XXV-...e chiarimenti

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Sakae e Katsuki, mano nella mano, si diressero verso la gelateria.
Nonostante la ragazza si fosse rifiutata, Bakugo aveva deciso di pagare entrambi i gelati.
<Potevi lasciarmi pagare! Non sono mica povera.> esclamò lei, affiancando il biondo che si gustava il suo cono alla vaniglia.
<La prossima volta pagherai tu allora! > ghignò e si rilassò.

La sola presenza della ragazza al suo fianco, gli faceva uno strano effetto.
Non era sicuro di amarla ma era sicuro che gli piaceva, gliela aveva detto Kirishima quella mattina.

<Ehi senti testa a petardo!>
Kirishima si voltò verso il biondo e si indicò come per dire "dici a me?"
<Si tu, e chi se no?! Spiegami una cosa...>
<Ti ascolto...> Kirishima si sedette, pronto ad ascoltare l'amico.
<È normale che quando... qualcuno mi guardi, mi inizi a far male lo stomaco?> spiegò lui.
Kirishima dovette fare appello a tutta sua forza di volontà per non scoppiare a ridere ma senza successo.
Esplose in una fragorosa risata mentre prendeva a pugni il banco.
Bakugo lo squadrò incazzato
<Che hai da ridere?! Ti sembra uno scherzo?!>
In tutta risposta, rise ancora più forte, tanto che gli scesero delle lacrime.

<No scusa Bakugo, ma credo che tu ti sia innamorato> rispose lui, asciugandosi una lacrima.

Innamorato?!

Kirishima sarà pur sempre uno stupido ma su queste cose ci prende sempre, sarà il solito sfigato che dispende consigli d'amore ma non si è mai fidanzato.
Come poteva innamorarsi di una come lei?!
Sakae era bassa, aveva quei bellissimi diamanti incastonati negli occhi, i lunghi capelli azzurri erano bellissimi.
<Ehi Katsuki? Tutto bene?> chiese, ad un tratto, preoccupata, la ragazza.

Lui trasalì e venne strappato di prepotenza dai suoi pensieri dagli stessi occhi che pochi secondi prima erano impressi nella sua mente.

<Tutto bene, tranquilla, stavo pensando ad una cosa.> rispose tranquillamente.

Passarono tutto il pomeriggio insieme, a lui sembrava che non gliene importasse nulla quando in realtà era felice come non mai.
Durante la giornata si era sentito qualche volta in imbarazzo ma la positività della ragazza, gli faceva dimenticare di esserlo.

Lei, al contrario, era molto felice di aver passato una giornata diversa con una persona diversa.
Bakugo poteva sembrare irritante e cattivo ma sotto sotto (molto sotto), aveva un cuore, strano ma vero.

Arrivò presto l'ora di tornare a casa ma nessuno dei due voleva lasciarsi.
<Ho passato una bellissima giornata insieme a te, grazie Katsuki.>

Il biondo, un po' a disagio, distolse lo sguardo, con una striscia di rosso in viso.
<Grazie a te, magari durante il ritiro nei boschi potremmo passare un po' di tempo assieme.> propose lui, tornando a guardarla negli occhi.
Di tutta risposta, sorrise e annuì.
<Adesso devo scappare... ci vediamo domani.>
<Aspetta, se vuoi ti accompagno>
<No, scusa, non vorrei che mio padre ti vedesse, gli avevo detto che sarei stata tutta la giornata con Shiro.> mentì in parte, non poteva rischiare che il biondo scoprisse che lei fosse figlia di Shigaraki Tomura.
<Tranquilla, se ti dice qualcosa ci penso io> la rassicurò.
Lei in risposta, abbassò lo sguardo e si sfregò velocemente il braccio.
<Se ci tieni, vieni.>

Arrivarono davanti ad una casa
<Grazie Katsuki... ci vediamo domani a scuola...> ringraziò ed aspettò che il biondo se ne andasse.
<Grazie a te.> si avvicinò a lei e le lasciò un dolce bacio sulla fronte.
Lei arrossì a quel contatto e abbassò lo sguardo.
Lui sorrise e le posò due dita sotto il mento, alzandolo.
<Se bellissima quando arrossisci.> detto ciò se ne andò.

Words I never told you {Bnha ff}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora