10. Asshole

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Jimin trovava assurdo che continuasse a pensare a quel bacio al sapore di menta praticamente tutti i giorni da quella sera, Taehyung lo prendeva in giro dicendogli che probabilmente quel ragazzo maleducato lo avesse colpito molto più di quel che volesse ammettere – cosa che il rosa negava praticamente in continuazione, anche senza un motivo apparente facendo ridere di gusto il migliore amico.

Vedere Jimin ripetere "A me quello stronzo non interessa" mentre affettava la verdura per la cena era molto esilarante.

Durante le prove alla scuola di danza Jungkook lo vedeva spesso perdersi nei suoi pensieri e più volte si era ritrovato a scuoterlo per farlo tornare al presente.

Jimin aveva informato anche lui degli avvenimenti di quella sera e Kookie era rimasto abbastanza sorpreso dal gesto di Yoongi, mentre sembrava aver confermato i suoi pensieri per quanto riguardava Hoseok Hyung.

Quel ragazzo non gli era andato molto a genio fin dall'inizio e in quel momento non lo sopportava molto.

Ma ciò che veramente sconvolgeva sia Tae che Jungkook era che il vero punto fisso nella mente del loro Hyung era Yoongi e non Hobi.

«Jimin! Il caffè!».

Il ragazzo tornò al presente accorgendosi di aver rovesciato tutta la bevanda calda sul bancone, mentre Minha esasperata lo riprendeva per la ventesima volta quella settimana: non sapeva cosa gli passasse per la testa, ma ora stava incominciando ad esagerare, non potevano permettersi di perdere qualche cliente perché lui aveva la mente affollata.

«Scusa Noona!», pulì il casino velocemente e fece un profondo inchino in direzione di Minha, che a quella vista non riuscì a continuare ad essere arrabbiata con il ragazzo davanti a lei.

«Tranquillo, però è meglio se ti prendi una pausa per qualche minuto».

Jimin annuì e la ringrazio velocemente, prima di uscire sul retro del locale per prendere una boccata d'aria fresca.

Quella settimana l'aveva passata tra il lavoro e la palestra, cercando di evitare con tutto se stesso Hoseok – cosa che non era stata difficile, poiché la domenica gli aveva comunicato che quella settimana non sarebbe riuscito ad aiutarlo a preparare la coreografia perché era abbastanza pieno di impegni per via del lavoro. Una volta Jimin ne sarebbe stato deluso, ma quella volta ne era stato molto sollevato: aveva ancora bisogno di tempo e se lo Hyung si fosse dichiarato lui non era sicuro di quale potesse essere la sua reazione.

Tae gli aveva consigliato di non allontanarlo, ma Jimin era preoccupato né più né meno: come poteva una persona stare vicina alla sua cotta anche dopo che questa lo aveva rifiutato senza pensarci due secondi?

Lui non ce l'avrebbe fatta.

«Marshmallow siamo pensierosi».

Jimin si voltò in direzione della voce e si ritrovò davanti quello stronzo di Min Yoongi, stretto in un giubbotto pesante e i capelli scompigliati dal vento.

Avrebbe voluto rispondergli in modo sarcastico o semplicemente tornare dentro al locale il più velocemente possibile, ma i suoi piedi non sembravano voler collaborare e la sua mente era tornata a quello che era successo quel sabato in quel bagno, senza rendersene conto puntò i suoi occhi sulle labbra del maggiore – erano fini, un po' screpolate probabilmente per il freddo e piegate in un ghigno irritante.

«Hai perso la lingua?».

Il ragazzo si avvicinò ancora di qualche passo, mentre Jimin continuava a fissarlo cercando di uscire dal suo stato di trance, non voleva che si facesse un'idea sbagliata e trovasse altro materiale con cui infastidirlo.

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