Tenere

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“Io volevo solo stare lì con te e in nessun altro posto. Non pensavo a niente se non a guardarti.”
— Massimo Bisotti



《Grazie Mike.》 si avvicinò a me è mi abbracciò.
《Di cosa? Non era nulla.》 indicai il palco.
《Nulla? Micheal ti uccido.》rise e mi guardò dritto negli occhi.
Le diedi un bacio leggero e sentii un applauso, mi girai e notai che non solo i miei amici stavano apppaudendo ma l'intero locale.

《Oddio mio.》lei si coprì la faccia con una mano.
《Bacio, bacio, bacio!》 urlarono i miei amici.
Guardai Megan che era paonazza e mi misi a ridere.
《Mike ti prego non farlo.》
《Non farò piccolina.》 le accarezzai i capelli e le diedi un bacio sulla guancia.

Lei si voltò e andò via sorridendo.

Piccolina, ma che mi succedeva? Mi aveva risucchiato il cervello per caso?

《Mike sei stato strepitoso, ma potevi regalarci qualcosa in più.》 disse Lacker.
《Non parlare della mia ragazza o della sua amica. Era il patto.》
《Calmo, calmo.》 alzò le mani in segno di difesa.

《Sei stato bravo Mike.》 si aggiunge Davis, 《pensavo avresti fatto cagare.》
《Grazie amico.》 ironizzai.
《Comunque secondo me è quella giusta. Ti ha guardato tutto il tempo e sorrideva.》 disse poi.
《Sì anche secondo me, insomma, complimenti Mike.》
《Grazie ragazzi. È stata solo fortuna.》

《Sì, fortuna, solo fortuna.》 disse Davis con lo sguardo perso.
《Sta venendo in qua.》 aggiunse.
Mi girai e vidi che Megan si avvicinava al nostro tavolo.
Mise le mani sulle mie spalle e mi diede un bacio sulla guancia.

《Non hai detto che non servi ai tavoli?》 dissi ricordandole il nostro primo incontro.
《Non sono qui per servire.》
《Io sono Lacker.》 Lack si alzò e le porse la mano sotto il mio sguardo minatorio.
《Megan piacere.》
《Io sono Davis.》anche l'altro mio amico le strinse la mano.

Mi prese da parte.
《Erano con te quella sera?》chiese lei.
《Sì, erano loro.》
《Comunque io tra un quarto d'ora stacco.》
《Okay, ti porto a casa.》
《Tranquillo puoi rimanere qui, io devo fare alcune cose prima di tornare a casa.》
《Tipo?》
《Firmare scartoffie e cose del genere.》
《Vabene.》
《Mike, puoi darmi più spesso dei nomiglioli?》
《Okay.》 sorrisi.

《Domani vieni con me da mio padre? Devo stare lì qualche giorno, mi ha invitato ad un lago, ma è una noia da quando mia mamma non c'è più.》 ero riuscito a dirlo senza bloccarmi.
Lei se ne accorse e mi abbracciò stretto.

《Certo che vengo con te.》
《Grazie.》 le diedi un bacio casto che si trasformò improvvisamente in fuoco ardente.
Era sempre così con lei.

Mi faceva impazzire.

《Amore ti accompagno a casa io.》 dissi e le presi la mano.
《Puoi restare qui.》mi diede un bacio sul dorso della mano《Grazie.》sorrise.
《Ti accompagno io, non ti preoccupare. Ho anche molto sonno.》
Lei annuì e si sistemò i capelli di lato.

Erano quelli i momenti in cui capivo che forse senza di lei non potevo starci.
Erano i momenti in cui la desideravo con tutto il mio corpo.
Erano quegli attimi nei quali non esisteva altro che lei, coi suoi capelli rossi e le sue poche lentiggini.

Erano quei piccoli spazi di tempo che lei mi dedicava per guardarmi che mi facevano capire che senza di lei non volevo starci.
Che lei era lì e lì con lei c'ero anche io.

《A cosa pensi?》 mi chiese sul suo divano.
《A niente.》
《Dai dimmelo.》
《Mi vergogno.》
《Micheal..》mi baciò il collo istigandomi.
《Oddio mio..》
《Non la smetterò lo sai.》
《Stavo pensando e basta.》
《E a cosa?》
《A te. Okay? Dio mio Megan.》 mi alzai di scatto.

《E ora cos'hai?》 chiese lei interrogativa.
《Niente, non ho niente, torno a casa. Domani ricordati che dobbiamo partire.》
《Micheal tutto okay?》
《Sì, piccola tranquilla.》 le diedi un bacio sulla fronte ed uscii dall' appartamento.

All'improvviso mi sentii mancare l'aria, dovevo uscire e andare a fare due passi.
Sarà stata la stanchezza.
Sarà stato che mi stavo accorgendo che mi ero innamorato di lei.
Sarà stato che quella sera era bella come poche.
Non so cosa fosse stato ma so che ci fu e fu bellissimo, ma orribile allo stesso tempo.
Camminai per poco e poi mi sedetti su una panchina sotto all'albero che era situato vicino al palazzo.
Misi la testa fra le mani e appoggiai i gomiti alle ginocchia.

Cazzo, pensai.

Quella sera sarebbe dovuta andare bene, le avevo appena dedicato una canzone.
Avevo rovinato tutto, come sempre.
Le avevo chiuso la porta in faccia e non me lo sarei mai perdonato.
Le avevo chiesto di entrare per poi uscire io.
Le avevo quasi detto di amarla per poi morire di paura e andarmene.

Ero un codardo, solo un codardo.
Puoi nasconderti ovunque, ma la paura, come l'amore, prima o poi ti troverà.

In quel momento ero innamorato, ma avevo molta paura.

Come si amano le persone? È amore portarle la colazione a letto? Non lo avrei mai fatto.
È amore portarle i fiori la domenica? Non avrei mai fatto neanche quello forse.
È amore dirle che è bellissima? Già lo facevo, ma non abbastanza.
È amore chiamarla Amore? Non lo sapevo, ma forse era amore.
Era amore quello che provavo io, altrimenti non sapevo dargli un nome.

《Come mai sei qui tutto solo? Megan?》
《Maya.. 》 sollevai il capo e la vidi con la giacca fra le mani.
《Posso sedermi?》
《Fa pure.》
《Cosa è successo?》 chiese sedendosi.
《Domani la porto a casa mia. In Texas.》
《Wow, è fantastico.》 esitò.
《Non lo so, forse dovremmo aspettare. Ho paura che... non so di cosa ho paura.》

《Sarebbe l'unica figura femminile che entra in casa mia dopo la morte di mia madre, escludendo mia sorella.》
《E quindi? Dovresti essere onorato di portarla tu.》
《Non.. e mia madre?》
《Tua madre sarà onorata sapendo è Megan.》
《Sì forse hai ragione.》
《Ho sicuramente ragione. Mike lei è una persona speciale. Avete sofferto tanto entrambi, è tempo di prendersi una pausa. Dovreste solo lasciarvi andare. Sii coraggioso Mike, non vinci nulla stando fermo. Ora è meglio che vada. Megan potrebbe chiamare la polizia.》 sorrise.

《Grazie..》
《E Mike, sei stato bravo prima.》
《Grazie di nuovo.》sorrisi e riabassai il capo aspettando di essere nuovamente solo.

Forse era amore, perchè quando sentivo parlare di lei ero di nuovo felice.

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