Ancora

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"Non c'è vuoto più grande di quando qualcuno ti entra nella vita, te la scombussola e poi se ne va."
— Charles Bukowski





Quando quella sera sentii dei forti pugni contro la porta mi svegliai spaventata e andai all'entrata.

《Mike.》lo guardai, aveva gli occhi rossi e le mani rotte.
《Ho vinto l'incontro.》sorrise falsamente.
《Entra.》
Gli presi una mano e l'osservai.
《È peggio delle altre volte. Hai un graffio sulla guancia.》 glielo toccai e lui sobbalzò.

Presi un togliavolo e tamponai la ferita sullo zigomo, lui chiuse gli occhi e potrei giurare di aver visto una lacrima.

《Fa male.》
《Scusami.》 cercai di essere più delicata.
Presi del ghiaccio e glielo passai.
《Grazie.》 disse appoggiandoselo sul viso.

《Chi era?》dissi aprendo il mobile dove tenevo il disinfettante.
《Chi?》
《Il tuo avversario.》
Lui non parlò e quando mi girai aveva lo sguardo basso.
《Nome e cognome, Mike.》
Non proferì parola.
《Mike dimmelo.》

《No.》 si alzò e si diresse verso la porta.
《Mike non andare via. Dimmi chi era!》 cercai di non urlare per non svegliare Maya in piena notte.

《No, Meg.》 era acido e mi guardava in modo freddo e distaccato, come all'inizio.
《Micheal perchè?》
Lui non parlò.
《Mike.》 sostenni il suo sguardo.
《Non credo di meritarmelo.》 abbassai il viso.

《Non ti merito Megan.》 si girò e appoggiò la mano sulla maniglia.
《Se esci non entri più Mike.》 tirai indietro le lacrime.
《Megan non puoi farlo.》
《Se esci non entri più Mike.》 ripetei.

《Megan non farlo ti prego.》
《Mike dimmi chi era.》
《Non posso.》
《Allora esci.》
《Meg.》
《Va via.》 stavo per esplodere.
《Megan perfavore.》
《Va via Mike, va via.》 urlai come una pazza.

《Che succede qui?》 sentii Maya raggiungermi.
Mike mi guardava implorandomi con lo sguardo.
《Sta' andando via.》dissi voltandomi per andare nella mia camera.
《Megan perfavore non fare così.. 》

Maya ci guardava assonnata e passava gli occhi da me a lui.
《Dimmi chi era. Perchè non me lo vuoi dire?》 urlai.
《Meg calmati.》 disse Maya prendendomi un braccio.

《Perchè non posso cazzo!》 urlò a sua volta venendomi incontro.
《Sì che puoi Mike!》
《No cazzo Megan non posso dirtelo!》
Stavamo urlando.

《Basta ragazzi! Zitti sveglierete tutto il palazzo.》 urlò anche Maya mettendosi tra noi.

《Va via Mike.》
《Megan smettila.》 disse con lo sguardo cupo.
《Vai via e non tornare più.》 mi feci coraggio.
《Megan..》 mi riprese Maya.

《Torno a dormire.》 mi diressi in camera mia e mi sdraiai sul letto pronta a piangere fino a consumare tutte le mie lacrime.

Mike's pov
Non potevo sicuramente dirle che stavo per uccidere a mano nude il mio avversario.

Non potevo dirle chi era, mi avrebbe odiato.

《Mike dovresti andare.》 mi disse Maya.
《No, voglio.. 》
Non mi fece terminare la frase.
《Le passerà.》
《Non credo.》
《È meglio che tu vada.》 lei capì il mio bisogno di starle vicino in quel momento ma continuò a dirmi di andarmene.

《E se non le passa?》
《A quel punto non lo so cosa potrebbe accadere. Ora lasciale tempo.》

Annuii e abbassai la testa per poi uscire dalla porta. Prima di chiuderla rivolsi un ultimo sguardo a Maya.

《Era Vernon.》 uscii definitivamente.

