26. Night with friends

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Jimin aveva passato la successiva settimana a pensare alla proposta di Bang Sihyuk e a parlarne con il suo gruppo di amici.
Taehyung gli aveva urlato in faccia cosa stesse aspettando a dire di sì, d'altronde era il sogno di una vita e avrebbe finalmente potuto riscattarsi di tutti quegli anni passati chiusi in palestra e inoltre gli confidò che aveva sempre pensato che avesse una voce spettacolare: era l'occasione di una vita intera e non poteva sprecarla così.
Jungkook, invece, lo aveva fissato con la bocca aperta e gli aveva sussurrato che se fosse stato in lui non ci avrebbe pensato nemmeno un secondo, doveva accettare e provarci, almeno non si sarebbe mai posto la domanda "Chissà se ...", mal che andava avrebbe trovato qualcos'altro, ma dubitava che ce ne sarebbe stato bisogno.
Hoseok, beh il suo Hyung era praticamente esploso dalla gioia, aveva saltellato per la palestra urlando e facendo vocine infantili, immaginando già le giornate che avrebbero passato insieme per provare le varie coreografie e quant'altro – non si era nemmeno posto il problema se Jimin stesse pensando di accettare o meno.
Jin Hyung, lui lo aveva semplicemente stretto in un caldo abbraccio e gli aveva assicurato che lo avrebbe appoggiato qualsiasi fosse stata la sua scelta, che credeva in lui e nelle sue capacità e ciò aveva fatto sentire molto meglio il rosa.
Namjoon Hyung, un po' come Hobi, aveva già dato per scontato che fossero diventati colleghi, a quanto pare Yoongi gli aveva fatto ascoltare una delle registrazioni in cui provava una strofa della canzone assegnata e ne era rimasto colpito – gli aveva assicurato che aveva già un paio di canzoni pronte per lui, lasciando Jimin a bocca aperta.
E poi c'era stata la sua famiglia, che aveva accolto la notizia con entusiasmo pari a quello dei suoi amici: sua madre si era messa a piangere e gli aveva detto che lo avrebbe strozzato se non avesse accettato, suo padre aveva fatto finta di non avere gli occhi lucidi e gli aveva solamente detto che era sicuro che avrebbe fatto la scelta giusta, mentre suo fratello minore era praticamente scoppiato in urla e grida entusiaste, implorandolo di poter venire a Seoul per qualche giorno per vedere dove lavorava e quant'altro, a Jimin era venuto da piangere.
Ne aveva parlato anche Minha, durante uno dei turni e la sua Noona gli aveva sorriso calorosamente prima di incoraggiarlo ad accettare; "Non puoi fare il cameriere per il resto della tua vita, Jimin-ah" – quelle erano state le sue parole e lui sapeva che avesse ragione.
E infine, ma non meno importante, c'era stato Min Yoongi, che in quella lunga settimana c'era stato costantemente sia di persona sia attraverso un messaggio o una telefonata – Jimin aveva trovato il coraggio di chiedergli di scambiarsi i contatti e il maggiore aveva annuito, scusandosi per non averlo fatto prima, troppo preso da altro.
Yoongi aveva cercato di rassicurarlo sulle sue paure e di farlo sentire a suo agio il più possibile, gli aveva fatto capire che lui sì amava la danza, ma amava anche la musica e forse amava soprattutto quest'ultima e l'idea di cantare non gli era sembrata più così ostica; si era immaginato a danzare su quelle note dolci composte da Yoongi e allo stesso a sentirle accompagnate anche dalla sua voce – non era un'immagine che gli dispiaceva particolarmente.

«ChimChim, sei pronto?».

Taehyung lo fissava dallo stipite della porta con un sorriso e il rosa annuì in sua direzione – quella sera sarebbero usciti insieme agli altri e Jimin aveva deciso che avrebbe cercato di divertirsi e basta, d'altronde aveva bisogno di staccare un po' da tutti quei pensieri e godersi quell'uscita come un qualsiasi ragazzo di ventidue anni.
Insieme lasciarono l'appartamento e andarono a prendere Jungkook, che salutò vivacemente il rosa e poi stampò un leggero bacio sulle labbra di Taehyung, arrossendo subito dopo a quel gesto avventato – Jimin pensò che fosse adorabile e che insieme al suo migliore amico formassero una delle più belle coppie che avesse mai visto, inoltre entrambi gli avevano confermato che ora facevano coppia fissa e ciò lo aveva reso solo più felice per loro: erano così perfetti insieme.

Il viaggio proseguì tra chiacchiere, risate e il volume della radio al massimo, mentre sfrecciavano tra le strade illuminate di Seoul – Jimin amava quella città e non avrebbe mai smesso di farlo, ogni volta che vi posava sopra gli occhi si sentiva lo stomaco stringere in una dolce morsa e dei brividi gli scorrevano lungo la schiena, facendolo sorridere come un ebete, la cosa poteva apparire strana ad occhi esterni, ma lui amava quelle sensazioni.
Presto arrivarono allo loro destinazione, che non era altro che un parcheggio vicino ad un centro commerciale, dove c'erano anche tutti gli altri ad attenderli.
Jin Hyung appoggiato alla portiera della sua auto accanto a Namjoon, il quale stava ridendo per qualcosa che aveva detto il maggiore, mentre di fronte a loro stavano Hoseok e Yoongi, che non appena li videro arrivare sollevarono un braccio nella loro direzione per salutarli e Jimin sorrise nuovamente, sentendosi improvvisamente molto più leggero.

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