29. Sea

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«Muovete il culo o vi lascio qui, chiaro!?».

Jimin riuscì a sentire l'urlo disumano di Jin Hyung anche se in quel momento si trovava in cucina e Tae era al telefono con lui, in salotto – ciò voleva dire che il loro Hyung era veramente arrabbiato, ma d'altronde sapevano bene entrambi che Jin era molto irritabile quando si trattava di quelle cose.
Era fine maggio, le ultime settimane erano state abbastanza pesanti per il ragazzo dai capelli rosa, che aveva passato quasi ogni giorno o chiuso in uno degli studi di registrazione della BigHit o nella sala prove per ammazzarsi letteralmente a forza di provare passi complicati e memorizzare coreografie.
Tornava a casa sempre distrutto e appena toccava il letto crollava in un sonno profondo, Taehyung si premurava sempre di fargli trovare la cena pronta e contava sul fatto che Yoongi lo facesse pranzare.
Era una quotidianità nuova, forse un po' pesante, ma Jimin era felice come non mai: si sentiva realizzato finalmente e accanto aveva Yoongi, che lo spronava a dare il massimo e al tempo stesso si preoccupava che non superasse il limite, rischiando di stare male.
Taehyung era grato al ragazzo dai capelli verdi per ciò che stava facendo per Jimin.

«Arriviamo Eomma», rispose divertito Tae chiudendo in faccia al loro Hyung e raggiungendo il suo migliore amico in cucina, dove stava finendo di mettere delle bottigliette d'acqua fresca nei loro zaini.
Non ricordavano esattamente come fosse nata quella folle idea, ma un sera, mentre erano riuniti nel loro solito posto sulle sponde del fiume Han, Jungkook aveva iniziato a parlare di quanto gli mancassero le spiagge della sua città natale – essendo cresciuti a Busan anche Jimin e Tae, presto si erano uniti alla sua malinconia, raccontando agli altri loro amici quanto ne sentissero la nostalgia.
Due giorni dopo Jin aveva scritto sulla loro chat di gruppo che quel fine settimana sarebbero andati a Busan, per gustarsi la salsedine e passare qualche giorno fuori dalla caotica Seoul: non avevano avuto possibilità di scelta, quello di Jin era stato un ordine, ma nessuno si era lamentato.
Jimin si era sentito un bambino, aveva saltellato per il salotto tutto contento e stretto tra le braccia il suo migliore amico, forse sarebbero riusciti anche a vedere le loro famiglie, Jimin avrebbe potuto presentare Yoongi ai suoi genitori e Taehyung avrebbe probabilmente fatto lo stesso con Jungkook, ma il tutto era un grande forse, d'altronde i due non volevano monopolizzare il viaggio e Tae era più preoccupato per il suo fidanzato.
Gli aveva ripetuto mille volte che non era costretto a partire con loro e che, in caso, sarebbe rimasto con lui a Seoul: sapeva cosa avesse passato in quella città, ma il ragazzino gli aveva assicurato che volesse andarci e che comunque ora aveva lui e non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da nessuno.

«Sai che ti ucciderà, vero?», mormorò Jimin mentre controllava di aver preso tutto e si avviava verso la porta, Taehyung lo seguiva con un sorriso contagioso sul volto e negava con il capo.
Nonostante Jin fosse effettivamente la mamma del loro gruppo, poiché era sempre pronto a prendersi cura di loro, ad assicurarsi che avessero mangiato e dormito, ad ascoltare i loro problemi e ad aiutarli a trovare una soluzione, detestava quando lo si definiva una vera e propria Eomma, soprattutto dopo che Jungkook, una delle loro solite serate se n'era uscito che se Jin fosse la loro mamma, sicuramente Namjoon era il loro Appa.
Taehyung aveva dovuto proteggere il suo fidanzato e tenerselo tra le braccia tutta la sera, poiché Jin sembrava pronto a strangolarlo da un secondo all'altro, eppure, quando erano tornati a casa Jin lo aveva abbracciato e si era fatto promettere di avvisarlo non appena fosse arrivato a casa.
Jin era un po' un controsenso, ma gli volevano bene anche per quello.

Scesero velocemente le scale cercando di fare meno baccano possibile, poiché erano le cinque meno venti del mattino e una volta arrivati in strada intravidero il SUV scuro, che Namjoon si era fatto prestare per contenere tutti quanti: i loro amici erano tutti fuori ad aspettarli, Jin visibilmente spazientito, mentre il suo ormai fidanzato cercava di calmarlo, Hobi Hyung era sveglio e sembrava un bambino la mattina di Natale, irritando particolarmente Yoongi, che sembrava sul punto di addormentarsi da un secondo all'altro insieme a Jungkook, che si era addirittura poggiato alla sua spalla e faticava a tenere gli occhi aperti.

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