Esserci

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Quella mattina mi svegliai con il rumore di mobili in sottofondo.
Mi guardai attorno e poi mi alzai piano, ondevitare che la mia testa iniziasse a roteare.

《Mike, apri la porta.》 lui non aprii quando bussai.
《Smettila, ti prego. Ho la testa che scoppia.》 sentii che smise di spostare gli oggetti.
《Grazie.》 tornai nella mia camera e mi sdraiai di fianco al ragazzo steso nel mio letto.

《Perchè ti sei alzata?》 mi chiese mettendo il braccio dietro la mia testa
《Un bicchiere d'acqua.》 mentii.
《Che ore sono?》
《Le sei, torniamo a dormire.》
La sera precedente tra noi era successo di tutto. Avevo approfittato del fatto che Maya fosse andata dai suoi genitori per una settimana e lo avevo fatto venire a casa.
Dopo tutto era passata una settimana dal nostro incontro, anche se niente ere ufficializzato, non c'era stata una vera proposta da parte di Vernon.

Questo mi rendeva felice, perché non mi faceva sentire ostacolata da nessuno.
《Buongiorno.》 disse dandomi un bacio sulla fronte.
《Mh.》 mi girai e gli accarezzai il petto nudo.
Bussarono alla porta e mi alzai ma Vernon mi precedette.

《Piccola è un certo Mike.》
《Sì, arrivo.》mi sistemai i capelli in una coda.
《Mike, cosa vuoi?》 arrivai all'entrata.
《No, volevo vedere come stai.》
《Sta bene.》 Vernon rispose.
《Sì, sto bene.》
《Hai un avvocato Meg?》
《Non sono il suo avvocato. Si dà il caso che io sia il suo ragazzo.》

Mike diventò cupo e mi guardò interrogativo.
《Vernon, và di là. Arrivo subito.》 mi osservò prima di darmi un bacio e scomparire in salotto.
《Mike, dovresti andartene. Sto provando a starti lontana e non stai facilitando le cose.》
《Meg, è il tuo ragazzo?》
《Sì, lui è il mio ragazzo.》 stentai a crederlo.

《Quindi sei andata avanti.》
《Tra noi non c'era nulla.》
《Meg, lascia che faccia qualcosa.》
《Mike no.》
《Sa quello che hai passato?》 alzò la voce.
《Mike parla piano.》
《Rispondimi.》
Non aprii bocca, muta.

Vernon non sapeva nulla di me.
Non sapeva dei tagli, di Jason, di mio padre, da dove venivo.
《Non sa un cazzo. Un cazzo. E io? Io lo so?》
Non risposi, di nuovo.
《Ti rispondo io. Sì so tutto.》
《Ma io non so nulla di te.》
《Io sono venuto per... non fa nulla. Resta il fatto che lui non ti conosce. Megan.》

《Non conosco chi?》
《Nessuno, tesoro,nessuno.》 mentii di nuovo nel giro di 3 ore.
《Megan. Tu non conosci un cazzo di Megan.》
《Megghy?》mi guardò Vernon.
《Megghy? Ma che razza di soprannome è?》
《Vaffanculo Mike, và via.》 urlai sbattendo la porta.

《Megghy. 》
《Vernon..io... non c'è nulla da sapere.》
Lui non avrebbe capito. Non era Mike e in quel momento avevo bisogno che qualcuno mi capisse.
Quel giorno andai a lavorare, così come i successivi.

《Ehi piccolina mia, tra quanto stacchi?》 mi diede un bacio.
《Un'oretta.》 lo baciai ancora sporgendomi dal bancone.
《Megan, lavora!》 urlò il capo.
《Sì..》 sorrisi e tornai a pulire i boccali.

