Capitolo 35

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Una luce forte mi da fastidio agli occhi, gli apro lentamente e sento qualcuno singhiozzare vicino a me. Qualcosa di caldo avvolge la mia mano e la stringe in modo delicato. Sposto gli occhi cercando di capire di chi si tratta e, dopo vari minuti a sbattere le palpebre, noto un ciuffo a me famigliare. Benjamin. 
Non mi muovo, non perché non voglia ma perché non riesco mi sento troppo debole. Faccio un respiro più profondo e avverto un leggero fastidio allo stomaco. Mi guardo intorno e capisco di essere in ospedale. Ma perché sono qui? E perché Ben piange? Non ho la forza di muovere il mio corpo per fargli capire che sono sveglia, ma niente e come se non avessi controllo sul mio corpo. 
Così provo a parlare: " B-Ben..." riesco a dire la mi si spezza subito la voce.
Benjamin alza lentamente il volto e sorride tra le lacrime.
"Picco... Katrin... " mi abbraccia forte. "Come ti senti? Chiamo un dottore? Aspetta avviso Fede." prima che andasse via trovo la forza per afferrare la sua mano. 
"No Ben... aspetta!" il ragazzo si volta e mi guarda. "Vieni un attimo qui, ti prego..." sussurro.
Lui si avvicina e io lo bacio a stampo sulle labbra. Si stacca lentamente e mi guarda come per dire cosa significa questo?  Ma io sorrido semplicemente.
"Ti prego Fede non deve saperlo..." sussurro ancora. Benjamin annuisce ed esce fuori a chiamarlo.
Mentre sono sola mi chiedo perché l'ho baciato? Cos'è stato per me? Cos'ha provato lui? Cosa succederà adesso? Troppe domande mi scoppia la testa. Chiudo gli occhi ma in quel momento entra Fede e Ben è dietro di lui. Appena è più vicino noto subito il rossore nei suoi occhi.
"Fede..." dico sorridendo. Mi sentivo stranamente bene, completa. 
"K-Kat.... sei sveglia..." si strofina gli occhi e mi abbraccia.
"Si Fede, sta tranquillo, sono qui!" dico accarezzandogli la testa.
"Scusami... è tutta colpa mia, dovrei esserci io qui non tu!" 
"Scordatelo, non ti deve accadere nulla. Mai! Non è colpa tua se..."
"Si, se non ti avessi tirato quel pugno tu non saresti qui..." dice sciogliendo l'abbraccio e guardandomi dritta negli occhi.
"No Fede, non sei stato tu a colpirmi... Il ragazzo in spiaggia, è stato lui a farlo." ricordo tutto molto bene ora.
"Si... ma..." 
"Niente ma!" lo interrompo. "Va tutto bene tranquillo." dico tenendo il suo viso tra le mani. Gli scende una lacrima che asciugo subito sorridendogli. "Va tutto bene, sto bene." Fede annuisce e mi bacia davanti a Benjamin che subito distoglie lo sguardo.
Non sento tutte l'emozioni che ho sentito con Ben durante quel piccolo bacio, ma non posso respingerlo. Diavolo in che brutta situazione mi sono messa.
"Quando potrò tornare a casa?" chiedo.
"Ancora un po' di pazienza tesoro. Credo che domani mattina farai l'ultimo accertamento e poi ti dimetteranno." risponde l'infermiera prima di uscire. Non so se essere felice o meno...
I miei occhi si incrociano con quelli di Benjamin che sono sicura mi stava fissando, in questo momento potrei morire giuro. Quegli occhi mi mancano. Successo quello che è successo sono sempre gli occhi che mi hanno fatta innamorare, quelli in cui mi ci perso sempre, quelli che non riesco proprio ad evitare, quelli che mi fanno sentire protetta e mi fanno sentire a casa. Quelli che anche senza parlare, mi raccontano tante cose. Trovo incredibile come due occhi mi facciano sentire così, ma forse non solo gli occhi... forse è lui con il suo modo di guardarmi che mi manda in fissa, che mi distoglie da tutti i problemi e mi trascina in un mondo diverso.
"Piccola tutto bene?" mi chiede Federico risvegliandomi dai miei pensieri verso Ben. Pensavo così tanto a lui che mi ero completamente dimenticata della presenza di Federico nella stanza.
"Si, si mi sento solo un po' stanca..." sorride. Non è una bugia ma una mezza verità, non potevo mica dirgli, sai sto pensando intensamente a Benjamin.
"Ragazzi, scusate il ritardo!" entra un ragazzo alto con un grosso ciuffo moro perfettamente in ordine e due occhi color nocciola. indossa un jeans e una canotta azzurra con degli strani fiori disegnati.
"Zambo!" esclama Benji.
