Inforco i miei occhiali da sole ed esco dall'istituto. Inizio a camminare notando un insolito via vai nella città. "Ehi, scusami" mi ferma un ragazzo. "Sai dove posso trovare il negozio di Pierre Malcolm?" mi chiede poi. Indossa una maglietta nera a mezze maniche attillata, che risalta i suoi muscoli tonici e dei pantaloni mimetici. "Sì, è sulla mia strada, puoi venire con me" dico iniziando a camminare. Lui mi segue subito. "Piacere mi chiamo Tobias" dice il ragazzo porgendomi la mano. È sicuramente un soldato, dai capelli biondi con gli occhi azzurri. Gli stringo la mano. "Mi chiamo Emily. Allora come mai vai da Pierre?" chiedo guardando la strada. "Mi hanno detto che devo andare a prendere un pacco da lui...comunque sei molto gentile ad accompagnarmi." dice lui mettendosi le mani in tasca. "Ma no tranquillo è di strada, come ho detto" rispondo facendo spallucce. "Ci abiti da tanto qui?" chiede lui guardandosi intorno. "Sì ci abito da tutta la vita. È una città strana, ma dopo un po' non ne puoi più fare a meno" rispondo io. Lui si limita ad annuire. "Per quanto starete qui?" chiedo cercando di captare qualche informazione utile. "Beh sicuramente fino alla fine della guerra quindi non saprei dirti" dice lui osservandomi intensamente. Inizio a sentirmi un po' a disagio ma per fortuna riesco a vedere il negozio di Pierre. "Oh è quello il negozio" dico mentre indico il negozio gesticolando. "Grazie mille Emily, ma visto che sei stata così gentile stasera usciresti con me per farmi vedere meglio la città?" mi chiede lui un po' imbarazzato. "Uhm va bene" rispondo io un po' titubante. "Facciamo che ci vediamo qui davanti alle 8:00?" chiede lui porgendomi una mano. "Boh va bene, a dopo" dico stringendola. Fatto ciò mi rimetto sulla mia strada.
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Ho appena finito di fare la doccia e inizio a prepararmi. Mi metto dei jeans strappati con un maglione rosso. Lascio i capelli cadere dolcemente sulle mie spalle mentre metto un filo di mascara e un rossetto opaco. In una borsa metto il mio cellulare, le mie chiavi di casa e il mio portafoglio. Fatto ciò esco di casa e inizio ad andare verso il negozio di Pierre. Quando arrivo lo trovo già lì, ad aspettarmi. Appena mi vede spalanca gli occhi esclama: "Mio Dio Emily! Sei uno schianto!". Arrossisco visibilmente mentre ringrazio per il complimento. "Vogliamo andare?" chiedo iniziando a camminare. Lo porto in un ristorante del luogo, del quale conosco il proprietario. Ci fanno sedere ad un tavolo per due. Devo dire che è estremamente dolce, infatti, mi rivolge solo complimenti. Alla faccia di Alex... "Allora parlami un po' di te" dice lui per intavolare un discorso. "Beh che dire, sono orfana di madre, ho un migliore amico che si chiama Ivan, sono una cacciatrice e una guerriera del branco, e, se non l'hai ancora notato, sono una ragazza." aggiungo alla fine per metterla un po' sul ridere. Infatti lui, all'ultima informazione, inizia a ridere e la sua risata contagia pure me. "Ora raccontami qualcosa su di te" chiedo curiosa. "Allora mi chiamo Tobias, vengo da un posto molto lontano, infatti per venire qua ci abbiamo messo 6 giorni, ho una bella famiglia, ancora tutti i vivi si spera, ho una sorella più piccola che è vivace e gentile, mi piacciono i film e, ovviamente, sono un soldato" mi fa una breve presentazione mentre che gesticola con la forchetta. A quelle informazioni, soprattutto la sorella, sorrido malinconica, visto che io non potrò mai avere una sorella o un fratello. "Beh dai non rattristarti su con la vita, non pensare a quello che non hai più." dice non appena nota quel sorriso strano. "Hai già trovato il tuo compagno?" mi chiede guardandomi curioso con uno strano sorriso sulle labbra. "No, sto ancora cercando" rispondo, omettendo la parte di Alex. "Tu invece?" chiedo di rimando. "Nada la sto cercando disperatamente, ma ancora non l'ho trovata. Se l'avessi trovata sarebbe qui con me o forse non sarei partito. Ovviamente sono ottimista, penso che la troverò. Per adesso penso di spassarmela e di stare in bella compagnia" dice scuotendo scherzosamente la testa. Ci portano i nostri piatti e lui inizia subito a mangiare. "Mio Dio è la cosa più buona che abbia mai sentito" dice lui informandomi di questa bellissima notizia. "Eh lo so, sono i migliori" rispondo io addentando un pezzo della mia carne. Il resto della cena passa tra le risate e ora stiamo discutendo da un po' perché è ora di pagare il conto. "Non ci sono discussioni pago io!" dice lui deciso. "Eh no" rispondo io. "Emily insisto. Soprattutto perché sei stata gentile con me oggi e perché mi hai fatto stare in buona compagnia" insiste lui. Alla fine, stanca di litigare, annuisco e basta. Usciamo poi dal ristorante e mi dice: "Dai ti accompagno a casa. Non è sicuro per una giovane donzella come te andare in giro da sola a quest'ora". "Non ce n'è bisognon ma va bene" ribatto io. Insieme iniziamo a camminare verso casa mia e io per la stanchezza mi aggrappo al suo braccio. Durante tutto il tragitto siamo stati zitti ascoltando i rumori della notte. Finalmente arriviamo a casa mia e metto davanti alla porta per poi girarmi verso di lui. "Grazie sono stata bene stasera, non mi divertivo così da tempo" dico sorridendo. Apro intanto la porta di casa mentre lui mi risponde: "Prego. C'è qualcuno in casa?". Gli rispondo di no. Poi quello che è successo dopo non me lo sarei mai aspettata.
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We are one
WerewolfMi giro indietro. Mi stanno ancora inseguendo, anzi, sono ancora più vicini. Inciampo e so che per me non c'è scampo. Maledetti lupi del Sud, penso. Mi accerchiano e uno si avvicina con un bastone di legno. 'Ti amo' penso attraverso il collegamento...