Ero sempre quella di troppo
Ogni giorno ero sulle scalinate di scuola a guardare gli altri giocare , felici
Ricordo che spesso piangevo e le maestre mi ignoravano
"Siamo già in troppi"
"Tu non puoi giocare con noi"
"Non ti vogliamo"
"Non sai come si gioca , quindi non puoi giocare"
"Vattene"
"Rovino sempre il gioco tu"
"Una sfigata come te non può giocare con noi"
"E tu hai il coraggio di chiederci se vuoi giocare con noi ?"
"Ma chi ti vuole ?! Alza il culo e vattene"
Anno dopo anno le offese erano sempre di più
Giorno dopo giorno erano sempre più pesanti
Ora dopo ora mi sentivo sempre più fuori dal mondo , sempre più sola
Non ricordo giorno in cui non fossi stata umiliata o presa in giro a parole .. o su fogli che attaccavano sui muri di scuola con frasi obbrobriose
Non ricordo giorno in cui non piangevo
Non ricordo di essere stata felice almeno un giorno , un ora o un istante
Nella mia testa ho in mente solo le urla ,
i pianti
la voglia di sparire dal mondo
il sentirsi di troppo
essere sempre esclusa
Qualsiasi cosa succedesse , io ero lì
su quegli scalini ,
a guardare il mondo andare avanti senza di me
Non parlavo mai
Appena aprivo bocca volavano offese
"Ma parli sempre"
"Oh ma stai zitta"
"Non me ne frega niente"
"Non ti ascolta nessuno"
"Sei noiosa"
"Scusa ma non ci voglio stare con te , vado dagli altri"
Era un rifiuto dopo l'altro
E a volte non si limitavano alle parole
Mi accerchiavano e iniziavano a spingermi da tutte le parti
Mi tiravano i capelli
Calci
Sgambetti
Risate
Tante risate
Mentre io piangevo perché non sapevo fare altro
Non avevo il coraggio di parlare
Preferivo subire invece di fare qualcosa
Le offese
Gli schiaffi
Le urla
Le spinte
Le cadute
Le prese in giro
Erano tutte sotto gli occhi delle maestre
E non hanno mai detto o fatto qualcosa
Non sapevo nemmeno cosa fosse l'amicizia , ma la desideravo tanto ...
Desideravo giocare con loro
Scherzare
Stare tranquilla
E invece no
Era chiedere troppo
Qualsiasi mio gesto veniva deriso o criticato
Alle interrogazioni appena sbagliavo qualcosa tutto ridevano
Le verifiche quando prendevo voti alti mi prendevano il foglio e dicevano che avevo copiato
Mi sentivo giudicata da chiunque
Non avevo via d'uscita
Mi sentivo davvero uno schifo
Nonostante ciò , non dissi mai niente ai miei
"Fragola -soprannome che mi dice mia madre tuttora- Come è andata a scuola ?"
Ed io
Con il mio solito sorriso finto
"Bene mamma ... oggi è andata bene come al solito"
Spesso tornavo a casa con devi lividi
O con le giacche rovinate di cancellina liquida o di scarabocchi
Gli occhiali erano sempre rotti
Mi inventavo scuse di ogni tipo
Non potevo dire la verità a causa delle loro continue minacce
A casa non ne parlavo
Non sapevo cosa fosse il bullismo
E non riesco a definirlo tale
Io ero debole
Ma loro erano stronzi , inutilmente
Mi facevo sempre gli affari miei , e tutto ciò che desideravo era giocare un po'
Rare volte giocavo
E ciò che ricordo .. è che a me spettava sempre il ruolo più stupido e infimo
"Se vuoi giocare , questo è il tuo ruolo"
Stavo zitta e mi tenevo stretta pure quel poco che dovevo fare
Ma del resto ero sempre lì , su quei gradini
Ricordo quando la maestra chiamava la classe ed io ero sempre la prima ad entrare
Mi dicevano che facevo la leccaculo
Che stavo zitta solo per andare bene alla maestra
Ma non era così
Erano loro che non mi hanno mai lasciata essere come loro e riflettendoci..
