate pensato abbastanza, chi viene per primo?> chiese lei, quasi euforica.

Un ragazzo dai capelli biondo canarino si alzò e si diresse verso la cattedra, un po' troppo sicuro di se: dovrebbe chiamarsi Aoyama.

<Vado: l'hero scintillante, I cannot stop twinkling!!> disse fiero, lui.

"Sta scherzando spero?!" Pensò Sakae e, a quanto pare non solo lei.

<Ehm, non credi sarebbe meglio togliere I e abbreviare a can't?> chiese la prof a disagio ma mantenendo un sorriso di incoraggiamento.

<Certo, madmoiselle.> rispose lui: ti prego sta zitto.

Dopo di lui vi fu Ashido ma anche il suo nome fu liquidato.
Tornata a posto, chiese di presentarsi Asui: la ragazza rana.

Words I never told you {Bnha ff}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora