Emily's POV
Mi sveglio con un braccio sulla pancia, ed inizialmente penso sia Ivan. Apro un occhio e, guardando meglio queste dita, intrecciate alle mie, sono diverse. Mi giro e vedo che è Alex. Mi prende subito il panico. Perchè ha dormito con me? Dio ma ho la sua maglietta! Abbiamo fatto qualcosa? Perché ha quello strano sorriso sulle labbra? "Non sapevo ti agitassi tanto la mattina" sussurra Alex aprendo un occhio. "Uhm.. devo andare in bagno" mento. Lui toglie il suo braccio e raggiungo il mio bagno. Mi specchio e vedo che i miei capelli sono decenti e che non ho cose strane sul collo. Ma ho comunque la sua maglietta. Tiro lo sciacquone ed esco. Lo trovo seduto appoggiato alla testiera del letto. I capelli scompigliati, un fisico da paura e gli occhi verde foresta belli aperti nella mia direzione. Mi scruta dall'alto in basso perforandomi con lo sguardo. "Buongiorno" dice poi sorridendo. "Giorno" dico io ristendendomi nel letto. Lui mi tira delicatamente verso di sé per poi iniziare a giocare con i miei capelli. "Uhm.. Sai.. ieri sera noi due..." inizio un po' in imbarazzo. "No non abbiamo fatto niente" mi rassicura subito dopo lui. Mi limito a stare zitta. Continua a giocare ancora un po' con i miei capelli, poi smette. Mi manca subito quella sua piccola attenzione e vorrei prendergli la mano e rimettermela tra di essi. Il materasso si alza e la mia testa scatta verso di lui. Mi porge la sua mano in segno di aiuto per alzarmi. "Andiamo a fare colazione?" chiede tirandomi su. Scendiamo al piano di sotto e, andando verso la cucina, scorgo una lettera sotto la porta. La porto in cucina e, mentre Alex prepara il caffè, inizio a leggerla ad alta voce."Ciao Em,
Ti sto scrivendo perché sono in ritardo per avvisare tutti. Avevamo intenzione di partire per cercare di catturare quel branco di cervi, oggi pomeriggio. Staremo via, più o meno, 5-10 giorni. Spero che non ti dia nessun problema ricevere quest'ultima così tardi, ma abbiamo avuto dei contrattempi.Cody"
Rimango un po' interdetta. Poi faccio spallucce e inizio a bere il caffè che Alex mi ha messo in una tazza. Appena finita lascio Alex in cucina, il quale stava addentando una brioche, sempre senza maglietta, e vado a preparare la roba. Certo che fa poco l'esibizionista. Non so che cosa è meglio, andare a caccia o essere indipendente. Sin da piccola mi ammaliava andare a seguire tracce per poi arrivare alla preda. Sono super elettrizzata. Fatto uno zainetto, e messa la tenuta da caccia, torno di sotto trotterellando. Alex è ai piedi delle scale, appoggiato allo stipite della porta. Gli lancio la sua maglietta. Mi siedo nel divano e inizio a farmi una treccia, guardando attentamente Alex. I suoi muscoli si tendono e sembra fatto di marmo. I miei ormoni fanno un balzo, e da un buco della manica, riesco a vedere un suo occhio guardarmi. Guardo l'ora nell'orologio e noto che sono le undici passate. "Allora che vuoi fare?" mi chiede Alex prima di sedersi di fianco a me. Ha ancora i capelli neri spettinati. "Non so, di solito prima di partire io e Ivan andiamo a fare una passeggiata in paese o roba del genere" dico. Ma appena pronuncio il nome di Ivan, i suoi occhi si fanno più scuri. "Capisco, quindi suppongo che tu voglia andare da lui ora." sussurra lui quasi deluso. E inizio a sentire troppi sentimenti contrastanti avvenire uno dopo l'altro. Sì, vorrei andare da Ivan, ma dopo Alex ci rimarrebbe male. E poi sento una parte nascosta di me che vorrebbe restare con Alex perché lui sarà il mio compagno. "No, vai bene anche tu" sussurro sentendo le mie guance avvampare. Lo vedo sorridere e i suoi occhi si accendono di una luce strana. Mi prende per mano e mi porta fuori casa.
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Siamo appena arrivati al luogo dove mi devo incontrare con gli altri cacciatori. Stanno aspettando me e una tizia nuova. La tizia era dietro di noi, ma quando noi ci fermiamo un po' prima, lei ci sorpassa. "Allora" dico imbarazzata, non sapendo come salutarlo. "Solo una cosa. Stai attenta" dice lui prendendomi la testa fra le sue mani e rilasciando un bacio nella fronte. "Lo farò" lo rassicuro. Mi guarda negli occhi prima di puntare i suoi sulle mie labbra. Si avvicina lentamente. Il tempo sembra quasi rallentare. Si ferma un momento a qualche centimetro di distanza per poi far scontrare le nostre labbra. Tantissime scosse si espandono nel mio corpo, con gli ormoni che impazziscono. Sento un sentimento strano espandersi nella parte finale della pancia per poi irradiarsi in tutte le parti. Si stacca e mi sorride. Io invece mi giro e raggiungo gli altri che mi guardano allibiti. "Non dovevamo andare?" urlo facendoli riprendere.
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We are one
WerewolfMi giro indietro. Mi stanno ancora inseguendo, anzi, sono ancora più vicini. Inciampo e so che per me non c'è scampo. Maledetti lupi del Sud, penso. Mi accerchiano e uno si avvicina con un bastone di legno. 'Ti amo' penso attraverso il collegamento...