Volersi

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"A volte abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci dica che andiamo bene così, anche con i nostri vuoti."


Mike continuava a tirargli pugni e poi mi rivolgeva uno sguardo.
Cercai di raggiungere il ring sorpassando tutte le persone.
《Non guardarla ho detto!》 urlava di nuovo.

Lui smise di guardarmi e quando finì l'incontro scese dal ring e venne verso di me.
《Non andrai proprio da nessuna parte.》 Lo bloccò l'uomo.
《Per favore! 》
《Stavi per perdere Mike.》
《Lo so James, ma guardala. Come faccio?》

Stavano urlando entrambi me e riuscivo a sentirli molto chiaramente.
Tutti e due mi osservarono e poi il suo amico rivolse di nuovo lo sguardo a Mike.
Lo lasciò venire da me e appena lo vidi più chiaramente mi scaraventai su di lui.

《Mike, guarda qui!》 gli presi il braccio e accarezzai le mani sporche di sangue.
《Non è nulla.》 mi prese la mano e mi condusse in mezzo alla folla.
《Dove stiamo andando?》urlai forte.
《Nel mio camerino.》

Una volta arrivati mi fece sedere e iniziò a muoversi nervosamente.
《Mike calmati. Aspetta vieni qui.》 presi un fazzoletto e lo tamponai sulle sue nocche.
Lui ogni tanto sussultava.

《So cosa ti ha detto quello stronzo.》
《Non parliamone ora Mike.. perfavore》
《E quando? Quando vorresti parlarne?》
《Mai.》
《Megan ti ha dato della puttana!》
《Me lo hanno detto in tanti. Sono ancora viva però. Le sue parole non mi hanno toccata. Mike perfavore smettila di muoverti.》

Sì alzò di scatto, lo seguii.
《Basta Megan. Basta.》
《Basta cosa?》
《Basta questo Meg. Ogni volta che ti sto accanto e mi viene in mente lui che ti abbraccia o che... merda non farmelo dire.》
《Dillo, non sei tu quello coraggioso?》
《O lui, che ti scopa.. 》 urlò avvicinandosi, la sua vena sul collo si gonfiò e il suo viso diventò rosso.

《Ogni volta che ti sto accanto, Megan.. io ho paura di innamorarmi di te, ogni volta che ti sto accanto.》
Non risposi e iniziai a respirare più profondamente.
《Ogni volta che ti sto accanto ho paura di baciarti. Ho paura di dirti che mia madre è morta. Ho paura di dirti che non sono una brava persona. Ho paura di dirti che ho ucciso una persona. Ho paura di dirti che era il mio migliore amico. Ho paura di me stesso, quando ti sto accanto Meg.》

Lui aspettò che rispondessi, ma non risposi.
《Megan..》sì avvicinò lentamente.
《Mike, ti prego.》 appoggiai una mano sul suo volto.
Lui si allontanò e si sedette sulla sedia ormai rovinata.
Mi fermai ad osservarla e notai che era un pò come me.
Tutta rotta ma che ancora riusciva a reggere il peso di una persona.

《È stato un anno fa. Nel parcheggio di questo pub. Il mio migliore amico aveva dei debiti, credo, e forse anche io. Dei ragazzi, degli uomini non saprei, sono venuti qui e dopo un suo incontro stavamo andando a bere una birra, come tradizione.
Loro hanno iniziato a darci fastidio, noi non volevamo nulla da loro. Hanno tirato fuori delle pistole, e anche io. 
Ho sentito tre colpi e poi non ho visto più nulla.
Sono restato steso a terra per almeno mezz'ora prima di accorgermi che lui era già morto.》 una lacrima prese il sopravvento sul suo viso e lui si affrettò ad asciugarla.

《Non piango da un pò.》 rise tristemente.
《Mike non mi interessa ciò che hai fatto in passato. Non è stata colpa tua. Non era tua la pallottola. Non eri tu la pallottola. Quindi smettila di piangerti addosso. Mike guardami, ho tentato di uccidermi. Ma sono qui, sono con te. Ma se tu muori, muoio anche io.》 dissi metaforicamente.

《Megan era come un fratello.》 sembrò ferito dalle mie parole.
《Sarà sempre come un fratello. Ma lui non avrebbe voluto questo.》
Smise di parlare e non mi guardò finchè non gli accarezzai istintivamente i capelli.
Era ancora seduto e io in piedi dietro di lui.

《Megan.》 si alzò di scatto.
《Mike andiamo a casa.》
《Dormi da me?》
《Mike non andrebbe a finire bene.》
《Lo so, ma ti prego.》
Sbuffai e aspettai che uscisse dal camerino per andare nella mia auto.

《Perché sei arrivato prima tu di me?》chiesi una volta arrivata fuori al portone del palazzo.
《Perché sono stato più veloce.》 sorrise come uno scemo.

《Non puoi essere sia bella che veloce.》sì mise al mio fianco chiamando l'ascensore.
《Uno non sono bella e due sono veloce io.》 lo spinsi con la spalla.
《Uno sei bella e due sei una lumachina.》
《Smettila scemo.》 misi il broncio ed entrai.

Arrivammo al secondo piano e uscimmo entrambi.
Trovai un bigliettino sul tappeto fuori alla porta del mio appartamento.

Sono con Will, torno domani. Maya.

《Maya non è a casa.》
Lui annuì senza proferire parola, così aprii la porta e lo feci entrare per poi richiuderla.
《Guardiamo un film?》
Mike non rispose neanche questa volta, scrutò la casa,come se non ci fosse mai entrato, poi mi guardò.

《Micheal?》
《Cosa?》
《Guardiamo un film?》 richiesi per la seconda volta.
《Okay.》 annuì e mi venne incontro.
《Mike tutto bene?》 dissi quando lo vidi con lo sguardo perso verso il vuoto.

《Sì.》 rispose freddo.
《Non iniziare Mike.》
Lui non disse nulla e aspettò che il film incominciasse per sedersi sul divano, ad una distanza esagerata da me.

《Non mordo.》 dissi.
《Io sì, resta lontano.》 tornò a guardare la televisione.
《Non me ne frega un cazzo se mordi.》 mi avvicinai a lui.
《Megan no.》 quasi si alzò.
《Mike fidati di me. 》

Lui si rilassò e lasciò che appoggiassi la testa sulla sua spalla.
Mise il braccio dietro il mio capo è mi permise di appoggiarmi sul suo petto che andava su e giù violentemente.
《Calmati Mike. Sta calmo.》

Sembrava non avesse mai visto una donna.

《No, Megan, alzati. Megan alzati perfavore, alzati.》 disse dopo una ventina di minuti.
Mi alzai di scatto.
《Mike, Mike, calmati.》
《No, Megan.》 sì sollevò dal divano.

《Mike, guardami. Calmati, non è successo nulla Mike.》 lo seguii per la casa.
Lo abbracciai da dietro mentre con le braccia se ne stava appoggiato all'isola della cucina.

《Sta lontano da me!》 urlò voltandosi.
《No! Non ti sto lontano Mike.》
《Megan, cazzo sta lontano da me.》
《Micheal non starò lontano da te.》 dissi calmandomi.

Lui si avvicinò pericolosamente e iniziò a baciare ogni parte del mio collo, come per tastare la zona.
I miei piedi andarono istintivamente all'indietro verso il divano, e le mie mani verso i suoi fianchi.
Mi lasciai baciare, niente di più.
Quella sera mi lasciai baciare da Micheal John Bird, che aveva fatto di me una donna viva.

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