# capitolo 20;

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                     ‘’ Le cose non dette fanno più male di quelle dette ;’’

La testa mi fa male , la casa gira con me e io non capisco cosa diavolo sia successo con me. C’è troppo silenzio dentro questa casa. Dove diavolo sono tutti. 

A parte Harry che è in camera mia , che dorme come un maiale. Porco cazzo non capisco il motivo perché la casa è così diversa. 

Mi guardo intorno è non sono a casa mia. Dove diavolo sono. 

Delle fottute foto di Waliyha sul comodino vicino alla tv mi attira l’attenzione. Che cazzo ci faccio a casa sua o meglio che ci faccio io e Harry qui?

‘’ Sono al lavoro , le cose le trovate negli armadi . Buona giornata e fate i bravi. Waliyha’’ Ecco , adesso mi tocca stare anche qui. 

Se venisse il padre non saprei se ammazzarlo prima che dicesse una parola o ascoltarlo e poi farlo veramente. Tanto in questo quartiere non se ne renderebbe conto nessuno. E’ così fottutamente silenzioso , tranquillo e triste. 

Ci sono quelle poche casa , di un fottuto colore panna o qualcosa di simile . Con dei giardini tristi , senza un cazzo di fiore o qualcosa del genere. 

Essendo autunno capirei anche ma secondo me neanche d’estate non c’è anima viva di qua. Neanche un fottuto cane , anche se ci scommetto che ieri sera avevo sentito un cane o un gatto o qualsiasi animale vivente fosse. Mi ha anche creato un fottuto mal di testa pensare. Quindi , vado in cucina e cerco di prepararmi del caffè. Ne ho fottutamente bisogno.

La sua casa o appartamento o quello che è , ha qualcosa di diverso dalle altre casa. Forse non è così grande e spaziosa come me l’ha immaginavo.

Non ci sono così tanta roba intorno che ti viene il mal ti testa. O troppi colori. E’ qualcosa di semplice il suo stile e mi piace. Ha dei bei gusti anche nella roba per la cucina. Non cose molto vecchie ne nuove. Normali.

Ammiro con attenzione ogni minima cosa che c’è qui dentro. Non so come , non so da dove ma mi piacerebbe che Waliyha mi aiutasse in un futuro molto lontano o presto di arredare la mia casa , appartamento , stanza , buco o quello che sarà . Mi piacciono i suoi gusti.

Sono le undici e trentaquattro minuti. Harry e Zayn dormono ancora e io non vorrei svegliarli. Mi sento stanca , ma il caffè sta facendo effetto e io sto a fare avanti e indietro con il telecomando per cercare un fottuto programma che mi va bene. Ma di domenica non trovi mai un fottuto cazzo di niente . 

Sono accoccolata sul divano marrone del piccolo salotto , la giacca di Zayn , Harry e mia sono buttate sulla poltrona. Quindi , un fottuto stereo grigio vecchio mi attira l’attenzione. Premo play e la voce di Michael Bublè riempisce il silenzio nel salotto. 

Sorrido canticchiando qualche nota e ricordarmi il momento in cui io ho cantato al concorso per la prima volta davanti ad un pubblico. Davanti ad occhi sconosciuti e conosciuti . Davanti a persone che mi odiavano e che piacevo. 

La sorellastra del mio migliore amico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora