Taehyung si mosse agitato nel sonno e assestò una ginocchiata nello stomaco del povero Jimin, che si svegliò gemendo dal dolore, si ricordò improvvisamente perché le loro nottate insieme erano notevolmente diminuite negli ultimi anni.«Tae, svegliati», la voce di Jimin era leggermente roca a causa del sonno e per essere più convincente scosse la spalla dell'amico, che mormorò solo parole sconnesse e si girò dall'altro lato del letto rischiando di dargli anche una gomitata in faccia.
Jimin sbuffò e una volta assicuratosi che non c'era verso di svegliare Taehyung, decise di liberarsi dalle coperte calde e andare in cucina per preparare la colazione - quel venerdì non sarebbe dovuto andare al lavoro, poiché Jihoon doveva recuperare due turni e lo avrebbe sostituito, così si era ripromesso di rifarsi la tinta quella mattina - voleva coprire quell'orribile ricrescita - e di passare l'intero pomeriggio in palestra.
Il ragazzo dai capelli rosa accese la radio, che tenevano in cucina e lasciò la musica ad un volume abbastanza basso per non disturbare il sonno dell'amico, per avere un po' di compagnia mentre preparava la colazione: toast caldi, uova fritte e due ciotole di riso.
Sperava che fosse tutto commestibile, altrimenti Taehyung gli avrebbe rinfacciato di avergli rovinato il pasto più importante della giornata.
«Chim, che stai facendo?».
L'interpellato si voltò verso l'entrata della cucina e si trovò davanti ad un Taehyung assonnato, con i capelli scompigliati e le mani a sfregarsi le palpebre in cerca di un po' di sollievo per via della luce troppo forte, che illuminava la cucina: era una delle cose più tenere che Jimin avesse mai visto.
«Ehi, buongiorno», la voce del rosa si era leggermente addolcita e fece cenno a Tae di avvicinarsi e di prendere posto su uno degli sgabelli del bancone, per poi servirgli la sua porzione di colazione.
«Oh ... grazie Chim!», lo ricambiò con uno dei suoi sorrisi quadrati e questo fece sorridere ancora di più Jimin, un po' come sempre.
Mangiarono chiacchierando del più e del meno, Tae continuava a ripetere quanto fosse agitato per il torneo del giorno dopo e Jimin rideva, pensando che sembrasse davvero un bambino quando faceva così.
Verso le nove Tae sparì in camera sua per prepararsi per andare in università e Jimin lavò i piatti e le padelle usate per preparare la colazione, quando l'amico ricomparve venti minuti dopo il rosa aveva già finito di sistemare la cucina.
«Grazie mille per la colazione e per aver pulito, stasera lavo io i piatti, ok? Grazie ancora Chim!».
Tae stampò un bacio sulla guancia morbida dell'amico prima di uscire di casa e Jimin gli urlò di stare attento mentre andava a lezione, si sentiva un po' Jin Hyung in quel momento.
Ricordava ancora quando lui e Tae erano arrivati insieme a Seoul due anni prima e di come Jin avesse ospitati entrambi per i primi tre mesi a casa sua.
Tutte le mattine scendevano in cucina e trovavano la colazione pronta, poi Jin si raccomandava di stare attenti mentre correvano uno a lezione e l'altro al lavoro - ai tempi non potevano permettersi una macchina, così dovevano farsela a piedi fino alla metropolitana e fare almeno due cambi prima di arrivare.
Quando l'anno dopo si erano ormai sistemati nel loro nuovo appartamento e avevano comprato un auto, si erano impegnati per risparmiare per fare un bel regalo al loro Hyung, che si era preso cura di loro senza chiedere niente in cambio per tutti quei mesi - non che ora non lo facesse, ma per tre mesi Jin Hyung era stato il pilastro portante sia per Jimin che per Taehyung.
Gli dovevano ancora molto.
Jimin una volta aver finito di sistemare anche la sua camera si dedicò al suo obiettivo iniziale, ovvero la tinta.
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Pink Hair ~ ✓
FanfictionJimin ha vent'anni, tanti sogni nel cassetto e i capelli rosa. Yoongi ha ventidue anni, tanti problemi e l'amore per la musica a tenerlo in vita. E soprattutto odia con tutto se stesso il colore rosa. -Yoonmin-