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"Allora ragazzi, oggi andremo a caccia di conigli, si pensano siano i più facili ma in realtà sono i più difficili, sia da ingannare e sia da prendere. Dovrete lavorare di astuzia e di velocità, ricordate che il branco fa la forza." inizio a spiegare ai miei ragazzi quando entra nella stanza Alex. Subito i ragazzi si guardano confusi intorno per poi abbozzare un inchino. Io invece incrocio le braccia al petto e lo guardo con un sopracciglio alzato. "Che cosa vuoi? Non vedi che sto facendo lezione?" chiedo mentre lui si siede in una sedia vuota. "Ah, ho visto che stai facendo lezione, ma voglio venire anche io 'in spedizione'" implora lui con la faccia da cucciolo. Sento gli ormoni agitarsi nella pancia ma faccio finta di niente. "Bene ora ragazzi, e il bambino-adulto, andate nei vostri box e toglietevi i vestiti, per poi trasformarvi" ordino puntando gli occhi sul bambino-adulto. "Mi sento onorato per questo soprannome." mi informa lui prima di entrare nel box. Ma lui non era dipinto da tutti come uno stronzo cinico e violento? Sulla parte del violento un po' confermo, ma questa faccia di lui mi dimostra altra roba. I ragazzi, uno ad uno, escono dai box e si siedono nelle loro sedie. Quando Alex esce, sotto lo sguardo di tutti, si viene ad accovacciare ai miei piedi. "Allora ragazzi, ricordate di comunicare tra di voi, io vi raggiungo subito, andate" dico facendoli uscire. Scavalco Alex e vado nel mio box. Mi spoglio completamente e mi trasformo. Appena fuori trovo Alex ed insieme andiamo dai ragazzi che stanno facendo un bel lavoro.
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Mi sono trascinata a casa cercando di tenere gli occhi aperti. Già che stanotte non ho chiuso occhio, poi i ragazzi, per quanto bravi siano, sono impegnativi da gestire. Quindi mi butto sul letto sperando che Alex non sia entrato con me in casa. Ma poco dopo sento il materasso abbassarsi di fianco a me. "Non te ne vai proprio mai?" chiedo sarcastica. "Alex" lo chiamo.Fa un mugugno come per dire che mi sta ascoltando. "Ma perché sei diventato un'altra persona oggi? Diversa da ieri?" chiedo sempre con gli occhi chiusi. "Farei qualsiasi cosa per te, pure cambiarmi." risponde piano. Sento bussare alla porta, così mi alzo, passo Alex, il quale ovviamente mi segue, e scendo le scale. Apro la porta e mi ritrovo Ivan. Lo abbraccio, o meglio dire, gli salto addosso abbracciandolo. Sento un ringhio alle mie spalle, e non mi giro nemmeno a vedere chi è. Finito l'abbraccio, scendo da Ivan e mi giro verso Alex, il quale ha la mascella serrata, e che se potesse uccidere con lo sguardo avrebbe mandato Ivan all'ultimo girone dell'Inferno. "Stai buono te" gli dico facendo entrare Ivan. "Che guardiamo Iv?" chiedo al mio migliore amico ignorando l'esistenza di Alex. "Avevi detto che oggi avresti scelto te il film" dico andando in cucina a prendere i popcorn già preparati. Quando arrivo in salotto noto che Ivan si è messo in un'estremità del divano e Alex dall'altra. Siccome è un divano per tre persone, mi metto in mezzo, stretta fra i due. Ivan ha scelto di guardare un film horror, e lo sa bene che non li sopporto.
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Siamo a metà del film penso. E io sto avendo una paura bestia. Arriva un jumpscare e mi nascondo nella spalla di Ivan. Subito dopo una mano mi prende e mi trascina dall'altra parte del divano. Mi fa accoccolare sulla sua spalla. Il suo odore funziona in modo troppo efficace come calmante per me, più di quello di Ivan. Con un sospiro mi lascio andare mentre sento le sue dita accarezzarmi la parte interna del avambraccio.
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Alex's POV
Il film è finito ed Emily dorme beata sul mio braccio. Guardo Ivan come per chiedergli cosa fare, e lui mi fa un cenno che punta sul piano di sopra, come per dire 'portala a letto'. La sposto un attimo, giusto il tempo di alzarmi, e la prendo in braccio. Inizio a fare i gradini lentamente, mentre sento la porta di casa chiudersi. La adagio sul suo letto e mi giro per andarmene quando lei mi prende un polso. "Resta" sussurra. E' incredibile come una parola possa farti rabbrividire ed eccitare tutto il corpo in una sola volta. Annuisco e mi tolgo la maglietta mentre lei si toglie i pantaloni per mettersi quelli del pigiama. Si toglie la maglietta e si infila la mia. Sorrido a quel gesto, che ha fatto involontariamente, ma l'ha fatto. Si stende nel letto e allunga una mano tendendola verso di me. Mi avvicino e mi stendo con lei. "Per fortuna che mio padre è andato in esplorazione" ridacchia lei. La guardo divertito. Lei si accoccola sulla mia spalla, per poi iniziare a disegnare cerchi sul mio petto. Quei cerchi mi mandano brividi di piacere in tutto il corpo. "Con quanti sei stata?" chiedo con una voce più roca del solito. "Uno" risponde girandosi di spalle. Mi giro in modo da far combaciare i nostri corpi. "Ivan?" chiedo con una nota di gelosia. "Assolutamente no. Uno in quarta superiore, ma non era il mio tipo" risponde lei sbadigliando. "E com'è il tuo tipo?" chiedo ancora. Ma si è già riaddormentata. Mi sistemo meglio e metto un braccio attorno alla sua vita. Una sua mano arriva e fa intrecciare le nostre dita, facendomi sorridere di più. E mi addormento con quel sorriso stampato in faccia.

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