Lo hanno fatto per paura
Ora queste persone in stazione mi guardano ancora dall'alto in basso
Parlano e mi guardano
Ma io fisso l'infinito e non mi fermo
Sono anni che convivo con tutto questo e non mi cambia nulla
Cerco sempre di conoscere persone mature , di cui io possa fidarmi ...
Ma trovo che sia un'impresa
Una mia compagna di classe me lo dice ogni giorno : "Troppe maschere , qui nessuno è se stesso , ti vogliono , ma non nella loro vita , ti prendono e appena diventi un peso per loro , ti lasciano lì , sola , non gliene frega niente di te , devi combattere da sola e devi farcela , non devi appoggiarti a nessuno perché si sposta , tu cadi"
...
Ogni tanto cambiare gioca a proprio favore
Non è scritto da nessuna parte che cambiare sia sbagliato
Non è riportato su nessuna rivista di alta moda che ispirasi a qualcuno o a qualcosa equivale a copiare
Cambiare non è mai stato sbagliato
Necessitiamo in continuazione di cambiare
Ogni giorno cambiamo vestisti
Scarpe
Modo di essere
con minor frequenza cambiamo colore di capelli
e tutto il resto che come dico sempre ..è soggettivo
Spesso mi sento dire che sono cambiata
Sono più cattiva
Fredda
Distaccata
All'inizio rispondevo con la solita frase "quando ti trattano male , senti di non porterò fidare di nessuno"
Riflettei e mi resi conto che era vero solo in parte
Perché io non sono cambiata
Mi sono lasciata cambiare
E non c'è cosa più sbagliata
Da quel giorno mi sto impegnando moltissimo per tornare come ero
Non ero diventata una ragazza "splendida" ed io ... non ho mai puntato alla perfezione ma faccio sempre in modo che la maggior parte della gente abbia stima di me .
Dovete cambiare per voi stessi
Non per gli altri
...
~Marco
Apro gli occhi
È mattino
Cerco di mettere a fuoco e capire dove sono
Un istante dopo mi ricordo tutto
Come un fulmine a ciel sereno
Le mie braccia tengono stretto Natasha , priva di vestiti , priva di paura ...
Il suo respiro è profondo
Il suo cuore batte , lento
La camera sa di lei
Le appoggio una mano sul petto e la stringo forte a me
Lei mi prende per mano
Le da un bacio
"Buongiorno Marco .." dice con tono molto pacato
Le bacio il collo e glielo mordo
Mi appoggio a lei
"Buongiorno amore"
Si alza dal letto
"Vado a farmi la doccia .. vieni ?"
Mi ha sorpreso questa sua domanda ma non esito un secondo
Mi prende per mano e mi porta dentro alla vasca con lei
La schiuma
Le bolle
Le rose
Lei ...
Appoggiata a me
Non resisto a baciarla tutta
Si alza
Le metto nell'accappatoio
Le asciugo i capelli e glieli pettino con cura
Lei poi fa stesso con me
Mi stendo sul letto
Vedo scomparire le sue curve sotto una felpa Stone I. e Jeans neri strappati ...
"Come mai mi guardi ?"
"Perché hai accettato di sfilare ..? Tu spesso ti vergogni di mostrare il tuo corpo?"
Lei mi guarda
"È un occasione per affrontare tutto questo , saltarne fuori e magari , trovo autostima ..."
Non la vedo convinta
"Ne sei sicura ?"
Lei va davanti allo specchio e si guarda attentamente
Si appoggia al muro con la testa bassa
"No.. guarda qua che schifo .."
"Smettila Natasha , te lo hanno detto persino quelli dell'atelier : sei perfetta"
"Perché non riesco a vedermi come mi vedete voi .."
"Fino a un anno fa eri circondata da persone che non capivano niente di te .. lo stress ti causava gonfiore e ti faceva mangiare molto ... ma ora guardati , hai perso 15 kg , hai le tue forme , le tue curve ... sei bellissima"
La abbraccio da dietro
"Guardati-aggiungo-guardati nessuna è come te"
Lei guarda le mie mani scendere dai fianchi sempre più giù
Fino a terra
Le bacio le gambe e un po' più su
Lungo la schiena Fino al collo
Si gira
Mi bacia abbracciandomi
Sta in punta di piedi tenendosi stretta a me
È dolcissima
Sembra non voglia più staccarsi da me
La prendo in braccio e la lascio cadere sul letto
Le mie mani si dileguano sotto il nero di quella felpa
La accarezzo
Le ride perché percepisce un pizzico di solletico
Il suo sorriso mi scalda il cuore
È bellissima
E appartiene a me
Le continua a baciarmi
Mi toglie il fiato
Mi scende una lacrima sul suo petto
"Perché piangi..?"
