"A volte succedono cose che non si è preparati ad affrontare."
— Hunger Games《Possiamo parlare?》 mi alzai di scatto appena la vidi.
《No, non possiamo.》
Sua madre ci guardava, poi fermò lo sguardo su sua figlia.《Megan è venuto fin qui per te.》
《Poteva evitare.》
《Megan parliamone.》dissi agitato.
《Abbiamo parlato abbastanza, non credi?》
《Megan..》 la riprese Stella.
《Mamma basta, non ho intenzione di parlarti. Lasciatemi stare.》 corse su per le scale e si rifugiò nella sua camera.《Cazzo.. scusi.》 mi scusai subito per la parolaccia.
《Cosa è successo fra voi?》
《Abbiamo avuto una discussione.》
《Questo era chiaro.》
《Non le ho voluto dire una cosa, solo perchè non ritengo che debba saperla, forse è meglio che non lo sappia. Ma ora, lei non vuole neanche parlarmi, quindi non credo che... forse dovrei andarmene e lasciare che tutto si sistemi da solo. Ma mi sento così in colpa, forse perchè lei è riuscita a guarirmi e io le sto facendo solo più male. Devo andare via.》 Mi alzai dalla poltrona.《Non farlo..》
《Devo, stando qui peggiorerò solo le cose.》
《Non dovresti lasciarla così.》
《È per il suo bene, si fidi, stando con me si rovinerà.》
《Mike aspetta qui per qualche ora.》
《Preferisco uscire, tornerò, glielo prometto.》 le sorrisi e mi avviai verso l'uscita.《Mike.》 sentii chiamarmi.
《Mi dica.》
《Un anno fa lei non parlava neanche più. Non sapeva neanche cosa fosse l'amore.》 abbassai la testa e uscii definitivamente.Megan's pov
Salii nella mia camera e quasi rompevo tutto.
Mi sentivo vuota, svuotata, forse meglio.
Preferivo non provare emozioni, come un anno prima, come dopo la morte di mio padre e l'abbandono di Jason.Preferivo non sentire il male, sentirmi inutile, preferivo lasciarmi scivolare le cose addosso, o forse dentro.
Preferivo che i ricordi mi trafigessero, che mi facessero rivivere l'emozioni che avevo provato in quel momento.Preferivo guardare le foto e versare lacrime, che bruciavano gli occhi e rigavano le guance.
Preferivo quando la notte avevo gli incubi, mi svegliavo stendendomi di fianco a mia mamma e abbracciandola senza il bisogno di parlare.Quando non parlavo ma le persone capivano dai miei occhi che quella giornata era un no grande come l'universo.
Quando a parlare erano i miei gesti, i miei movimenti ovattati dal dolore.Mi guardai attorno e pensai che era meglio quando stavo peggio.
Quando i miei tagli erano l'unica cosa di cui vergognarsi.
Quando la morte di mio padre aveva portato compassione.
Quando l'abbandono di Jason aveva portato brutte voci, che mi avevano letteralmente obbligato a fuggire.A lasciare li il mio sogno di diventare una grande stilista frequentando l'università più ambita di tutta l'America, per chi volesse diventare una stilista.
Ho lasciato lì i miei ricordi, impressi nelle parete, fra le strade della città, sui marciapiedi, nelle panchine dei parchi, nel locale di Samuel.
Avevo impacchettato tutto per poi scordarmi ogni cosa.《Tesoro dovresti parlare con lui.》
Alzai la testa al cielo disperata e andai ad aprire la porta.
《È così difficile capire che non voglio?》Mia madre mi guardò, avevo pianto molto, lei lo capii, lo notò.
Allungò le braccia verso di me e mi costrinse ad abbracciarla.《Megan parla con quel ragazzo.》
《Non posso.》
《Puoi Megan, puoi. Hai superato tante cose, questa è una delle più piccole.》
《Lui...mi ha ferito mamma.》
《Perdonalo.》
《Non so neanche più cosa sia il perdono.》 mi sedetti sul letto e mi guardai i piedi.《Sì che lo sai, perchè hai sempre perdonato tutto. Tuo padre una volta ti comprò una bambola, ma tu volevi un'altra cosa. Sei stata arrabbiata con lui quasi due giorni. Lui continuava a chiederti scusa e tu niente, non volevi perdonarlo. Un giorno sei tornata da scuola e lui ti aveva portato a mangiare la pizza, l'hai perdonato così. Grazie ad una banale pizza. Tu sai cos'è il perdono. Lo sai nella tua ingenuità da bambina. Lo sai perchè sei tu Megan, perdoneresti anche chi ti ha strappato il cuore.》
Sorrisi al ricordo e mi alzai.
《Dov'è andato?》
《È uscito, ha detto che sarebbe tornato.》
《Okay, vado a cercarlo.》
《Questa è la mia ragazza.》Mi infilai rapidamente le scarpe e uscii di casa rapidamente, perlustrai quasi tutta la città.
Passai in ogni parco, in ogni bar, andai da Samuel, in ogni benzinaio.
Non vidi nè lui, nè la sua auto.Continuai a camminare, lo cercai ovunque, in ogni angolo di strada, in ogni posto più scuro, in ogni luogo più abbandonato.
Camminavo ormai da un'ora circa senza averlo ancora trovato.
Tornai a casa affranta e distrutta.Lo vidi, era appoggiato all'altalena fuori al pianerottolo, aveva la testa fra le mani e picchiettava sul pavimento con il piede.
Seguiva un ritmo veloce e andava a tempo con il mio cuore che in quel momento voleva uscirmi dal petto per andare ad abbracciare il suo.《Micheal..》 Lo chiamai quasi sussurrando.
《Eri qui..》 mi avvicinai a lui.
《Megan..》 Si alzò di scatto e si avvicinò a me.
《Mike aspetta.. dimmi prima chi era.》
Fece un lungo respiro, chiuse gli occhi e poi parlò.《Vernon, era Vernon.》
《Vernon?》
《Lui.》 sembrava quasi vergognarsi.
《Mentre combattevo ho sentito un sentimento strano Meg. Tipo l'odio. Davvero forte, non ho mai odiato nessuno io. Non sapevo neanche cosa si provasse. Mentre lo picchiavo, ecco mi è venuto in mente ciò che ti ha fatto e hanno dovuto fermare il combattimento.》《Mike perchè non me lo hai semplicemente detto?》
《Io non volevo ferirti.. ma tanto l'ho fatto ugualmente.》
《Vieni dentro?》Lui sollevò lo sguardo e raggiunse la mia mano per poi portarsela alla bocca e darle un leggero bacio.
《Allora entri?》
《Entro e non esco più.》
Sorrisi per la sua affermazione, pochi giorni prima gli avevo detto esattamente il contrario.Volevo che Mike facesse parte di me e della mia vita.
Volevo che lui vedesse come ero cresciuta, che sapesse di quando dopo la morte di mio padre smisi di parlare anche con il mio ego.
Volevo che sapesse che ero un disastro, che non sapevo cucinare o cucire.
Volevo che sapesse ogni minimo dettaglio di me, volevo che lo sapesse in quel momento.Perchè ormai era entrato e non poteva più uscire.
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Heaven Above
Romance《Sin dal primo momento che mi hai parlato confondevo il suono della tua voce con il rumore dei tuoi occhi. Fanno sempre un gran chiasso.[...] Mi mandi in palla, quando ti sto anche ad un metro di distanza mi agito, inizio a blaterare e faccio discor...