31. Feelings

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Giugno.

Giugno è un mese ancora primaverile, più o meno e anche se non rendeva Jimin felice come lo rendeva il mese di Maggio, non gli dispiaceva – anche perché quell'anno il suo mese preferito era stato un susseguirsi di stress, allenamenti, registrazioni ed emicranie.
Jimin aveva dovuto fare i conti con le personificazioni di Satana aka il suo adorato fidanzato Min Yoongi e il suo simpatico amico Jung Hoseok, che lo aveva tormentato fino allo sfinimento per rendere il suo lavoro impeccabile.
Avevano discusso spesso in quel mese, Jimin era sempre stanco e irritabile, d'altro canto Hoseok non voleva saperne di allentarne i ritmi, perché a detta sua il rosa era in grado di stare al passo e Yoongi non era certo il tipo di persona che si lasciava prendere ad insulti senza dire la sua, tanto che più volte la giovane coppietta si era urlata addosso le peggio cose, ma nonostante ciò non c'era mai stata una sola volta in cui Jimin avesse detto che voleva chiudere tutto e rinunciare.
Sarebbe stato stupido da parte sua, ma alle volte era veramente distrutto, soprattutto quando aveva solo mezz'ora di pausa su sedici di lavoro, dove non aveva neanche tempo di mangiare e tra gli allenamenti e i pasti saltati si era ritrovato a perdere anche parecchio peso, cosa che aveva fatto preoccupare Taehyung, Jungkook e Seokjin, anche se Namjoon aveva provato a rassicurarli che fosse normale, soprattutto perché Jimin stava lavorando parecchio e il fattore stress potesse star incidendo notevolmente, sarebbe tornato tutto alla normalità dopo il debutto, ma ciò non aveva tranquillizzato i tre ragazzi, che temevano che Jimin collassasse da un secondo all'altro.

Ed era successo.

Jimin ripensava a quell'avvenimento con un sorriso sul volto, perché se l'era sentito che avesse superato il limite, ma non se n'era curato più di tanto.
Quella mattina era arrivato all'agenzia alle cinque del mattino senza aver fatto colazione, aveva raggiunto il suo Hyung nella sala prove, dove erano rimasti fino alle tredici, poi aveva dovuto raggiungere Yoongi negli studi di registrazione, dove aveva lavorato all'incirca fino alle quattro del pomeriggio – aveva avuto una pausa di mezz'ora, che aveva passato a dormicchiare sul divano nello studio privato del suo ragazzo, mentre quest'ultimo lavorava in quello di Namjoon con lo stesso per sistemare alcune cose, poi finita la pausa era tornato da Hobi, dove a metà allenamento era caduto a terra privo di sensi a causa della stanchezza e della fame.
Era stato tutto abbastanza imbarazzante, se solo ci ripensava gli veniva volta di seppellire il volto nel cuscino e non farsi più vedere, ma quella era stata un po' la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Ricordava che quando aveva ripreso i sensi si era ritrovato su un lettino del pronto soccorso, un medico gli aveva chiesto se si sentisse meglio e poi gli aveva raccontato che i suoi amici stavano avendo una discussione nel bel mezzo del corridoio a causa sua.
Seokjin aveva sgridato come una vera e propria mamma Hoseok e Yoongi, accusandoli di averlo portato allo stremo senza rendersi conto che stesse male, lo stesso trattamento lo aveva riservato al suo fidanzato, che aveva provato a rassicurarlo su una cosa che lui era sicuro sarebbe successa.
Taehyung si era limitato a dire a Yoongi, che avrebbe dovuto prendersi cura di lui e che gli aveva promesso che si fosse assicurato che Jimin non saltasse i pasti, ma a quanto pare non gliene era fregato un bel niente e chissà da quanto il rosa non mangiava regolarmente – il verde si era sentito abbastanza in colpa; mentre al rosso aveva riservato solo un'occhiata glaciale, lui come Seokjin sapeva cosa avesse passato Jimin in passato e si sarebbe aspettato un trattamento diverso.
Ma il più spaventoso fu Jungkook, che non appena era venuto a sapere cosa fosse successo al suo Hyung era corso in ospedale, letteralmente poiché si trovava agli allenamenti e non c'era nessuno che potesse accompagnarlo e una volta arrivato aveva afferrato per il colletto della maglietta Yoongi e lo aveva sbattuto al muro dietro di lui, lo sguardo pieno di odio e se Taehyung non lo avesse staccato probabilmente gli avrebbe assestato anche un pugno.
Jimin sorrideva a quei ricordi, che gli erano stati raccontati da Namjoon una sera, non credeva che i suoi amici si preoccupassero tanto per lui e che persino quel coniglietto ci tenesse alla sua pelle, almeno non dopo quello che Taehyung gli aveva confessato quella sera – anche perché Tae gli aveva raccontato cosa fosse successo e il rosa si era divertito a prendere in giro Jungkook, il quale arrossiva ogni volta che gli ricordava che fosse stato geloso e che avesse detto quelle due paroline.
Era felice per i suoi amici, lo era parecchio: Tae si meritava di essere felice, per anni Jimin si era sentito in colpa per non poter ricambiare i suoi sentimenti, ma in cuor suo aveva sempre saputo che la persona giusta sarebbe arrivata e che anche il suo migliore amico avrebbe capito che tra loro non c'era quel tipo di amore.
Era ancora più felice di sapere di aver sempre avuto ragione.

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