Mi chiede con un viso sorpreso
"Mi sei mancata così tanto .. temevo di non ritrovarti mai più .."
"Mi hai ritrovata invece , quindi non piangere , sono qui ora"
Mi appoggio alla sua spalla e non mi trattengo
La felicità di riaverla tra le mie braccia è troppo grande
...
È pomeriggio
Sono in appartamento e aspetto che Natasha torni dall'atelier
Vorrei farle una sorpresa ma non so cosa fare ...
Poi improvvisamente mi viene un idea che lei gradirà sicuro
Chiudo la camera ed esco a cercare l'occorrente ...
~Natasha
Sto indossando tutti i capi per controllarne la vestibilità
Uno più bello dell'altro
Una ragazza si avvicina
Non l'ho mai vista qui
"Come fa?"
Mi chiede
"A fare cosa ?"
Le mi guarda sorridendo
"Ad essere così .. così spontanea e determinata"
Con faccia sbalordita la guardo
"Credo proprio che siano gli aggettivi che mi si addicono meno sai ?"
"No no , si sbaglia signorina , l'ho sentita parlare con il direttore ieri : ha fatto un discorso stupendo e mi volevo congratulare con lei ..."
La interrompo
"Ti prego .. non darmi del lei .. non mi piace , sei anche più grande di me"
Lei sorride
"Non più di tanto , ho 17 anni e tu 15 . Comunque , volevo chiederti come fai essere sempre così sincera e spontanea, io sono anni che lavoro qui ma ancora non ci sono riuscita"
"In realtà non lo so nemmeno noi sai ?
Quello che tu vedi bello in me , io lo vedo come la cosa più brutta al mondo , ma nonostante ciò amo che le altre persone possano sentirsi belle anche per me , che dopo 15 anni , ancora non mi piaccio ..."
"Solo perché hai le gambe muscolose non significa che tu sia grassa .. anzi, guardati"
Prende il cellulare e mi fa vedere una foto che mi scattó di nascosto
È una foto bellissima e sembro bella anche io ...
Le restituisco il telefono
"Ci lavoro ogni giorno , ci dedico 24h al giorno ma torno sempre da capo .. e ho un vizio orribile : cerco i difetti . Non guardo mai se ho qualcosa di bello , cerco solo le imperfezioni così da diventare io stessa un totale errore per me .. non devi diventare come me .
Ho sfilato una volta soltanto prima di questa .. e trovo che il segreto sia distinguersi : perché devi guardare l'infinito ? Le telecamere ?
Tu sei lì e sfili per le persone , non per essere fotografata . Esci , sali sulla passerella e sorridi , fregatene"
Lei storce lo sguardo
"Perché dici di sorridere se sei tu la prima a non farlo ?"
Chino il capo
Mi giro verso lo specchio e faccio specchiare anche lei
"La gente non deve essere come me , e intendo anche te . Tu devi essere tu , non ti deve importare di niente"
"Ma dici cose che poi sei la prima a non fare , è un controsenso"
Sorrido
"Io dico agli altri , parole che loro non mi hanno mai detto e che sentirmi dire ogni tanto non mi avrebbe resa così ..."
"Ma.."
"Ora basta -sorrido- ti ho già dato le mie motivazioni ... e non mi piace parlare di me , perdonami"
"Scusami tu.."
Prima di uscire la fermo
"Come ti chiami ?"
"Il mio nome..è Kira"
"Ci vediamo alla sfilata , Kira"
Lei sorride felice e se ne va
Mi riguardo allo specchio e penso alle sue parole .. a quelle di Marco e sua madre ...
Devo smettere di cercare solo i difetti in me, devo smetterla seriamente ..
...
