Quando Tsubaki finì il suo racconto, Sakae era molto confusa e arrabbiata allo stesso tempo.
<Ma non capisco. Come mai non me l'ha detto la prima volta che mi ha incontrato?!> sbattè i pugni sul tavolo facendo spaventare la donna.
Tsubaki non rispose, sentendosi terribilmente in colpa.
<Mi risponda. Ho bisogno di sapere. Come mai Shiro mi ha detto che sua figlia era morta?>
<Yukishiro ti ha detto che non c'era più...non che è morta.> disse lei tranquillamente
<È la stessa cosa!>
<No, mi dispiace ma non lo è.>
Rimasero per qualche istante in silenzio.
<Vedi Shim... Sakae. Yukishiro ti ha detto così perchè effettivamente mia figlia non c'è più. Il mio ricordo nella sua mente non esiste più...>
Sakae rimase leggermente confusa e si risedette.
<Che cosa intende con "il mio ricordo nella sua mente non esiste più"?>Tsubaki si guardò intorno e sospirò
<Vedi, dopo che me ne sono andata via, ho mandato l'indirizzo di quel posto a mio fratello, come mi era stato chiesto da lui>(Piccola precisazione. Quello che ho scritto nei due capitoli precedenti era un flashback non un racconto. Tsubaki non ha fatto i nomi ne di Shigaraki ne di Sakae. Fine precisazione)
Continuò
<Non so cosa sia successo dopo ma fatto sta che lei non si ricorda più di me. Yukishiro deve averle cancellato la memoria.> concluse e si appoggiò allo schienale della sua sedia.<Quindi sua figlia non si ricorda nulla di lei?> chiese con un tono di voce misto al dispiacere.
La donna annuì e si alzò.
<Bene. Ora sai qualcosa in più> esclamò e fece per andarsene ma Sakae la bloccò.
<No. Non so nulla in più. Mi dica il suo nome.> quasi gridò e si alzò di seguito.
<Cosa?> chiese preoccupata la donna.
<Mi dica il nome di sua figlia. Mi ha chiesto di vederci per questo no? Allora me lo dica!>
Tsubaki si arrese e si dovette risedere.
<Non ti sei mai chiesta per quale motivo tua madre se ne sia andata?>Sakae rimase leggermente confusa e si risedette anche lei.
<Non mi parli di lei la prego. Quella donna ha deciso di andarse lasciandomi con quello stronzo.> ammise leggermente irritata al pensiero di quello che le aveva fatto.Tsubaki degluttì
<Chi te l'ha detto questo?><Mio padre. Mi ha detto che era fissata con l'erede perfetto, un po' come il suo compagno, e che lo aveva usato.>
<Davvero ti ha detto questo? E Kurogiri? Lui che ti ha detto?>
<Beh lui... scusi ma come fa a sapere di Kurogiri?> chiese prima di rispondere.
<Te l'ho detto so molte cose di te.>
<Beh allora, lui evita spesso di parlare di lei, ha paura di mio padre in più...> si bloccò e strabuzzo gli occhi.
<Che ti prende? Tutto ok Sakae?> chiese leggermente preoccupata lei.
Sakae collegò ogni cosa: la storia di lei, quella domanda su sua madre e il fatto che conoscesse molto di lei.
Posò lentamente lo sguardo sulla donna davanti a lei: aveva capito.<T-tu s-sei...> iniziò a balbettare e questo fece sorridere la donna.
<Sono felice che tu l'abbia capito ma volevo dirtelo io> esclamò e le si avvicinò.
<Quindi? Io chi sono?>
Sakae continuò a fissarla negli occhi e notò che le sue iridi erano azzurre come il cielo: esattamente come le sue.
La forma del viso era la stessa e il sorriso tale.
Come aveva fatto a non notarlo prima?Senza che se ne accorgesse, le scesero delle calde lacrime sulle guance.
Tsubaki si inginocchiò e gliele asciugò
<Non piangere tesoro, la mamma è qui adesso> era visibilmente commossa e senza preavviso ma con un senso: si abbracciarono.Madre e figlia: di nuovo insieme dopo 10 anni senza vedersi, senza abbracciarsi e senza sapere nulla l'una dell'altra.
Quando quell'abbraccio finì rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo, notando la somiglianza che le legava.
<Sei cresciuta così tanto. Sei bellissima tesoro>
<Tsubaki, che farà ora?> chiese all'improvviso Sakae.
<Ti prego Sakae, chiamami mamma>
<Mamma. Che farai ora?> le faceva uno strano effetto dire quella parola: non si ricordava di averlo mai fatto.
<Io nulla. Continuerò con la mia vita. La vera domanda è che farai tu? Se ti serve qualcosa puoi sempre venire a stare da me e Kayama, cioè Midnight.>
<Vuoi davvero che venga a vivere con te?> chiese incredula
Tsubaki annuì
<Ma come farò con papà?> chiese pensando alla sua probabile reazione: non era un bello spettacolo.
<Vedi te. Puoi sempre fare come ho fatto io. Il coraggio non ti manca.>
<Intendi: andarmene via semplicemente?>
<Esatto, ma fai quello che ti senti di fare, io non ti ho detto nulla e io e te oggi non ci siamo viste. Ok?> esclamò alzandosi e facendo l'occchiolino alla figlia.
Detto questo, superò il tavolo e uscì dal bar lasciando sola sua figlia.
<E anche questa è fatta.> esclamò stiracchiandosi e prendendo il telefono.
Digito il contatto del fratello e lo chiamò ma nessuno rispose.
"Strano, di solito mi risponde sempre" pensò, ma non ci diede molto peso e si avviò verso il suo appartamento.Sakae uscì qualche secondo dopo e chiamò Kurogiri per farsi riportare a casa.
Aveva deciso, avrebbe fatto come sua madre ma prima voleva tornare a casa per prendere le sue cose.
Quando Kurogiri arrivò, la fece passare ma all'uscita non si trovava nel bar ma nella sua stanza.
<Perchè mi hai portato qui?> chiese lei, girandosi verso il portale.
<Ordini di tuo padre. Rimani nella tua stanza: è un consiglio.> recitò e sparì.
Sakae si avvicinò alla porta e cercò di aprirla ma era chiusa a chiave, così cercò di romperla con il suo quirk ma era impossibile: le pareti e la porta era in un materiale anti-sgretolamento.
Si arrese e si buttò sul letto sperando che quella prigionia finisse il più presto possibile.
Non sentiva rumori da fuori e tutta quella pace la cullò dolcemente verso le braccia di Morfeo.
Non si sarebbe mai aspettata che di li a poco tutto quello in cui credeva sarebbe crollato: insieme alle sue speranze.
Angolo autrice
Allora.
Intanto scusate se giovedì non ho pubblicato questo capitolo ma a maggio la scuola è peggio di un campo minato in casa Bisio.
So anche che è più corto rispetto agli altri ma credetemi non avevo idee.
Detto ciò scusatemi per aver pubblicato oggi e credo che fino alla fine della scuola pubblicherò solo la domenica.
Vedo come sono messa.
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Words I never told you {Bnha ff}
FanficSakae Shimura, una ragazzina dai lunghi capelli azzurri, gli occhi azzurri che sembrano diamanti e la corporatura esile, viene mandata nella scuola per hero più famosa di tutto il Giappone. Una ragazza dalla poca voglia di fare ogni cosa, imparerà c...