Marte

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Ti dirò un altro segreto
Se me ne dici prima uno tu
Miglioro solo se ti vedo
Se giri l'angolo ricado giù.

-MicheleMerlo


《Perchè non dovrei?》
《Perchè ti ama, lei fa parte di te ormai. Soffrirebbe troppo.》
《Tu che ne sai dell'amore? 》
《Ho amato tua madre come nessun'altra donna al mondo. Non amerò mai nessuna come ho amato lei.》
《Intanto stai con quella donna, com'è che si chiama? Madalena?》
《Lei non è tua madre, non le darò lo stesso amore che ho condiviso con la mamma. Mike non è colpa di nessuno. Sono cose che accadono.》
《Accadono? L'hai fatto accadere tu papà, tu.》
《No Mike. Non puoi darmi questa colpa.》
《Hai rovinato la nostra famiglia.》
《Sai che non sono stato io quindi smettila di dire scemenze.》

《E chi è stato?》
《 Quando te ne sei andato, quando non rispondevi alle chiamate, quando non ti importava se tua sorella si era rotta un braccio. Ti sei mai chiesto perchè non balla più? È malata Micheal, e tu non eri qui. Eri lì, in quell'appartamento a fregartene. Cosa risolveresti scappando ancora eh Mike? Ci hai mai pensato? Sei come tua madre.》
《È malata?》 mi allarmai.
《Hai lasciato troppe cose in sospeso qui Micheal John.》 si grattò la fronte.
《Posso rimediare papà.》
《Non puoi. E un'ultima cosa, se la lasci vai via di qui, chiaro?》
《Non posso? Cosa significa che non posso?》
《Che è tardi ora. Micheal ascoltami figliolo, non so cosa tu abbia passato ma qui le cose non sono andate bene. Tua sorella dopo la morte della mamma ha smesso di mangiare ed è caduta in una specie di depressione, ancora oggi prova ad uscirne, non riesce più a ballare. A volte la notte inizia ad urlare. Lorenzo ha paura, ha paura di lei, non lo vedi nei suoi occhi? Mike resta qui, resta qui con lei. Megan le fa bene. Non la vedevo così felice da molto.》

《È colpa mia.》dissi.
《La sua malattia non è colpa tua, sarà colpa tua se sai che puoi curarla e non l'aiuti.》
《Resto qui.. con Megan》 mi sedetti di nuovo sul letto.
《Grazie Mike, grazie.》
《È mia sorella, non lo faccio per te.》
《Mike non tratterò Madeline come tua madre, mai. Amavo tua mamma, amo tua mamma. Nessuno può sostituirla, ma dobbiamo andare avanti, lei vorrebbe questo.》
Annuii e aspettai che uscisse dalla mia camera.
Guardai il muro e lo fissai per qualche minuto.

《Mike..》 mi sentii scuotere.
《Ehy Mike sono le sette di sera.》
Aprii lentamente gli occhi, quanto avevo dormito?
《Ehy piccola.》 la presi e la feci stendere al mio fianco per poi stringerla a me.
《Tutto okay?》
《Sì, mi sei solo mancata.》
《Sono stata via poco. Quando sono tornata dormivi.》 si mise a sedere sul letto.
《Hai tagliato i capelli.》 osservai.
《Sì, tua sorella mi ha persuaso.》

Quando nominò mia sorella mi venne in mente il discorso sulla sua malattia.
Megan era la sua unica cura.
《Meg, mia sorella è malata. Non ho capito di cosa, ma sembra che tu la stia aiutando molto.》 confessai.
《Io?》
《Avrai qualche potere sui Bird.》
《Oh sì ne sono certa.》legò le mani dietro al mio collo.
《Su di me funziona, sicuramente anche su mia sorella.》
《Onorata.》 sorrise e mi sembrò di essere su un altro pianeta.

《Quanto sei bella.》dissi facendola arrossire.
《Non è vero.》
《Sì che sei bella.》
《Micheal smettila..》 si allontanò.
《Ti ho fatto un complimento. 》 osservai.
《Oddio mio..》 si appoggiò al comò.
《Cosa succede?》
《Niente, scusa... scusami, oddio..》 si mise le mani sulla fronte.
《È tutto okay?》
《Sì, è solo che.. non lo so mi è girata la testa e.. mi è venuta in mente una cosa e.. è tutto okay.. sì.》
《Cosa ti è venuto in mente?》
《Un ricordo lontano.》
Mi limatai ad annuire per non indagare troppo, non volevo pressarla.

《Va bene, tranquilla.》
Lei si sedette di nuovo di fianco a me.
《Scusa Mike, forse te ne parlerò un giorno.》
Le accarezzai la mano e la guardai mentre mi sorrideva debole.
《Non ce n'è bisogno.》
《Questa sera usciamo?》 chiesi.
《Certo.》 mi diede un bacio.

Mi infilai la camicia e la guardai mentre entrava in camera in accappatoio.
《Quanto dovrò aspettare prima che tu sia pronta?》
《Mezz'ora.》 disse mentre mi abbottonava la camicia.
《Giuro che mi viene voglia di non uscire vedendoti così.》 le baciai il collo.
《Mike..》 rise.
《Non scherzo, giuro piccola..》 l'abbracciai, anche se l'asciugamano che l'avvolgeva era bagnato.
《Ti bagni tutto così.》
《Un motivo in più per togliermi la camicia.》
《Mi devo preparare.》 mi diede un lungo bacio e poi mi invitò ad uscire.

Andai nel salotto dove vidi mia sorella parlare al telefono.
《Con chi parli?》
《Con una mia amica.》 staccò.
《Che si chiama?》
《Anastasia..》
Mi sedetti sul divano e l'abbracciai.
《Mi sei mancata.》 affermai facendole mettere la testa sulle mie gambe.
Le iniziai ad accarezzare i capelli.
《Non riesco più a ballare.》mi confessò.
《Riuscirai a farlo.》
《Non credo.》 mi guardò.
《Sì che ci riuscirai, fidati Sara.》
《Dovete uscire?》
《Sì..》
《Sono felice per te.》 si sollevò e mi abbracciò.

Il nostro rapporto era così, sapevamo dirci tutto e a volte stavamo zitti per capirci.
Ci guardavamo e capivamo che non eravamo soli, provavamo le stesse emozioni.
Ad entrambi mancava qualcosa.
Ad entrambi mancava qualcuno.
Eravamo sempre in sintonia, litigavamo poco.
Forse quasi mai, ecco una cosa di cui potrò sempre vantarmi, mia sorella.
Lei era bellissima, aveva dei lunghi capelli marroni e gli occhi verdi, come mio padre, era alta e magra, amava la danza moderna e anche la classica.
Era la più brava fra tutte le sue compagne, per me.
Sembrava un pò Marte.
Rosso, l'unico pianeta rosso, con l'aria sottile che cambia sempre le distanze dalla terra.
Che danza con il sole e la terra, il quarto pianeta del sistema solare.
Come Marte aveva delle parti scure, delle scoperte, che cambiavano con il tempo.

《Sono pronta.》 sentii Megan distrarmi dai miei pensieri.
《Wow.》 la guardai mentre scendeva le scale.
Aveva una tutina rossa, le scarpe da ginnastica bianche e i capelli legati in alto.

Anche lei era un pò Marte.

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