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La porta viene aperta e delle risate invadono la stanza. Mi stropiccio gli occhi mugugnando. Mio babbo è sulla soglia che ride come un matto. "E ti pareva che non ci fosse pure Iv con te?" commenta sarcastico. Ivan si passa una mano sulla faccia e si tira a sedere. Mi sporgo e con una mano gli metto a posto i suoi capelli castano scuro. "Mi hanno detto che puoi andare, cambiati ed andiamo a fare colazione" informa mio padre uscendo con Ivan. Prendo i miei vestiti e mi cambio. Poi, prendendo un respiro esco dalla porta. Faccio un sorriso a trentadue denti e, con i due uomini, usciamo dall'ospedale. Saliamo in macchina di mio padre e ci porta al 'Jeffrey Caffé', la mia tavola calda preferita. Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso il locale. Spingo le porte e l'odore di caffè mi invade subito le narici. Chiudo gli occhi e mi assaporo quell'odore facendomi venire l'acquolina in bocca. Ci sediamo al tavolo e subito arriva Sadie, la cameriera. Ha i capelli tinti di biondo e degli occhi azzurri sempre riempiti di trucco. "Ciao ragazzi volete ordinare?" chiede sorridendo. "A me porti uova con bacon croccante e una tazza di caffè" dico subito io. Ivan mi guarda divertito mentre inizia a sfogliare il menù. Ma io dico, ci veniamo sempre, è inutile continuare a sfogliare il menù se è sempre uguale. Roteo gli occhi al cielo mentre Sadie con le ordinazioni se ne va. "Allora Em, dimmi, quanti cervi pensi ci siano nel branco?" chiede Ivan incrociando le mani sopra il tavolo. "Ieri, prima che mi prendessi una freccia dai cacciatori, stavo seguendo le loro tracce. Non so stimare quanti ma di sicuro più di 15. L'altro ieri Cody ne aveva ferito uno, e infatti sono riuscita a fiutare le tracce di sangue." spiego a bassa voce grattando un dito sulla tovaglia. Tempo 5 minuti che i pasti ci vennero serviti. I miei occhi sgranarono a vedere quella leccornia. In effetti il cibo dell'ospedale fa un bel po'schifo. "Sai Iv, l'Alpha John mi ha invitata a casa sua stasera, per ringraziarmi. Ma secondo me c'entra qualcos'altro. E poi dovrò vedere quello stronzo  cinico e violento di Alex." dico iniziando poi a mangiare. "Emily!" mi riprende mio babbo. "Sarà il nostro nuovo Alpha, quindi porta rispetto" finisce lui lanciandomi un'occhiataccia. Alzo gli occhi al cielo. "Ma è così e non ci puoi fare niente." ribatto addentando un pezzo di bacon. Alza anche lui gli occhi al cielo. Per fortuna Ivan cambia discorso e il resto della colazione passa bene. Appena finito di mangiare saliamo sull'auto di mio padre e ci dirigiamo verso il bosco. Entriamo in esso e le gomme iniziano a scricchiolare sulla strada di ghiaia mentre i pini iniziano a costeggiare la stradina. Ci fermiamo un uno spiazzo. Scendo cercando di sbattere piano la portiera. Cerco di sciogliere la tensione nelle braccia e faccio ruotare la testa. Scende anche Ivan sbattendo la portiera. Dei corvi si alzano in volo per il rimbombo dello sbattere. Guardo male Ivan per poi togliermi la giacca. Andiamo verso i box e ci trasformiamo. Guardo  Ivan che è  un lupo con il pelo marrone tendente al nero sulle punte. Gli occhi color nero mi guardano con dolcezza e divertimento. Poi il mio sguardo cade sul mio riflesso nella macchina. Ho il pelo bianco/albino e gli occhi color ambra. Con Ivan iniziamo a correre e a giocare facendo a gara per vedere chi è il più veloce. Entrambi con il fiatone ci fermiamo sotto un gigantesco abete. Un rumore di ramo spezzato ci fa scattare verso quel suono e ci mettiamo in posizione da attacco. Poco dopo si vedono due lupi arrivare. So già chi sono. Adam e Casey, gli attaccabrighe fifoni. Quei due hanno il pelo marrone con gli occhi rispettivamente verde e marrone. "Oh guarda guarda chi abbiamo qui.." dice Adam beffeggiando. Gli ringhio contro mentre l'altro ride divertito. "La orfana e lo sciagurato" continua poi. "Sai ho sentito che sarai a casa di Alex stasera, ma mi raccomando mangia con le forchette selvaggia." mi prende in giro lui. Senza pensarci due volte parto alla carica e gli do un morso alla gamba. Lui arretra di scatto e si  guarda la ferita, per poi dire leggermente spaventato: "Non finisce qui sfigata" per poi darsela a gambe. Gli ululo dietro mentre sento Iv ridacchiare.Senza dirgli niente inizio a camminare verso il villaggio. Appena arriviamo ci ristrasformiamo e ci rivestiamo negli appositi box per poi uscire. Vado verso casa mia con Iv alle calcagna. "Oggi dobbiamo fare un mucchio di cose" dice sospirando. Scuoto la testa cercandomi di convincere che passi in fretta questa giornata.

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