23.

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Sento qualcosa muoversi e apro gli occhi. Mi ritrovo in un lettino d'ospedale. Ho un terribile mal di testa e non mi ricordo niente. I miei occhi scattano subito sulla figura che è appoggiato a me e, per un attimo, penso sia una di quelle ragazze da una botta e via. Ma poi realizzo che è la mia Emily. Come se avesse sentito che io fossi sveglio, lei gira la testa verso di me. Ha gli occhi rossi e delle profonde occhiaie. "Ehi" sussurro io. "Ce l'hai fatta alla fine" dice lei iniziando a sorridere. "Sai che cosa è successo?" chiedo cercando di tirarmi su. Però mi blocco alla mano di Emily che mi dice di stare fermo. "Sei stato ferito in campo di battaglia e ti hanno portato qui in elicottero con altri. Io e tua madre siamo corse subito e mi hanno fatto entrare qui. Eri ridotto malissimo. Dicevano che eri tra la vita e la morte e che l'unica cosa che potevo fare era stare qui ed aiutarti a vivere. Non sono di sicura di che cosa ho fatto ma l'importante è che tu sia vivo" dice lei disegnando cerchietti nell'unica parte del mio torace che non mi fa male. "Mi hai fatto prendere un colpo pezzo di schifo" scherza lei dandomi un leggero pugnetto nel punto non dolorante. "Ehi non l'ho mica deciso io" dico ridendo anche se mi fa più male che bene. "Adesso dormi e riprenditi, che non voglio stare qui ancora a lungo. Prima ti rimetti, prima posso uscire" dice lei alzandosi. Sento immediatamente la sua mancanza e là dove lei era appoggiata sento un freddo tremendo. "Dove vai?" chiedo curioso. "Vado a chiamare i tuoi, sono in ansia per te" risponde semplicemente lei. A quelle parole non faccio che sorridere. Però prima che lei esca dalla stanza la fermo. "Emily" dico. Lei si gira e mi invita con gli occhi a continuare. "Grazie" la ringrazio. Lei annuisce ed esce dalla stanza.
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Emily's pov
Esco fuori dalla stanza e vado verso la sala d'attesa. Appena entro nella sala tutti gli sguardi dei presenti si rivolgono verso di me. "È cosciente" informo. Tutti tirano un sospiro di sollievo e vedo la gioia nei loro occhi. "Alpha se vuole può andare a vederlo". In tutta risposta l'Alpha mi fa un cenno riconoscente prendendo per mano sua moglie. Escono della stanza velocemente. In questo momento sono rimasta da sola con Adam e Casey. Mi siedo su una di quelle sedie blu di plastica intenta a mantenere il silenzio, ma evidentemente per gli altri due non è così. "Senti Emily..." inizia a dire Adam, ma lo fermo alzando un dito. "Da quando in qua sai il mio nome?" chiedo beffegiandolo. "Lo so ci siamo comportati malissimo con te" continua lui ignorando il mio commento "e volevamo dire che ci dispiace". "C'è lo zampino di Alex vero?" chiedo di rimando "Non avresti mai fatto una cosa del genere tutto da solo. Poi, comunque, non vi importa niente di me, quindi perché dovrebbero farmi piacere le vostre scuse?". "Ci siamo comportati malissimo" interviene Casey "ma ora vogliamo rimediare sul serio." continua. "Ci potrai mai perdonare?" chiede Adam. Vedo del serio pentimento nei loro occhi. Ma fatto sta che hanno fatto della roba orribile, non solo a me, anche ad altre persone. "Non penso di potervi perdonare, però possiamo instaurare una convivenza. E sia chiaro, non lo faccio per voi. Quando Alex diventerà Alpha avrà bisogno dei suoi beta e a quanto pare siete voi, quindi vi dovrò sopportare. Niente di personale" dico. Tiro fuori il telefono e inizio a messaggiare con Maya. Loro due non ribattono ma si guardano in un modo strano ma lascio perdere. Se vorranno il mio perdono dovranno fare molto di più che chiedere scusa e pensare che il fatto che sarò la loro prossima Luna possa cambiare qualcosa.

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