26.

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Mi sveglio in un letto vuoto. Ammetto che per un attimo mi sono spaventata. Sento dei passi avvicinarsi e decido di chiudere gli occhi e far finta di dormire. Sento la porta aprirsi piano per poi chiudersi subito dopo. Un familiare odore invade la stanza e non ho neanche bisogno di aprire gli occhi per capire chi sia. Sento qualcosa venire appoggiato sulla scrivania mentre dei passi si avvicinano al letto. Il materasso si piega sotto il peso di Alex e poi sento le sue labbra appoggiarsi sulla mia fronte. Sussurra poi all'orecchio: "Buongiorno principessa". A quel punto apro gli occhi e rispondo: "Buongiorno". I suoi occhi verdi mi fissano con gioia mentre un sorriso si allarga sulle sue labbra. "Ehi ehi cos'è tutta questa felicità stamattina?" chiedo mentre lo vedo alzarsi. "Sono felice perché quando mi sono svegliato eri ancora qui e che praticamente mi stai dando un'altra chance" dice prendendo un vassoio della scrivania. Dentro c'è la colazione e me la porge gentilmente. Mi tiro meglio su a sedere e metto il vassoio sopra le gambe. "Mi fai impazzire con la mia felpa, figuriamoci senza" rivela Alex mettendosi vicino a me. Arrossisco per il complimento e nascondo la faccia nelle mani. "Sei sempre pronto a fare una battuta sconcia" dico puntandogli poi un dito contro. Lui cerca di addentarmelo, ma con uno scatto veloce riesco a non farmelo mordere. "Ehi!!" esclamo. In tutta risposta lui fa spallucce. Mi lascia mangiare la mia colazione in pace mentre mi fa i grattini su una gamba. Appena finito mi toglie il vassoio dalle gambe e mi costringe ad alzarmi dal letto. Mi porge un'altra sua felpa e dei leggins femminili suppongo  che siano di sua mamma. Esce dalla camera per farmi vestire e posso già affermare che amo le sue felpe. Mi faccio poi una crocchia lenta e lo raggiungo verso il loro enorme salone. Trovo anche l'Alpha John e Cassie. Mi  inchino all'Alpha e alla nostra Luna per poi andarmi a sedere  vicino ad Alex. "Che cosa avete intenzione di fare oggi fanciulli?" chiede Cassie rivolgendo un'occhiata divertita verso i miei pantaloni. Guardo Alex non sapendo che rispondere. "In realtà niente di speciale" risponde lui al posto mio "forse andavamo a fare un giro" aggiunge poi. Una domestica varca alla porta e viene verso di noi. Fa un piccolo inchino e dice: "Signor Alpha la stanno aspettando nel suo studio". L'Alpha annuisce e, congedandosi, esce dalla stanza. "Beh suppongo che vi debba lasciare fare le vostre cose" dice sarcasticamente Cassie prima di uscire anche lei. Io e Alex ci alziamo e andiaml fuori. "Dopo devo passare a prendere delle cose a casa mia" spiego guardandomi intorno. Questa giornata è più fredda di quelle prima, infatti ci stiamo avvicinando alla fine dell'autunno. Alex annuisce mentre continuiamo a camminare. Il suono della foresta ci aleggia intorno e il canto degli uccellini sembra fare da contorno a questa splendida giornata. Sono davvero contenta di avere la felpa di Alex che è calda e veramente comoda. Stiamo arrivando verso il centro quando sentiamo una voce femminile iniziare ad urlare: "No vi prego! Lasciatemi in pace!!". Io ed Alex scattiamo sull'attenti e subito corriamo verso la proprietaria della voce. Lo spettacolo che ci si para davanti è abbastanza orribile: una ragazza è circondata da tre  ragazzi, uno dei quali ha fuori un coltello. Uno di loro esclama: "Dacci tutto quello che hai immediatamente se tieni alla tua vita.". Senza che io possa intervenire, vedo Alex scattare e si apposta dietro di loro. La ragazza lo vede e non so se è sollevata o più preoccupata di prima. Un ringhio cupo e forte viene emesso da Alex, ma non è come i suoi soliti ringhi. Posso affermare che questo è un ringhio da Alpha. I tre giovani si girano istantaneamente verso di lui mentre lui prende per il colletto quello che ha minacciato la ragazza. "Statemi bene a sentire. Provate solo a toccarla, o a rifare questa cosa con qualsiasi persona di questo villaggio, e giuro che vi farò passare una vita di inferno" dice con gli occhi che sprigionano potere. I ragazzi si guardano tra loro spaventati a morte e annuiscono prima di darsela a gambe. Alex poi va verso la ragazza ma, probabilmente ancora sotto shock, si ritrae ancora di più. A quel punto intervengo io che, sorpassando la figura di Alex, mi avvicino alla ragazza e le metto le mani sulle spalle. La ragazza sta piangendo e l'unica cosa che posso fare è dirle: "Tranquilla non ti daranno più fastidio".

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