"Ehi Ben, come sta?" chiede a bassa voce una volta avvicinatosi a Ben. Ma stanno parlando di me? Ma lui chi è lo conosco per caso?
"Dice di si domani le fanno un altro accertamento e poi la mandano a casa." spiega.
"Va bene, mi ha raccontato tutto Nicole, quando ha visto arrivare Federico e te in spiaggia a pensato di farmi sapere tutto. Beh mi avevi parlato di questa ragazza e quindi sono venuto sapevo che ti avrei trovato qui a occhi chiusi." dice tirando una gomitata leggera a Benjamin. Devo essere molto amici se Ben gli ha parlato di me. Ma cosa gli avrà detto?
Tiro un colpo di tosse e Benjamin si avvicina con il suo amico.
"Ciao, io sono Federico ma puoi chiamarmi Zambo, Nicole mi ha raccontato quello che è successo, come stai?" mi domanda. 
"Piacere, io sono Katrin, mi sento molto meglio ora grazie del pensiero!" sorrido appena.
"Mi fa piacere, avviserò Niki!"
"D'accordo e salutamela, magari appena esco potete venire da noi!" li invito ovviamente guardando Benjamin e Federico come per chiedere il consenso.
"Ma certo, potremmo passare la serata tutti insieme perché no?" Dice Federico sorridendomi.
"Credo che Katrin dovrebbe risposare un po non credete?" dice Ben incrociando le Braccia al petto.
"Sto benissimo non ti preoccupare mi riprendo in fretta!" gli sorrido per tranquillizzarlo.
"Va bene..." risponde distogliendo lo sguardo.
"Ben puoi venire un attimo fuori?" domanda Zambo.
"Si!" annuisce e segue il ragazzo fuori.
"Sei sicura per domani sera?" mi domanda Federico.
"Si, esco domani mattina avrò tutto il tempo per riposare!" dico.
"Va bene, cerco di passare più tardi va bene?" mi avverte ed io annuisco abbracciandolo.
"Ma... sono già le sette?" domando guardando l'orologio.
"Già... hai dormito un bel po' appena hai iniziato a respirare di nuovo hai iniziato a non sopportare più i dolori allo stomaco e quindi ti hanno dato dei farmaci molto forti..." dice rabbuiandosi.
"Ma ora sto bene tranquillo." lo rassicuro.
"Ragazzi noi andiamo fuori!" si affaccia Benjamin ma subito dietro di lui esce l'infermiera.
"Ragazzi l'orario delle visite e finito, la paziente deve riposare." sorride cordiale.
Federico mi da un bacio ed esce fuori mentre non vedo più Benjamin, sarà già andato via.
Quando l'infermiera chiude la porta noto che c'è qualcuno ma non riesco a capire bene chi è.
"Bene non c'è più nessuno, via libero!" 
"Cosa ci fai ancora qui Ben!"
"Avevo bisogno di passare un po di tempo solo con te, devo parlarti!" esclama.
"Senti se è per il bacio di poco fa..."
"No, mi è piaciuto cioè sono rimasto colpito, non mi aspettavo una cosa del genere..."  eh ma neanche io mi aspettavo di baciarti... ma ne avevo bisogno Ben... avevo bisogno di conferme e ne ho ottenute molte.
Sento dei passi e la maniglia si muove.
"Svelto Ben, sotto il letto!" esclamo.
Entra una vecchietta molto simpatica con un bellissimo sorriso contagioso.
"Signorina sta parlando sola?" domanda.
"Ehm... no, no assolutamente parlavo al telefono..." rispondo cercando si essere più credibile.
"Ah scusa il disturbo, mi sono solo preoccupata facevo il giro delle stanze per controllare che stesse tutto apposto." sorride ancora.
"Non si preoccupi tutto bene grazie." sorrido anche io.
La signora sta per uscire quando "E tu, esci da sotto il letto non mangio nessuno. Se vuoi stare con la tua ragazza fa pure... siete molto carini insieme. Voi due, ed è raro che io lo dica, siete due pezzi di un puzzle che si incastrano alla perfezione. Con un po' di difficoltà, ovvio, ma riuscirete a trovare una soluzione. Proprio come due pezzi di puzzle, ci provi la prima volta e va male ci riprovi una seconda volta e ancora non ci se, finché, con un po' di fatica, non riesci a trovare l'incastro perfetto." nel frattempo Benjamin è uscito da sotto il letto e guarda sorpreso la signora. "Tenete a mente questo: se due persone sono destinate a stare insieme, potrà cadere il mondo addosso a loro ma saranno per sempre infiniti. Anche quando crederanno di essere finiti da tanto tempo." ci lascia a bocca aperta ed esce chiudendo la porta. Io e Ben ci guardiamo scioccati. E se avesse ragione? Insomma quadra tutto in quello che ha detto. O no? 

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