Vidi Mike farsi spazio fra i tavoli, aveva gli occhi rossi e un labbro rotto ma ormai secco.
《Mike.》mi affrettai a dire.
Vernon mi lanciò un'occhiataccia e io tornai subito con gli occhi al loro posto.
Mike spinse il mio ragazzo, che reagì spintonandolo a sua volta.
《Ehi, fermi fermi.》  arrivai da loro.
《Mike, và a casa.》
《Lo difendi ancora? Non sai quel che ha fatto?》

《Non ho fatto nulla.》
《Infatti, un certo amico di Vernon mi è venuto a picchiare ieri sera, casualmente.》
《Vernon?》 lo guardai.
《Megghy non so di cosa stia parlando.》
《Vuoi solo portartela a letto.》 lo spinse ancora.

《Me la sono già portata a letto.》 Mike gli sferrò un pugno.
《Mike, basta. Vai via!》 Vernon colpì il ragazzo alla mia destra e lui ricambiò.

Iniziò una lotta e quando provai a dividerli mi arrivo una gomitata nello stomaco che mi fece stringere la pancia fra le braccia.
《Meg.》 Mike fu il primo ad alzarsi.
《Va via Mike, perfavore. Va via.》 lui mi guardò un'ultima volta e poi mi lasciò tra le braccia di Vernon.

《Megghy.》
《Sto bene, lasciami.》
《Megghy, ti aspetto a casa.》
《No, non voglio... Vai a casa tua.》 tornai dietro al bancone cercando di mantenere le lacrime.
Lavorai per un'altra mezz'ora e poi tornai a casa provando a non piangere.

《Meg..》 sentii sussurrare.
《Lasciami stare.》 non lo guardai neanche ed entrai nel mio appartamento.
Maya non era ancora tornata e non poteva rassicurarmi e curarmi come faceva sempre.

《Megan perfavore..》 mise il piede in mezzo prima che chiudessi.
《Mike, stai facendo solo un gran casino.》
Aveva gli occhi rossi e puzzava d'alcol.
《Lascia che ti spieghi.》
《Cosa?? Cosa devi spiegarmi eh? Devi spiegarmi perchè piango sempre quando rimango sola? O perchè mi sento tremendamente sola? O perchè non c'è Maya? O perchè mio padre è morto? Cosa cazzo vuoi spiegarmi?》
《Non posso spiegarti queste cose, non le so.. posso spiegarti cosa succede a me quando non ti sto accanto però.》

Non lo ascoltai e chiusi la porta per poi iniziare a piangere.
Lui non poteva guarire le mie ferite, erano troppo profonde.
Ero stata la prima a credere in noi e nella nostra cura, ma lui mi aveva allontanato e ora doveva stare alle regole.

《Megan, questa è per te.》 mise una busta sotto la porta.
《Non l'ho scritta io ma... è per te.》
Presi la busta e guardai il contenuto.

Ascolta Jealous, capirai.

Presi il mio cellulare e la cercai su Youtube, la lasciai suonare e sorrisi fra le lacrime quando finii.
Era geloso. Mike era geloso.

Aprii la porta e bussai alla sua.
《Meg... hai pianto.》 mi asciugò una lacrima ribelle.
《Sei uno stronzo.》 dissi.
《Lo so.》
《Fammi entrare.》
《È tutto in disordine.》
《Credi che me ne freghi?》 dissi fredda e lo spostai.

Era davvero tutto rotto, il quadro con il suo merito era rotto.
La foto di famiglia era rotta.
Il vaso di fiori che prima era sul bancone era rotto.
《Mike..》
《Succede quando sono arrabbiato》
《Non sono scatoloni.》
《No... Megan.》 mi girai e lo trovai troppo vicino a me.

《Mike, sto con Vernon.》
《Megan, non ci credi neanche tu. Lui mi ha fatto picchiare.》
《Questa è la tua versione.》
《Non mi credi? Sei seria? Oddio..》 rise nervosamente.

《Dammi del tempo.》
《Non me ne frega del tempo.》 si avvicinò di nuovo e pericolosamente.

RAGAZZO IMMAGINE: MICHELE MERLO
RAGAZZA IMMAGINE: MEGAN BEA TIERNAN

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