Andai nel mio appartamento, dopo alcuni giorni la mia coinquilina sarebbe arrivata.

Si chiamava Demi, aveva 19 anni e aveva bisogno di un alloggio per frequentare l'università in città.

Non avevo più voglia di condividere il mio appartamento con qualcuno, specialmente se quel qualcuno era di sesso femminile il che mi portava con la mente a Megan.

Chissà se stava ancora piangendo per quello che era successo.
Anche se davanti a me non aveva versato lacrima sapevo che era andata nella sua camera e che aveva strozzato qualche urlo nel cuscino.

Erano le 5 del mattino e io non avevo chiuso occhio.
Verso le 7 sarebbe arrivata Demi e mi sarei dovuto comportare bene.

Aprirle la porta, mostrarle la casa, mostrarle i miei spazi e dopo i suoi.

《Buongiorno.》 disse appena aprii la porta.
《Io sono Demi.》 mi porse la mano.
《Mike.》 non gliela strinsi, le lasciai lo spazio per entrare e presi le sue valigie.

《Questa è la tua camera.》 appoggiai i bagagli sul letto.
《Grazie.》
《Il bagno è qui, se hai bisogno di me questa è la mia camera. Ci sono due bagni, uno è mio, uno è tuo.
La mattina non svegliarmi fino alle 9 almeno. Siccome ti sveglierai prima di me, nel frigo dovrebbe esserci tutto, nel caso mancasse qualcosa, mi dispiace, comprala.》

《Grazie.》 disse timida.
《Sai dire anche qualcos'altro?》
《Certo che sì.》
《Okay, ho avuto paura.》 la lasciai da sola nella camera e tornai nella mia, ma con la testa in quella di Megan.

Sentii bussare alla porta e corsi ad aprirla.
《Maya.》 dissi deluso.
《So che non aspettavi sicuramente me.》
《No, infatti.》
《Sto per infrangere la regola dell'amica, ma è per il suo bene e mi perdonerà.》

《Maya muoviti.》
《Ieri Megan è uscita di pomeriggio e non è tornata, mi ha scritto un messaggio dicendomi che è andata da sua madre. Nel caso tu volessi..》
《No, non posso.》
《Perchè?》
《Forse perchè mi odia?》
《Non ti odia.》

《Maya mi ha cacciato dal vostro appartamento tipo tre giorni fa.》
《Era arrabbiata.》
《Non mi ha chiamato, nè scritto.》
《È ancora arrabbiata.》
《Allora non ha senso.》

《Mike ti deve lanciare segnali di fumo per dirti che desidera che la vai a riprendere?》
《Dovrei andare?》
《Tu devi andare.》
《Dove abita sua mamma?》

Mi diede tutte le informazioni di cui avevo bisogno.
Entrai nel mio appartamento e recuperai la felpa e le chiavi per poi correre giù per le scale.

Ero in macchina da un'ora e mezza e iniziavo a non sentirmi più le gambe.
Fortunatamente vidi la via che mi aveva indicato Maya.
Prima di scendere accesi una sigaretta.

Scesi lentamente dalla macchina e camminai piano per il vialetto fino ad arrivare davanti alla porta d'ingresso.

Bussai e la madre fu la prima persona che vidi appena la porta si aprì.

《Buongiorno, scusi l'orario, dov'è Megan?》
《Mike, giusto?》
《Sì.》
《Lei non è qui ora, ma se vuoi entrare puoi.》
《Uhm, volentieri.》

《Allora che ci fai qui?》 disse porgendomi una tazza di caffè.
《Sono venuto a riprendermi Megan.》
《Non mi ha detto nulla. Avete litigato?》
《Non mi vuole più vedere, quindi suppongo di sì.》

《Che ci fai qui?》
La guardai ed era bellissima, aveva una gonna corta di jeans e una maglietta bianca. I suoi capelli rossi mi ricordavano il sole, o forse lei, lei era il sole in quella stanza.

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