[COMPLETA] Sette ragazzi scomparsi, un oscuro segreto. La vita di Iseul cambia completamente quando perde la vista a causa del più pericoloso tra loro, ma che è anche quello più ferito, spaventato e con le cicatrici più profonde di tutti. Ognuno di...
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Hold on, don't let go You'll get through this Just follow the light in the darkness You're gonna be okay
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20 luglio, 2018
Ero sdraiato sul letto. I raggi del sole filtravano attraverso le tapparelle abbassate, illuminandomi a strati il viso. Portai una mano davanti al volto, proteggendomi da quella luce che stava intaccando la mia oscurità. Sì, perché io ero oscurità. Un insieme di pensieri negativi che convergevano tutti in un unico punto: il desiderio di scomparire.
Ma allo stesso tempo avevo paura di me, di quello che avrei potuto fare o pensare. Un secondo prima ero lucido, il secondo dopo avevo in mano l'accendino e una tanica di benzina. Per questo ero stato rinchiuso in questo fottuto posto. Per quanto mi stesse sulle palle il modo di fare di Seokjin, dovevo ammettere che aveva ragione. Per quanto mi sentissi un animale in gabbia, sapevo bene che le bestie andavano messe in isolamento per evitare che nuocessero ad altre persone.
Ed io ero una di loro. Una bestia. Il nome mi calzava a pennello.
Dopo aver passato più di un mese in quella stanza, in balia delle videocamere, delle medicine e delle terapie senza senso di Seokjin, avevo capito che non c'era altro posto in cui volessi andare. Mi ero abituato a quella vita solitaria e monotona. Mi andava bene così. Almeno fin quando non cominciavo ad andare in astinenza e davo seriamente di matto. Il desiderio di annullarmi era celato in qualche angolo della mia mente. Fingeva di lasciarmi in pace, ma era sempre in agguato. E veniva fuori quando meno me lo aspettavo.
Quando succedeva, rischiavo seriamente di impazzire. Seokjin naturalmente non mi faceva vedere nemmeno l'ombra di un accendino, nonostante gli avessi detto che avevo urgente bisogno di fumarmi qualche sigaretta. Ogni volta camminavo in tondo per la stanza, cercando un maledetto modo per mettere fine alle mie pene. Tentavo di forzare la porta, di scardinare le sbarre alle finestre per lanciarmi di sotto, ma nulla. Alla fine dovevano sedarmi per farmi passare la crisi.
