Taehyung stava finendo di disegnare, aveva chiuso libro qualche decina di minuti prima e si era dedicato a quel piacevole passatempo, la musica in sottofondo e la sola luce della scrivania ad illuminargli la stanza.
Si sentiva estremamente rilassato in quel momento, nonostante gli mancasse la presenza di Jimin per casa: dopo due anni di convivenza era strano non sentirlo canticchiare per casa o vedere sbucare la sua chioma rosa sulla soglia della porta, semplicemente per infastidirlo mentre studiava.
Sorrise tra sé e prese a sfumare le ombre, soddisfatto del suo lavoro quasi giunto al termine.
Improvvisamente il campanello di casa iniziò a trillare fastidiosamente e Taehyung, sistematisi gli occhiali da vista sul naso uscì dalla camera brontolando fra sé.
Era impossibile che fosse Jimin, poiché aveva il turno fino alle sei quella sera e Jin Hyung aveva un corso di cucina quel giorno, quindi non poteva essere nemmeno lui.
Fai che non sia la ragazzina della porta accanto, ti prego!
Prese un profondo respiro e spalancò la porta di casa, trovandosi di fronte Jungkook, il capotto pesante a coprirlo, una sciarpa rossa intorno al collo e una berretta nera calata sulla fronte - si intravedevano solo gli occhi vispi.
«Jungkookie! Che ci fai qui?», chiese sorpreso Taehyung con l'espressione un po' imbambolata, forse perché non si sarebbe mai aspettato che fosse stato quel ragazzino a bussare alla sua porta.
«Ciao Hyung, sono passato a portare queste carte a Jimin - oggi non c'era agli allenamenti e Mija Noona mi ha chiesto se potessi portarglieli, perché dovrebbe compilarli e portarli la prima volta che passa in palestra», spiegò velocemente il più piccolo sentendo le guance scaldarsi, vedere Tae in quel momento e in quello stato lo aveva scombussolato: il maggiore aveva i capelli spettinati e gli occhiali da vista, cosa che lo rendeva estremamente attraente in quel momento.
«Jimin non c'è, lavora fino a tardi, ma puoi lasciarli a me», spiegò il maggiore sorridendogli calorosamente.
Jungkook annuì e spostò lo sguardo sulla sua sacca per aprirla e prendere i documenti, ma Tae lo interruppe velocemente.
«Perché non entri? Ti preparo una tazza di tè caldo, immagino tu sia venuto qui a piedi».
Il minore arrossì nuovamente e annuì, confermando le parole di Taehyung, che si spostò per far entrare il ragazzo nell'appartamento.
Kookie si mosse velocemente, sentendo il calore della casa avvolgerlo e fargli sciogliere i muscoli tesi: appoggiò il borsone per terra e si tolse lentamente la sciarpa, il capello e il cappotto sotto lo sguardo attento di Taehyung.
«Tua madre sa che sei qui?», chiese dolcemente il maggiore mentre gli faceva segno di seguirlo in cucina e Kookie annuì in risposta prendendo posto su uno degli sgabelli del bancone della cucina.
Osserva come Tae si muoveva tranquillamente per la stanza, mettendo un pentolino d'acqua sul fuoco e servendo due tazze colorate davanti a lui insieme ad una scatola piena di bustine di tè.
«Scegli quello che preferisci».
Jungkook non se lo fece ripetere e iniziò a far passare una bustina dopo l'altra, incuriosito e sorpreso da tutti quei gusti, Taehyung lo fissava incuriosito e si appoggiò al ripiano della cucina per avere un vista migliore del più piccolo che trafficava con le bustine di tè.
«Ma quanti gusti hai, Hyung?», chiese infantilmente il ragazzino e Tae si morse il labbro inferiore per non rispondergli con una battuta molto più che maliziosa - ma Jimin gli aveva intimato di non spaventarlo e, inoltre, non aveva ancora scoperto se Kookie fosse gay o meno.
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Pink Hair ~ ✓
FanfictionJimin ha vent'anni, tanti sogni nel cassetto e i capelli rosa. Yoongi ha ventidue anni, tanti problemi e l'amore per la musica a tenerlo in vita. E soprattutto odia con tutto se stesso il colore rosa. -Yoonmin-