"Vorrei solo telefonarti, giusto il tempo di dirti che qui il paesaggio è stupendo, ma che tu sei diecimila volte meglio."
Dopo due giorni rinchiusa nella mia camera decisi che era il momento di tornare alla mia vita.
Mi vestii velocemente, pronta per tornare a lavorare.
Maya mi guardava come se fosse dispiaciuta per la mia situazione, ma non fece domande quel pomeriggio, nè mise in dubbio la mia scelta di alzarmi quella mattina.《Io vado, ci vediamo dopo!》 dissi con troppa energia per poi uscire di casa.
Mi fermai qualche secondo con lo sguardo sulla porta del mio vicino, distolsi i miei pensieri e scesi le scale correndo per poi andare spedita in auto e partire.Quando arrivai al locale mi infilai il grembiule e iniziai a lavorare.
Canticchiai una canzoncina mentre pulivo il bancone finché non venni interrotta da una voce troppo familiare.《Megghy!》
《Vernon!》 dissi stupita ma con sarcasmo.
《Allora non ti vedo da un pò al bar? È per via di quel ragazzo?》
《No.. Sono stata malata. Non parlare di Mike. Grazie. Hai bisogno? Cosa vuoi da bere?》mi agitai sistemandomi il grembiule.《Birra. Sai stasera devo combattere.》Lo guardai di sottecchi mentre premevo la levetta della birra.
《Tieni la tua birra.》 gliela misi davanti dopo qualche minuto.
《Grazie piccola Megghy.》
《Devi combattere?》
《Uh sì, ma il tuo Mike non c'entra nulla.》《Non combatti contro di lui?》
《Ha combattuto ieri lui. Si è fatto anche parecchio male. Ha perso, sai?》 disse con uno spiraglio di saccenza.Annuii distratta e mi rimisi a lavoro.
《Spero di vederti stasera al locale!》
《Non sperarci.》sorrisi falsamente.Mi salutò e andò a sedersi al tavolo senza mai distogliere lo sguardo dal bancone.
Sentivo uno strano peso sul petto.
Il mio istinto mi diceva di andare da lui non appena avessi finito di lavorare.
Ma la parte razionale di me mi ricordava ciò che era successo, ed ecco che subito cambiavo idea.《Allora ci vediamo stasera?》
《No Vernon, non ci vediamo.》
《Ho appena sentito il mio manager, Mike sarà il mio sfidante. È un tosto!》
《Almeno lui sì.》 gli sorrisi.
Ma che diavolo! Stavo difendendo per caso Mike?《Non vieni proprio piccola Megghy?》
《Non verrò.》
《Non verrai?》
《Vernon va via.》
Continuai a servire i clienti fino all'orario di termine del mio turno.Andai di corsa in auto, che a causa della pioggia era bagnata.
Guardai il volante per qualche secondo e cacciai un urletto.
Non potevo darla vinta a Vernon.
Provai a chiamare Mike, appena schiacciai la cornetta verde sullo schermo me ne pentii, ma restai ugualmente con l'orecchio attaccato al telefono.Non andai al locale, tornai a casa e provai a bussare alla sua porta.
Non era nemmeno lì, oppure non voleva vedermi.Tornai nel mio appartamento e vidi che Maya non era in casa.
Presi in braccio il gatto e mi misi davanti al televisore.Erano le 21.00 e non avevo cenato, ma non ne avevo voglia.
Continuai ad accarezzare Mikkel finché non decise di scendere dalle mie gambe per implorarmi di nutrirlo.Lo guardai implorandolo, a mia volta, di lasciarmi stare.
Lui non volle ascoltarmi e continuò a miagolare di fianco alla vaschetta del cibo.《Mikkel fai schifo. Non hai un cuore. Tu sai che sei uno stronzo vero?》 aprii il mobile dove tenevo tutto ciò che gli riguardava.
Mi ero ridotta a parlare con il mio gatto.
A 21 anni parlavo con il mio gatto.Mikkel iniziò a mangiare e poi tornò ad accarezzare le mie caviglie con la sua testolina.
《Vieni qui.》 lo presi in braccio.
《So che vuoi una fidanzatina. Ma io non posso procurartela. Già non sopporto te, figurati due te.》
Risi di me stessa e tornai con i pensieri a Mike.Che stava facendo in quel momento?
Mike
Mezz'ora prima avevo sentito qualcuno bussare alla porta ma ero troppo debole per riuscire ad alzarmi dal divano.
Avevo passato tre giorni nell'ozio, bevendo tisane calde.Continuavo a pensare a Megan e al suo viso pallido mentre era stesa, docile, nel suo letto.
Dopo la sbronza che mi ero preso avevo deciso di dormire per il restante tempo della mia vita.Non mangiavo dalla sera prima e non ne avevo per niente voglia.
Inziai a pensare di tornare a casa, casa mia.
Da mio padre.Lo chiamai la sera stessa.
《Papà è ancora valido l'invito?》
《Mike? Sì è ancora valido!》
《Domani pomeriggio sarò da voi.》
《Quanto resterai?》
《Non lo so. Abbastanza tempo.》Dovevo allontanarmi da quella situazione.
La mattina dopo uscii di casa pronto per andarmen per almeno un mese.
Tornavo in quella città dopo quattro mesi.
La città dove avevo troppi ricordi da scordare.《Mike.》 Maya mi vide mentre chiudevo a chiave la porta.
《Maya.》 mi grattai la nuca.
《Parti?》
《Sì.》
《Allora, buon viaggio!》
《Grazie.》 dissi con poca convinzione.《Megan è a casa se vuoi..》
《Non voglio, ma grazie.》 sorrisi e scesi le scale velocemente.Prima di entrare in auto guardai verso la sua finestra, lei era lì e mi guardava andare via.
Alzò la mano, come per salutarmi e quando vide che non ricambiai chiuse la tenda e sparì dietro di essa.Chissà se aveva pianto.
Chissà se l'avevo fatta piangere.Quando in lontananza vidi la casa che sin da piccolo mi aveva ospitato fui subito più felice.
Ma avevo comunque quel peso sul petto chiamato Megan.Scesi dall'auto e andai verso la porta, non avevo le chiavi da un pò.
Le avevo buttate dopo la morte di mia madre.
Quindi bussai e la porta si aprì subito, rivelando mio padre, non era cambiato nemmeno di una virgola.
Mi strinse forte a sè come faceva quando ero piccolo.《Bentornato Micheal!》
《Grazie papà.》 sorrisi ed entrai in casa.
Andai subito nella mia camera e sistemai le mie cose nell'armadio.
Mi stesi sul letto e guardai il soffitto per troppo tempo, tanto che mi svegliai che era mattino.Mi alzai e trascinai i piedi fino alla cucina dove trovai la mia famiglia al completo, compreso il mio gatto, Oliver, mancava solo mia madre.
La sua sedia rimase vuota quel giorno, come i restanti della prima settimana della mia permanenza.
Maya mi aveva chiamato un paio di volte durante quei giorni.
Mi chiedeva se stessi bene, sapevo che li con lei c'era anche Megan e che probabilmente ero in vivavoce.Quando mi capitava di rispondere le dicevo che stavo bene e che mi stavo divertendo.
Non era vero, non ero felice.
Pensavo solo che non sarei dovuto essere lì.
Ma nemmeno con Megan.
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Heaven Above
Romance《Sin dal primo momento che mi hai parlato confondevo il suono della tua voce con il rumore dei tuoi occhi. Fanno sempre un gran chiasso.[...] Mi mandi in palla, quando ti sto anche ad un metro di distanza mi agito, inizio a blaterare e faccio discor...