Taehyung sbuffò per la quindicesima volta nel giro di dieci minuti, accartocciò l'ennesimo foglio e lo buttò alle sue spalle.
Non sarebbe mai riuscito a terminare quel lavoro in tempo, sembrava che tutta la sua ispirazione fosse andata a farsi un giro e lui si trovava a dover fare i conti con un maledettissimo foglio bianco e immacolato: non gli capitava una cosa del genere da un po' e sicuramente non si sarebbe aspettato che accadesse ad un paio di settimane dalla consegna.
Aveva avuto talmente tante idee quando il professore aveva annunciato quel compito, eppure nel metterle su carta erano apparse vuote, prive di significato e lui non avrebbe di certo presentato una cosa del genere: ci teneva alla sua carriera universitaria e non voleva saperne di fare una gran figura di merda.
Sospirando poggiò il capo sulla scrivania ed emise qualche verso esasperato, odiava avere quei momenti e odiava non potersi sfogare con Jimin, che avendo la giornata libera aveva deciso di chiudersi in palestra tutto il giorno per provare la coreografia su cui stava lavorando con Hoseok.
Taehyung sapeva che lo faceva anche per staccare un po' dal pensiero di Yoongi, che era martellante nella povera testolina del rosa. Quando il sabato precedente era tornato a casa, dopo aver accompagnato Jungkook a casa, aveva trovato il suo migliore amico raggomitolato sul divano con gli occhi lucidi e gli aveva raccontato quello che era successo dopo che lo avevo abbandonato nel parcheggio del Luna-Park.
I due avevano cenato insieme e Jimin aveva confessato che Yoongi lo aveva baciato più di una volta, ma verso le dieci era tornato a casa perché era particolarmente stanco e Hobi lo aveva sbattuto giù dal letto a forza quella mattina.
Il rosa aveva paura di non riuscire a fermarsi prima che fosse troppo tardi, ma Taehyung pensò che il punto di non ritorno lo avesse superato da un po', ma non gli andava di dargli altri pensieri, così si era accontentato di stringerlo un po' e rassicurarlo come poteva.
Doveva parlare con Hoseok e sperare che almeno lui sapesse qualcosa delle intenzioni di Yoongi Hyung, d'altronde non voleva vedere il suo amico stare male.
«Hyung, posso chiederti una cosa?».
Taehyung sussultò e si voltò verso l'entrata della sua stanza, dove Jungkook lo fissava abbastanza incuriosito: per qualche secondo si era dimenticato che il più piccolo fosse in casa con lui, dato che era andato a prenderlo a scuola e poi se lo era portato a casa – lui avrebbe finito il suo lavoro in camera e Jungkook avrebbe potuto studiare e fare i compiti in cucina, certo avrebbe potuto portarlo a casa, ma preferiva avercelo intorno il più possibile.
Adorava la sua compagnia.
«Certo, Kookie», mormorò il maggiore facendogli segno di entrare e in quel momento notò che il ragazzo teneva tra le mani quello che sembrava a tutti gli effetti un libro di algebra – Taehyung deglutì.
«Non capisco un passaggio», ammise imbarazzato rimanendo in piedi di fronte al maggiore e poggiando il libro sulla scrivania, dove fino a poco prima c'era stato l'ennesimo disegno poco artistico di Tae.
Il biondo diede un'occhiata veloce al passaggio incompreso dal più piccolo e nel frattempo se lo tirò addosso, facendolo sedere sulle sue ginocchia, per poi poggiare il capo sulla sua spalla e continuare ad esaminare l'esercizio.
Jungkook si sentiva le guance bruciare, nonostante stessero uscendo abbastanza spesso e tra loro ci fossero baci e attenzioni, ancora non si era abituato alla fisicità di Taehyung e in cuor suo pensava che fosse anche dovuto al fatto che il maggiore non aveva esplicitato cosa fossero.
Il minore temeva di essere un passatempo, anche se si sentisse stupido a pensarlo: Jimin Hyung non avrebbe mai permesso a nessuno di trattarlo male o di usarlo, glielo aveva promesso.
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Pink Hair ~ ✓
FanfictionJimin ha vent'anni, tanti sogni nel cassetto e i capelli rosa. Yoongi ha ventidue anni, tanti problemi e l'amore per la musica a tenerlo in vita. E soprattutto odia con tutto se stesso il colore rosa. -Yoonmin-