Sto tornando all'hotel
Davanti alla porta trovo due candele ai lati
Apro la porta
una striscia di petali rossi porta al bagno e poi al letto
Sul pavimento del bagno , buio, ci sono candeline accese e una lettera
"Tavolo 15..
la luna non si fa spegnere da comunissime stelle"
Pensai subito al numero ,
Sicuramente non è scelto a caso
Il numero 15 mi ricorda il primo giorno in cui lo conobbi
E quella frase ...
Fu il primo complimento che mi fece
Come dimenticarlo ?
Esco dal bagno e seguo la scia di petali
Porta sul letto
Trovo una scatola enorme con un fiocco bellissimo , in pizzo nero
Lo apro e trovo un altro biglietto
"Cerca e trova chi sei veramente.."
Dentro alla scatola c'è un abito bianco
Spalle scoperte a fasce che abbracciano il corpo
Aderente ma non troppo
Un collier di diamanti completa tutto
È un abito bellissimo
Non ho mai indossato un genere di abito così .. candido
Il tessuto è morbido
Abbraccia il corpo delicatamente
Trovo che questo abito descriva Marco in un modo particolare
Le scarpe però le decido io ..
Stivali neri .. Loboutin
Scendo al ristorante
Appena il Maitre mi vede , un uomo sulla 50antina ma con sguardo sorridente , corre verso di me
"Signorina , prego mi segua"
"La ringrazio molto"
"Ma non deve cara , eccoci qua... questo giovanotto ha fatto preparare un tavolo particolare solo per lei... ma ora non deve sedersi, le consiglio di andare sul balconcino , è lì che l'aspetta"
"Grazie ancora davvero"
Gli lascio una mancia per ringraziarlo dell immensa gentilezza
Esco
Un cuore di candele illumina il terreno
All'interno vi è Marco con un mazzo di rose rosse .. bellissime
"Tu sei pazzo .."
Dico sorridendo
Lui mi prende per i fianchi e mi bacia senza lasciarmi più
"Eh si Nati , hai proprio ragione , ho perso la testa ... ma l'ho persa per te e ne è valsa la pena"
Il suo sorriso mi scalda il cuore
Poteva avere chiunque
Ma ha scelto me
Nonostante tutto
Ha scelto me
"Vuole cenare in mia compagnia ?"
"Con molto piacere"
Lo prendo per mano ed entriamo
...
La cena è stata ottima
Marco mi porta in piazza
Un viandante suona la fisarmonica
Un altro il violino
"Mi concede questo ballo incantevole signorina ?"
Mi inchino
"Certo che si"
Io non so ballare
Ma poco me ne importa
Si sta impegnando a farsi perdonare
E mi sta facendo sentire bene
Finalmente sto di nuovo bene
Le note del violino ci guidano
Quelle della fisarmonica ci fanno muovere
Le stelle brillano
In piazza ormai ci siamo solo noi
La musica termina
Un inchino e mi bacia la mano
"La ringrazio per aver passato la serata con me mia signora .. la amo più di qualsiasi altra cosa"
Mi prende in braccio
"I tacchi le avranno fatto sentire male si piedi ... lasci che l'accompagni io in camera ..."
Io mi appoggio a lui
Quasi mi addormento
Apro gli occhi e sono in camera
"Tesoro , cambiati ... starai più comoda"
Mi strucco accuratamente
Slego i capelli
Richiudo il vestito nella scatola
Resto senza reggiseno , di notte dormo meglio senza
Resto coperta dalla solita maglia
Mi stendo sul letto
Marco mi accarezza il corpo
Ferma la sua mano sul petto
Poi ricomincia ad accarezzarmi
"Sei bellissima... non importa che ti trucchi , che ti vesti firmata ... non devi nasconderti dietro queste maschere , preghi sempre che la gente noti le marche dei vestiti e non badi a te ...
Eppure io non ci ho mai fatto caso
Io quando ti guardo , vedo una ragazza ... vedo la mia ragazza"
Passiamo la notte tra baci e coccole
Le sue mani tra i miei capelli
Mi abbraccia forte a se ed io non ho più paura di niente
Il mondo attorno si spegne
Ma i nostri cuori battono ancora
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Natasha
RomanceCapelli mori, occhi scuri, l'adolescenza pesa sul suo viso, ma la sua vita svolta completamente davanti le porte del nuovo liceo