Ora

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"Tutto alla fine andrà bene, se non accade significa che non è ancora la fine."




《Vorrei farti conoscere la mia famiglia.》 disse mentre mi baciava il collo.
《Mike sei sicuro?》
《Sì, insomma io ho conosciuto tua mamma e quindi credo che tu debba conoscere mio padre e i miei fratelli.》

《Se è quello che vuoi va bene.》 gli sorrisi e gli diedi un bacio.
《A volte penso a mia mamma quando vedo la tua.》 confessò.
《Non fa più così male ricordarla.》 continuò.

《Com'è ricordarla?》
《Bellissimo.》 disse appoggiandosi sui gomiti.
《Sai non sapevo molte cose, forse lei me le avrebbe potute spiegare, o forse no. Fatto sta che ora inizio a conoscerle tutte. E credo che un pò sia merito tuo.》

《Non ho fatto nulla io.》
《Nulla? Lo ritieni nulla? Ritieni nulla che io non faccia più brutti sogni, o che io riesca a ricordarla senza spaccare qualcosa? O che io riesca a vivere senza rimorsi? Lo ritieni per caso nulla questo Megan?》
《È il minimo che potessi fare.》

《Odio quando non prendi i tuoi meriti.》
《Strano che qualcuno mi odi. Comunque, stasera ci sarà la festa di chiusura del locale, vestiti bene.》
《Mi sono mai vestito male?》
《Sì, tipo sempre.》 gli sorrisi fintamente e gli stampai un bacio.

《Megan.》
《Micheal.》
《Sei bella.》
《Non è vero, ma grazie.》
《Prego.》

Sì, mi sentivo decisamente bella.

Con i suoi occhi che mi guardavano, che mi facevano sentire importante, bella, apprezzata, amata.
Con i suoi occhi che ogni volta scatenavano nuove emozioni.

Con quegli occhi che dicevano tutto e all'improvviso non dicevano più niente.
Che ti facevano fare mille paranoie perchè non sapevi interpretarli.
Che appena vedevi un bagliore era quasi un miracolo.
Che quando vedevi quel bagliore era perchè guardava te.

E ti faceva sentire infinitamente bella.

E quando quel giorno mi disse che voleva farmi conoscere la sua famiglia un pò quel luccichio si era riacceso, avevo visto tutte le sfumature dei suoi occhi, ma quello mai, lo giuro.

Mi aveva chiesto di entrare nella sua vita, come io avevo fatto qualche giorno prima.
Mi aveva esplicitamente chiesto di far parte di lui, di essere parte integrante di lui.

Mi aveva fatto capire in mille modi che io importavo e che non ero un semplice souvenir.
Che non mi avrebbe mai appoggiato su una mensola, come per far vedere a tutti il proprio viaggio, quasi per vantarsene.

Non avrebbe mai detto quanto gli piacevo, non si sarebbe mai spinto così oltre. Ma lo si notava che quando mi guardava qualcosa cambiava, in me e in lui.
Che quel fuoco si riaccendeva come i suoi occhi quando suonava.

《Mike sei bello anche tu.》 iniziai a dargli tanti piccoli baci, lo accarezzai e mi stesi al suo fianco e in quel momento tutto era fermo.

《Mike io vado a fare...》 una ragazza entrò nella sua camera, indossava una gonna, corta, una magliettina fine.

《Tu devi essere la ragazza di Mike.》
《Sì, piacere Megan.》 mi alzai di scatto e le porsi la mano, provai a non far notare quanto in realtà fossi gelosa.

《Io sono Demi.》《Comunque Mike io vado a fare la spesa.》 disse per poi uscire.
《Cazzo è bellissima.》 dissi appena mi assicurai che fosse uscita.

《Niente di che.》
《Mike oddio è bellissima.》ripetei 《Vestiti e che cazzo.》
Lui rise e si infilò la maglia.
《Ti impedisco, ascoltami bene, ti impedisco di non indossare la maglia quando lei è in casa. Mi fido di te, ma ehi sei comunque un maschio.》

《Mi stai dicendo che sono uguale a tutti?》
《No sto dicendo che sei molto bello e dovresti evitare che qualcuna oltre a me ti veda senza maglia.》 lo baciai sulla guancia e uscii dalla camera.

《E ora dove stai andando?》mi seguii nel salotto.
《A disperarmi.》
《Scherzo tesoro, vado solo a scegliere quello che mi devo mettere stasera.》

《Vengo con te, devo approvarli.》 mi fece l'occhiolino e mi diede una pacca sul sedere.
《Che cazzo fai?! Mi hai fatto male.》 mi massaggiai il punto in cui mi aveva colpito.

《Come sei delicata!》 rise di me.

《Vaffanculo.》
《Sei anche fine.》
《Mike ti uccido.》
《E gentile.》
《Smettila subito.》
《E per niente aggressiva.》 continuò a  ridere entrando nel mio appartamento.

《Questo?》 gli proposi una gonna e una camicetta scollata.
《Meg hai letteralmente le tette di fuori.》 disse scompigliandosi i capelli.

《Mike ho provato tutto il mio guardaroba.》
《Prova anche quello di Maya.》
《Micheal John Bird puoi dirmi cosa devo fare con te?》
《Non lo so, prova qualcos'altro però. 》

《L'ultimo.》
Andai in bagno e misi l'ultimo outfit che mi mancava da proporgli e speravo gli andasse bene.
《Sei già migliorata, non ci voleva molto, visto?》
《Okay quindi indosso questo?》
《Sì, stai bene.》 disse con sincerità, o almeno a me sembrò così.

《Grazie a Dio ti sei deciso, altrimenti avrei deciso io.》
《Che minaccia.》
《Tra mezz'ora devo andare, mi trucco e corro, mi raggiungi lì?》

《Non hai bisogno di truccarti. Comunque sì ti raggiungo lì.》
《Vestiti bene, non farmi fare brutta figura.》
《Va bene amore.》
Stavo per chiudere la porta ma la riaprii.
《Ridillo》
《Cosa?》
《La frase che hai appena detto.》
《Vabene amore.》

《A stasera.》 chiusi la porta felicissima e andai a truccarmi.

Mentre mi truccavo pensai a mio padre, a lui piaceva guardarmi mentre mi truccavo.
L'aveva sempre ritenuta un'arte.
Spesso mi chiedeva come facessi a non tremare mentre mi mettevo l'eyeliner, chiamato da lui coi nomi più strambi.

Gli rispondevo che era semplicemente abitudine.
《Non bisogna mai abituarsi, se ti abitui significa che non sei cambiata.》 diceva e poi usciva dal bagno.

Per la prima volta lo ricordai e non avevo rabbia, non avevo paura, ero felice di ricordarlo, non faceva più tanto male.

Ero contenta che fosse con me, mi sarebbe sempre mancato, è certo, ma non mi sarebbe mai più passato dai ricordi.

Ai miei figli avrei parlato di lui sorridendo, forse prendendolo in giro.
Avrei usato le sue citazioni che mi avevano sempre aiutato in tutto.

A partire dal 《Sei sempre un pò piccola, anche se non te ne accorgi. Hai visto che mondo c'è al di fuori di te?》

Me lo diceva ogni qual volta avevo delle paranoie che non mi lasciavano dormire.

Oppure 《Stamattina sei bella, anche ieri lo eri, forse lo sarai per una vita intera.》 e mi faceva andare a scuola con un sorriso da ebete.

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