Pink Hair ~ ✓

27. New Begin

Jimin uscì dallo studio alle sue spalle tenendo tra le mani una cartellina di plastica blu contenente una serie di fogli perfettamente ordinati e riportanti la sua piccola ed elegante firma: ancora non riusciva a credere di aver accettato quella follia, ma ora che aveva materialmente tra le mani il contratto, avrebbe voluto mettersi ad urlare e saltellare per il corridoio della casa discografica, in cui dal giorno successivo avrebbe iniziato a lavorare.

Non aveva detto niente di niente a nessuno dei suoi amici, voleva affrontare la situazione da solo e poi fare una sorpresa a tutti - probabilmente era qualcosa di molto infantile, ma Jimin si era sentito molto più tranquillo a tenerselo per sé, sicuro che i suoi amici avrebbero capito.

Con il sorriso ancora stampato in volto il rosa si mosse in direzione dello studio di Yoongi, sperava ardentemente che Taehyung non si offendesse se la prima persona a venire a sapere della sua decisione fosse il loro Hyung, ma si disse che si stava preoccupando per il niente - il suo migliore amico non era quel genere di persona, sarebbe stato solamente più felice per lui e lo avrebbe preso in giro con il suo solito sorriso quadrato.

Arrivato di fronte alla porta chiusa di Yoongi bussò e attese pazientemente che il maggiore venisse ad aprire, nel frattempo si concesse di pensare a come fare per dirlo a tutti, probabilmente avrebbe organizzato una cena a casa sua e di Tae quella sera stessa, ma prima di occuparsi di quello, avrebbe dovuto passare al caffè da Minha per dirle che si licenziava e sperò per lei che riuscisse a trovare qualcuno velocemente, quel posto era un manicomio con tre camerieri, non voleva immaginare con due.

La porta si aprì e davanti agli occhi del giovane apparve un Min Yoongi decisamente assonnato, ma che tramutò la sua espressione in una sorpresa non appena capì chi fosse il ragazzino dai capelli rosa di fronte a lui.

«Marshmallow, che ci fai qui?», domandò sorridendogli leggermente e spostandosi per permettergli di entrare nel suo studio, chiudendo la porta alle loro spalle.

Jimin si accorse che lo studio era leggermente più confusionario del solito, probabilmente perché il suo Hyung aveva passato l'intera nottata a lavorare - poteva intuirlo dai bicchieri di carta, che dovevano aver contenuto quintali di caffè sparsi sulla scrivania e abbandonati al loro destino e la coperta butta in malo modo sul divanetto alla sua destra.

«Dovevo vedere Bang Sihyuk e poi ho pensato di venirti a trovare~».

Jimin aveva un sorriso infantile stampato in volto e Yoongi notò che fosse vestito abbastanza elegantemente con quella sua camicia bianca infilata nei pantaloni neri leggermente attillati e le scarpe nere formali, come se avesse appena dovuto sostenere un colloquio di lavoro. Quel pensiero fece illuminare il volto del biondino, che subito si soffermò sulla cartelletta stretta nella mano destra di Jimin.

«Hai accettato!?», la voce di Yoongi non nascose l'euforia del momento, troppo emozionato al pensiero di poter lavorare costantemente con Jimin e averlo attorno quasi tutti i giorni; il rosa annuì alla sua domanda e subito dopo si ritrovò le labbra impegnate a ricambiare il bacio, che il suo Hyung si era fiondato a dare prima ancora che potesse aprire bocca per spiegargli meglio cosa fosse successo.

Jimin sorrise in quel bacio, sentendosi al settimo cielo e portò le braccia a circondare il collo del maggiore cercando di non fargli male con la cartelletta che teneva in mano. Yoongi assaporò la dolcezza delle sue labbra, quel sapore di vaniglia lo faceva impazzire e chiese gentilmente l'accesso alla sua lingua per approfondire meglio il bacio e Jimin glielo concesse subito, impaziente di ricevere uno un po' più passionale rispetto agli ultimi che si erano scambiati - gli mancava sentire il suo Hyung prendere il controllo e baciarlo in modo profondo.

Quando si scostarono Jimin aveva il respiro pesante e le guance arrossate, Yoongi pensò che fosse stupendo, ancora più del solito e gli sorrise dolcemente.